venerdì 12 dicembre 2008

Tristezza e scoramento...

Qualcuno mi ha chiesto il perchè della mia assenza dal blog, e perchè nel blog non ho denunciato la porcata del pratico azzeramento (inizialmente addirittura retroattivo) delle agevolazioni del 55% per il risparmio energetico...

Certamente, avrei potuto (o dovuto?) aderire alla campagna di Jacopo Fo
No al suicidio energetico!

(o la catena è di Kuda? Non si capisce bene...)

Ma la sensazione di desolazione per l'ottusità dei nostri politici è troppa, ed è così che mi sento:


(via canemucca)

No, qualsiasi lamentela via web sarebbe inutile... la tentazione di scendere in piazza sarebbe forte, ma si risolverebbe qualcosa? No, certamente...
L'unica è rimboccarsi le maniche e lavorare. Incentivi o non incentivi, governo doppiogiochista o no, dobbiamo essere consci di cosa è giusto fare, e farlo anche senza incentivi o agevolazioni fiscali.

Costerà di più? Può darsi.
Ma nella storia c'è gente che è morta per fare la cosa che riteneva giusta.
A noi invece viene chiesto solo di vuotarci il portafogli...

venerdì 5 dicembre 2008

fotovoltaico: piccolo è meglio

In un recentissimo report di Ernst & Young, "A new era for renewables in Europe. Tough targets, structural change and the race for capital", si scopre l'acqua calda: in pratica, la strada per raggiungere gli obiettivi del 2020 in materia di rinnovabili è in salita ed è necessario investire sui piccoli impianti, le tecnologie decentrate, e le reti di distribuzione intelligenti.

Questo il commento di Qualenergia al report:

Francia, Italia, Spagna, Germania e Regno Unito, segnala il rapporto, dovranno far crescere del 70% la propria potenza rinnovabile per raggiungere gli obiettivi. [...] Ma, questa la parte interessante del rapporto, tra tutti ad avere più possibilità di farcela sarà chi deciderà di puntare sul piccolo.

La crisi economica , rileva l’agenzia, si farà sentire anche per le tecnologie rinnovabili sotto forma di una maggiore difficoltà nel reperire capitali per realizzare i grandi progetti. Spiega Helmut Edelmann, direttore della divisione Power & Utilities: “Crediamo che il futuro dei grandi progetti di eolico off-shore e quelli per ricavare energia dalle maree siano ora in forse, per colpa dei rischi inerenti alla crisi finanziaria. La mancanza di liquidità significa che per le compagnie sarà quasi impossibile trovare i 500 miliardi di euro che noi stimiamo servano per realizzare questi progetti”.

La crisi, dunque, nel campo delle rinnovabili colpirà chi pensa in grande, e la maggior parte delle utility è ancora troppo concentrata sui grandi impianti centralizzati. Ad avere un vantaggio, spiega Edelmann saranno “le società che per prime capiranno come sta cambiando il mercato e investiranno in infrastrutture capaci di supportare energia prodotta in maniera decentrata e su piccola scala da eolico, solare e biomassa. La diversificazione e la flessibilità saranno i fattori chiave per il successo.”

Essenziale dunque per le compagnie elettriche investire sulle nuove reti “intelligenti", capaci di accogliere e coordinare l’energia discontinua e distribuita dei piccoli impianti a fonti rinnovabili, ma - spiega il portavoce di Ernst & Young – sarà necessario anche che la filiera delle rinnovabili riduca i costi di produzione e le utility dovranno anch'esse investire : “aiutando i clienti commerciali e privati a costruire piccoli impianti rinnovabili che immettano energia in rete. Senza questi cambiamenti strutturali - conclude Edelmann - gli ambiziosi obiettivi dell’Ue non saranno mai raggiunti”.

mercoledì 26 novembre 2008

Un allarmismo infondato... ma non inutile

Sta rimbalzando in rete un infondato allarme, in base al quale sembrerebbe che dal prossimo anno cambi (ovviamente, in peggio) il meccanismo del conto-energia: secondo tale allarme, in base ad una delibera dell'Autorità per l'Energia, a partire dal prossimo ano non verrebbe più riconosciuta la tariffa incentivante per il surplus di energia fotovoltaica prodotta da un impianto, ma solo ed esclusivamente per la quantità di energia autoconsumata.
Questo allarme è ripreso anche dal prof. Bardi, in un gustosissimo post ( Risorse, Economia e Ambiente: Cthulhu contro il fotovoltaico sul blog di Aspoitalia. Ed è ripreso anche da Debora Billi sul blog Petrolio.

Bene, rassicuriamo: non è così. Il meccanismo della tariffa incentivante (che va ad incentivare tutta l'energia prodotta da un impianto fotovoltaico, e non solo quella autoconsumata) è stabilita da un DPR. E nessuna delibera dell'Autorità per l'Energia, in nessun caso, potrà mai annullare o modificare un DPR.

L'abbaglio è nella interpretazione della delibera dell'Autorità per l'Energia, scritta in un burocratese/legalese che tocca vette mai raggiunte prima di esoterica incomprensibilità.
Tanto che la corretta interpretazione di questo documento ha portato a spandere fiumi di bit nel forum Energeticambiente, in un chilometrico thread che però, se si ha la pazienza di rileggere e seguire, chiarisce gli arcani.
Altrimenti, se si ha meno tempo o pazienza, non resta che affidarsi alla recentissima presentazione fatta dall'Autorità per l'Energia sul meccanismo dello "scambio sul posto".

Quindi, questi allrmismi sono (fortunatamente) del tutto infondati.

Ma non inutili, perchè mettono in luce l'astrusa selva di norme, leggi, pareri, circolari, delibere che coinvolgono il meccanismo del conto energia, e che, sinceramente, sono la difficoltà maggiore che oggi uno incontra. Trovare il fornitore giusto, progettare l'impianto, scegliere i pannelli giusti, l'inverter migliore, seguire l'installazione, farselo finanziare senza farsi spennare... tutte fesserie, sciocchezzuolo, pinzillacchere, rispetto al compito titanico di capire e correttamente applicare le mille norme inventate nelle notti insonni del burocrate di turno.

mercoledì 19 novembre 2008

Mi manda Rai3...

Mi Manda RAI3 ha dedicato un servizio al problema dei conguagli GSE/Enel/produttore...

Il servizio non brilla per chiarezza, precisione o obiettività.
Comunque il problema esiste, ed è bene che se ne parli.

Sul forum energeticambiente potete leggere un'ampia discussione sulla trasmissione, che probabilmente vi aiuterà a capirne di più che non la trasmissione stessa...

lunedì 17 novembre 2008

Francia: una centrale elettrica solare in ogni regione entro il 2011

.
fonte: Corriere.it

PARIGI - La Francia si doterà di almeno una centrale elettrica solare fotovoltaica in ogni regione entro il 2011. Lo ha annunciato Jean-Louis Borloo, ministro francese dell'Ecologia, presentando il piano di sviluppo delle energie rinnovabili. Alla fine dell'anno ci sarà il bando per la gara d'appalto per la costruzione di centrali solari di potenza complessiva di circa 300 MW, che sarà ripartita in funzione del potenziale solare di ogni regione, ha precisato il ministro.

PREZZI COMPETITIVI - Secondo il ministro, l'energia solare sarà competitiva ai prezzi del mercato dell'elettricità previsti nel 2020. A fine giugno 2008, la potenza fotovoltaica installata nella Francia metropolitana era pari a 18 MW, al quarto posto in Europa dietro Germania, Spagna e Italia. Ma 12 mila progetti per 400 MW totali erano già pronti per essere collegati alla rete, con una crescita pari al 130% annuo.

Qual'è la parte più interessante della notizia?
Quel "l'energia solare sarà competitiva ai prezzi del mercato previsti per il 2020".
Ovvero, svolgendo il ragionamento: impianti fotovoltaici installati oggi o nei prossimi due anni, ai costi attuali (che, ricordiamolo, sono giudicati alti e non competitivi, se non fosse per il conto energia), risulteranno competitivi nel 2020 (ovvero ben prima che finisca il conto energia).

ERGO: secondo il ministro francese, ci aspettano ENORMI aumenti del costo dell'energia elettrica nei prossimi dieci anni.

COROLLARIO: crolla la critica comune, "il fotovoltaico è un lusso per ambientalisti maniaci, perchè senza conto energia non si giustificherebbe".

Farsi l'impianto FV comincia ad apparire sempre meno una scelta e sempre più un'esigenza.

giovedì 13 novembre 2008

Free blogger!

Non c'entra per nulla con il fotovoltaico, ma c'entra con il meccanismo dei blog.
Avete avuto notizia dell'ultima legge-porcata al vaglio del parlamento? No?
Beh, per documentarvi avete solo l'imbarazzo della scelta:
In ogni caso, il concetto fondamentale è che questa legge è una porcata.
E la tentazione di emigrare è sempre più forte.


Free Blogger

venerdì 31 ottobre 2008

nuovo portale internet del GSE

Sabato 1° Novembre 2008 entra in esercizio il nuovo portale Internet del GSE.

Le novità, riportate dallo stesso sito del GSE:

La crescita del ruolo e delle attività affidate al GSE, a tre anni dalla sua costituzione, hanno imposto la necessità di mettere a disposizione un nuovo strumento di contatto e di informazione, riservato agli operatori ed a quanti sono interessati alle tematiche dell’energia.

Il nuovo sito è stato concepito partendo dalle esigenze dei visitatori e la sua realizzazione ha comportato una profonda fase di revisione e riorganizzazione dei contenuti del sito originario. Ciò ha dato modo anche per procedere alla eliminazione di documenti non più significativi.

Le sezioni sulle attività del GSE sono state strutturate in modo uniforme per contenere elementi sia su aspetti operativi (accesso a procedure, contatti, etc) che di informazione e supporto (normativa di riferimento, faq, etc)

E’ stata ampliata la parte che riporta le tematiche di maggiore interesse nel periodo di consultazione del sito e confermata la speciale area riservata all’evoluzione del meccanismo del Conto Energia per il solare fotovoltaico.

Viene dato largo spazio alle tematiche della microgenerazione, come – ancora - il fotovoltaico, e mantenuto l’apposito link al Contact Center specialistico del GSE organizzato in materia.

E’ stata migliorata la navigazione nel sito, con l’adozione: di una più idonea veste grafica; di un potente motore di ricerca e con l’introduzione di modalità flessibili per la gestione delle informazioni.

Ove ritenuto utile sono state inserite pagine divulgative sulle tematiche trattate oppure pagine illustrative dei contenuti presenti delle varie sezioni.

In tali occasioni si è avuto premura di utilizzare – per quanto possibile - un linguaggio diretto, semplice e con uso limitato di termini tecnici onde facilitare l’approccio da parte di visitatori non specialisti del settore.

Il nuovo sito è ottimizzato per una visualizzazione su schermi con risoluzione 1024 x 768 pixel, che risulta quella maggiormente diffusa tra i visitatori del nostro attuale sito."

giovedì 30 ottobre 2008

In Toscana una centrale solare fotovoltaica a partecipazione popolare

.
via Blogeko:

Una centrale elettrica fotovoltaica a partecipazione diffusa pubblica-privata: si tratta di uno studio presentato presso il Comune di Vicchio, in provincia di Firenze, dallo studio tecnico Lelmi.

L'idea di realizzare centrali solari collettive non è certo nuova, vi ricorderete sicuramente di un progetto simile in provincia di Cuneo e dell'iniziativa Adotta un kW di solare fotovoltaico.

In cosa consiste? Venite che ve lo spiego brevemente.

Lo studio Lelmi vorrebbe realizzare una centrale fotovoltaica ottendendo sia l'appoggio del Comune che di semplici cittadini, che possono acquistare una quota della centrale corrispondente alla superficie di pannelli installati.

Qual è il vantaggio per chi aderisce al progetto direte voi? Semplice, innazitutto la possibilità di rientrare dall'investimento nella metà del tempo rispetto a un impianto privato, in quanto l'acquisto dei pannelli solari in società permettere di ottenere sconti anche del 20%.

Inoltre il progetto è rivolto a tutti quei cittadini che, a causa dell'elevato costo di acquisto-installazione dei pannelli solari, sono impossibilitati a benificiare del Conto Energia, che è il finanziamento statale rivolto a chi intende installare un impianto fotovoltaico.

Lo studio Lelmi, in attesa della risposta dell'amministrazione comunale toscana, sta organizzando una pre-adesione o un semplice appoggio all'iniziativa con un elenco di soggetti, privati e società, interessati alla compartecipazione.

Per maggiori info visita Studio Tecnico Lelmi

Per chi fosse interessato su Facebook c'è un gruppo relativo a questo progetto

mercoledì 29 ottobre 2008

Comuni a 5 stelle: Provaglio d'Iseo, Brescia

.
Re-bloggo da Beppegrillo.it:

Dai Comuni, dall'energia, dall'acqua, dall'ambiente, dai servizi sociali, dalla scuola, dalla connettività si deve ripartire. E' la vostra vita e quella dei vostri figli e non la potete più delegare. Da oggi fino alle prossime elezioni amministrative del 2009 pubblicherò, insieme al post giornaliero, esempi CONCRETI di Comuni a Cinque Stelle. Oggi è il turno dell'energia fotovoltaica e di Provaglio d'Iseo in provincia di Brescia. Stampate questo post e portatelo al sindaco.
Ricordo le prossime tappe per le Liste Civiche a Cinque Stelle per le elezioni 2009: simbolo, social network, incontro nazionale a inizio 2009. Loro non molleranno mai, noi neppure.

"La Legge Finanziaria 2007 aveva inserito incentivi per il risparmio energetico e la produzione di energia pulita con il Conto Energia. Tra le agevolazioni, quella relativa all'installazione di impianti fotovoltaici, costituiti da pannelli in grado di trasformare l'energia solare in energia elettrica, evitando ogni emissione inquinante.
Un sistema diffuso in numerosi altri Paesi con cui è possibile generare elettricità senza alcun combustibile; elettricità che, raggiunto il proprio fabbisogno, può essere venduta al Gestore del Servizio (ENEL o Enti simili).
L'importanza di tale misura non ha bisogno di sottolineature. Infatti, non ha soltanto una evidente valenza ecologica (si tratta di energia "pulita" prodotta in modo "pulito"), ma anche una macro-economica, per non dire politico-strategica, in quanto rende l'Italia meno dipendente dalle forniture energetiche straniere.
Eppure, nonostante ciò e nonostante l'accresciuta sensibilità ecologica dei cittadini, la straordinaria opportunità offerta dalla nostra legislazione è stata poco sfruttata.
Ciò dipende, in parte, dai fastidi delle procedure burocratiche connesse e, in parte, dai costi di acquisto e di impianto dei pannelli fotovoltaici, per ammortizzare i quali si devono calcolare almeno dieci anni di produzione elettrica domestica.
E qui entra in gioco il Comune di Provaglio D'Iseo, Brescia, con la società di servizi AGS S.p.A., con l'ideazione di un progetto da sviluppare sul territorio. Il progetto, prima esperienza in Italia, prevede l'installazione gratuita di duecento impianti fotovoltaici presso le abitazioni di altrettanti nuclei familiari di Provaglio, Provezze e Fantecolo.
A rendere possibile questa iniziativa, oltre all'Amministrazione Comunale locale e ad AGS, la partecipazione di un importante Ente collaboratore, la Banca di Credito Cooperativo di Pompiano e Franciacorta.
Attraverso il "Fotovoltaico Facile", questo il nome dato al progetto, AGS offre ai cittadini residenti un percorso assistito per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica tramite pannelli solari fotovoltaici.
In pratica, la locale società di servizi acquista i pannelli fotovoltaici grazie al finanziamento della Banca di Credito Cooperativo di Pompiano e Franciacorta; si occupa poi dell'installazione e rimane ovviamente la beneficiaria dell'elettricità prodotta. Grazie a tale elettricità prodotta, nonché venduta al Gestore del Servizio, AGS fa fronte al finanziamento bancario, dimezza la bolletta delle famiglie coinvolte e paga il lavoro d'ufficio e di montaggio. Dopo vent'anni, comunque, la proprietà degli impianti e dell'intera produzione passa alle famiglie stesse.
Nel caso specifico l'iniziativa della municipalizzata provagliese offre una struttura in grado di occuparsi di tutte le fasi di realizzazione (consulenza, installazione e successiva assistenza) e il finanziamento dell'impianto al 100%."
A cura di Marco Boschini, www.comunivirtuosi.org

Vabbeh, non si tratta che delle solite offerte "finanziamento al 100% a fronte della garanzia del conto energia"... tuttavia il fatto che vengano promosse direttamente dalla municipalizzata favorirà senz'altro una maggior diffusione del fotovoltaico.
Notizia, quindi, senz'altro ottima...

Interessante anche il video di presentazione:

mercoledì 22 ottobre 2008

se passa il piano UE salgono le bollette

da Repubblica.it

CLIMA: CONTI, SE PASSA PIANO UE SALGONO BOLLETTE

Se passa il piano europeo per la lotta ai mutamenti climatici, saliranno anche le bollette dell'elettricita'. L'avvertimento e' di Fulvio Conti, a.d. dell'Enel, a Bruxelles per una conferenza di Eurelectric. "Io credo sia difficile immaginare riduzioni di CO2 senza pagarne il prezzo - ha detto Conti avvicinato dai giornalisti - ci vogliono massicci investimenti che devono in qualche modo essere trasferiti in costi incrementali nelle bollette". Conti non ha nascosto le sue riserve sul pacchetto clima, pur precisando "di non voler contestare i principi, ma i tempi. In passato ero una voce isolata - ha osservato - ora sono compiaciuto dell'attenzione al massimo livello. Si tratta di obiettivi difficili da raggiungere, concentrati nel tempo. Per quanto riguarda l'aumento del 20% delle energie rinnovabili - ha quindi citato a titolo di esempio - comporterebbe nel nostro settore dell'elettricita' un aumento del 40%".

Si tratta di affermazioni fatte con pieno sprezzo del ridicolo.
Che l'energia nei prossimi anni aumenterà di prezzo è un fatto incontrovertibile, come è incontrovertibile il fatto che è salita negli ultimi anni e che continua a salire.
Anzi, se nei prossimi cinque anni dovesse aumentare SOLO del 40% la reputerei un OTTIMA notizia: in realtà gli aumenti saranno MOLTO più consistenti.

Cercare di scaricare la responsabilità di questi aumenti sulla realizzazione di una infrastruttura energetica basata sulle rinnovabili è demagogico e velleitario. Ma, soprattutto, è ridicolo.


lunedì 20 ottobre 2008

55% addio?

da repubblica.it :

E’ stata la Commissione Ambiente della Camera a interrompere gli incentivi. Dopo le dichiarazioni di Bruxelles (sì alle riduzioni di CO2, ma non adesso), questa votazione dimostra qual è in realtà la vera politica ambientale-energetica di questo governo e della maggioranza di questo parlamento
Addio agli sgravi fiscale sull'utilizzo di fonti rinnovabili e il risparmio energetico in edilizia. Ermete Realacci, ministro dell'Ambiente del governo ombra del Pd, e Raffaella Mariani, capogruppo del partito democratico in commissione Ambiente, hanno criticato la posizione della maggioranza. “Una misura che senza alcun onere per le casse dello Stato portava notevoli benefici alle famiglie, alle imprese e dava un contributo al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto – hanno ribadito Realacci e Mariani – La maggioranza, con un atteggiamento miope e arrogante ha dimostrato l'incapacità di mettere in atto politiche concrete per rilanciare il paese e il futuro degli italiani. Quello che è avvenuto oggi in commissione Ambiente della Camera è un fatto gravissimo”, hanno accusato Realacci e Mariani – Non ha alcun senso aver bocciato una misura che aveva notevoli vantaggi da molti punti di vista”.
E nella loro nota Realacci e Mariani elencano chi si giovava e avrebbe potuto giovarsi dell'incentivo soppresso: “Per le tasche dei cittadini che sceglievano di costruire o ristrutturare le proprie case con criteri di risparmio energetico e impiegando fonti rinnovabili; per la piccola e media impresa che in questi settori trova occasione di rilancio; per migliorare la qualità e l'efficienza del patrimonio edilizio del paese; per ridurre i consumi energetici delle famiglie e quindi alleggerire i costi delle bollette; per dare un contributo al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto e alla lotta ai mutamenti climatici”.

Gli incentivi del 55% con il fotovoltaico c'entrano poco o nulla. Tuttavia, permettono di intraprendere azioni più "globali" di risparmio energetico domestico (per esempio, intallando contemporaneamente ai pannelli FV anche dei pannelli solari termici).
Se dovesse trovar conferma tale notizia, significa che il nostro governo è di una miopia scandalosa.


AGGIORNAMENTO: una più attenta lettura degli atti della commissione mi ha fatto rilevare che non è che venga "revocato" il beneficio del 55% (come potrebbe parere dal comunicato stampa sopra riportato), ma che semplicemente tale beneficio scadrà, come già previsto, il 31/12/2010 e non verrà successivamente rinnovato.
Per un lato è una buona notizia, soprattutto per me (ho il tempo di avviare e concludere i lavori in cui mi sto imbarcando usufruendo del beneficio); però il fatto che non venga rinnovato dopo la sua scadenza è comunque indice di miopia da parte dei nostri politici.

martedì 14 ottobre 2008

10 minuti per comprendere il Conto Energia

.
Bel filmato che, in pochi minuti e con un linguaggio chiaro ed accessibile, spiega gli arcani meccanismi del Conto Energia:



Buona visione!

lunedì 13 ottobre 2008

Correggio, comune fotovoltaico

re-bloggo da www.beppegrillo.it:

"Correggio, 'Comune fotovoltaico'"
Dal 2005 ad oggi sono stati realizzati interventi di risparmio energetico con l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Sono stati installati impianti fotovoltaici presso le scuole medie e impianti di solare termico in alcune strutture sportive.
A questi interventi sono stati affiancati i lavori di riqualificazione dell’illuminazione pubblica del territorio. Tra i dati di risparmio più importanti vi è la sostituzione di circa 1.000 lampade da 125 Watt a ioduri metallici (luce bianca) con lampade da 70 Watt al sodio alta pressione (luce gialla). Per quanto riguarda la potenza complessiva degli impianti, si è scesi da 602 kW a 538 kW, con un risparmio di 64 kW installati; l’energia consumata in un anno solare è scesa da 2.509.019 kWh a 2.314.991 kWh con una differenza di 275.028 kWh che equivalgono a circa 184 tonnellate di emissioni di anidride carbonica (CO2) evitati in un anno. La luminosità complessiva, invece, è aumentata da un flusso di 6.000 lumen (misura dell’intensità luminosa) a 6.600: grazie alle ottiche dei nuovi corpi illuminanti e alle lampade al sodio è stata risparmiata energia illuminando meglio."
www.comune.correggio.re.it

venerdì 10 ottobre 2008

Un altro splendido impianto fai-da-te

In un altro post avevo già presentato un impianto fotovoltaico completamente realizzato in modalità fai-da-te.

Oggi è il turno di presentare quello realizzato dall'amico Garghy: potete ammirarne le foto (ed anche i commenti degli altri utenti del forum Energeticamebiente cliccando qui.

Complimenti a Garghy: volere è potere.

domenica 5 ottobre 2008

Un bel simulatore on line

Ravanando e cazzeggiando per internet, mi sono imbattuto in un bel simulatore on line di impianti fotovoltaici:

http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/apps3/pvest.php

Più che un simulatore, è un vero e proprio piccolo GIS, che contiene i dati di insolazione e meteorologici di tutta Europa, e ne tiene conto nella simulazione.
Uno strumento facile e veloce, ma molto accurato, e molto utile.

giovedì 2 ottobre 2008

semplificazioni per lo "scambio sul posto"

L’Autorità per l’Energia (AEEG) il 23/6/08 ha pubblicato la delibera n. 74/08 , che semplifica e rende più flessibile il regime di "scambio sul posto" per gli impianti fotovoltaici.

Le novità più significative:

  • lo "scambio sul posto" viene gestito direttamente dal GSE, e non più dai distributori locali;
  • l’eventuale credito maturato dall'utente, può essere utilizzato negli anni successivi senza limiti di tempo (prima, ricordiamo, vi era un limite di tre anni, trascorsi i quali si perdeva il credito non usufruito).

martedì 30 settembre 2008

Il fotovoltaico va a ruba

Riporto da Bloegeko:

I pannelli solari sono sempre più apprezzati. Anche dai ladri.

.
.
.
.

E' bello sapere che i pannelli solari sono sempre più apprezzati. Un po' meno bello sapere che vanno letteralmente a ruba.

Addirittura il New York Times dedica un servizio alla crescente popolarità fra i ladri dei pannelli solari.

Un'ondata di furti colpisce negli ultimi mesi la California: nessuno possiede statistiche, ma ormai è praticamente un'epidemia.

Il New York Times commenta che in Europa non succede, perchè i pannelli solari sono usati da un pezzo e la gente si è abituata a prendere precauzioni. Sarà vero in Germania e in Spagna.

In Italia, dove purtroppo installare i pannelli solari è ancora roba da pionieri, è di pochi giorni fa la notizia che una ditta di Pistoia si è trovata il tetto fotovoltaico nuovo di zecca completamente "ripulito".

Qui da noi piazzare la refurtiva dovrebbe essere difficile i pannelli solari sono dotati di un numero di matricola. Negli Stati Uniti, il New York Times consiglia ai padroni di casa di incidere su di essi un codice di identificazione.

Il New York Times parla di americani che si attrezzano a sorvegliare i pannelli solari con antifurto e videocamere. E che addirittura - ma quella è una manìa nazionale - stanno pronti a difenderli con la pistola sotto il cuscino.

Che fine fanno in California i pannelli rubati? Secondo il New York Times vengono rivenduti per quattro soldi su eBay, e rifilati a gente in buona fede.

Sul New York Times ondata di furti di pannelli solari

Su La Nazione rubati i pannelli solari ad una ditta di Pistoia

Una puntualizzazione da parte mia è doverosa: non è che da noi i pannelli FV hanno per forza il numero di matricola, ed invece negli States no. Semplicemente da noi la comunicazione del numero di matricola al GSE è indispensabile per accedere al conto energia, e quindi un eventuale pannello rubato in Italia sarebbe inutilizzabile (se non in un impianto che non usufruisca del conto energia).
E visto che in realtà i pannelli li rubano anche in Italia, che fine fanno? Sembra che finiscano in nord-Africa, o nei paesi dell'est europeo...


mercoledì 24 settembre 2008

Beppe Grillo intervista Mathis Wackernagel

.
Nel sottotitolo del mio blog scrivo che dovrebbero esser evidenti i motivi per installarsi un impianto fotovoltaico.
Nella realtà, alla maggior parte della gente tanto evidente non è.
Oggi è l'Earth Overshoot Day (ovvero il giorno dell'anno in cui l'umanità ha utilizzato tutte le risorse che la natura riesce a generare in un anno; da qui al 31 dicembre vivremo a sbafo, rubando risorse naturali ai nostri figli). E quindi è il giorno giusto per affrontare questo problema.

Mathis Wackernagel è l'inventore del concetto di impronta ecologica, ed in una intervista concessa a Beppe Grillo ci spiega ciò in maniera chiarissima:

"I monaci italiani introdussero il concetto di contabilità per i soldi. L'impronta ecologica è qualcosa di simile applicato alle risorse: se pensiamo come contadini, invece che ai soldi pensiamo a quanto territorio abbiamo disponibile per i pascoli, le coltivazioni eccetera. Questo è ciò che abbiamo a disposizione e quello che usiamo per il cibo, l'energia, eccetera.
Se guardiamo quante risorse consumiamo dal primo gennaio al 23 settembre, l'Overshoot Day, e facciamo un confronto con la produzione annua totale vediamo che dal primo gennaio al 23 settembre abbiamo consumato tutte le risorse che la Terra è in grado di rigenerare in un intero anno.
Quando sono nato, nel 1962, l'umanità usava la metà delle risorse rigenerabili in un anno.Finora siamo riusciti, con la tecnologia, a spremere il pianeta. Alcune aree del mondo hanno sperimentato il collasso perché sono troppo povere per importare risorse extra rispetto a quelle che riescono a produrre in loco.
La Svizzera, ad esempio, che è abbastanza ricca consuma tre volte le risorse che il suo ecosistema riesce a rigenerare. Finché avrà sufficienti risorse finanziarie, potrà comprare le risorse naturali. Le ultime stime per l'Italia sono per il 2003: 4,2 ettari di spazio ecologico produttivo rispetto a 1,8 disponibili nel mondo; un po' meno di tre volte quello che è disponibile nel mondo. La biocapacità dell'Italia è di un ettaro per persona, un po' di più della metà della media mondiale. Ci vogliono quindi 4 Italie per supportare il consumo degli italiani. Altri casi sono Haiti o il Darfur, che sono molto più limitati nella disponibilità di risorse in loco e finite queste non sono in grado di importare risorse extra da fuori e si trovano a fare i conti con gravi carenze di materie prime.
Ci sono bellissimi esempi storici, belli anche perché lontani nel tempo. Quando l'impero romano era al suo apice, a Roma abitavano un milione di persone. Quando l'impero collassò, la città non riuscì più a trasportare le risorse dai posti più lontani. La città in pochissimo tempo, un anno o poco più, scese a 50.000 abitanti appunto perché poteva contare sulle risorse locali non riuscendo a trasportarne da fuori. Questo è il miglior esempio storico.
Ci sono tre aree su cui ci dobbiamo concentrare: la prima è che, come per l'economia, dobbiamo essere coscienti di quanto spendiamo e quanto utilizziamo. Una buona contabilità non salva dalla bancarotta, ma aiuta a capire quanto ci siamo vicini.
La seconda: se si guarda alle infrastrutture costruite oggi o nel passato... le infrastrutture rimangono per decenni. Pensate a come sono costruite le vostre città: questo determina come vivete in queste città, determina per decenni quanto le case consumano.
La terza, è orientare l'innovazione nella giusta direzione. L'innovazione è il miglior strumento per risolvere i problemi, ma se non è concentrata sui problemi giusti questi non verranno risolti. Se abbiamo chiare le questioni da risolvere possiamo raggiungere gli obiettivi dell'innovazione più facilmente e iniziare a investire in questi obiettivi.
Posso dirvi quale energia useremo, è abbastanza ovvio: oggi usiamo circa 15 terawatt di energia per alimentare l'economia mondiale. Il Sole fornisce 175.000 terawatt al nostro pianeta. Quindi di sicuro questa sarà la fonte utilizzata maggiormente, come abbiamo fatto nel passato, nei primi 500.000 anni della storia dell'uomo.
Io spero che inizieremo a capire che i rifiuti non sono la fine del ciclo, ma l'inizio. I nostri rifiuti possono diventare una significativa risorsa per la nostra economia: la cosa peggiore che possiamo fare con i rifiuti è mescolare rifiuti diversi, è uno spreco. Separandoli hanno molto più valore: dalla carta si ricava carta, dal metallo il metallo, eccetera. L'organico può diventare concime tramite il compostaggio senza contaminare il resto dei rifiuti. Alcune parti possono avere un valore energetico che si può ricavare dalla combustione. I rifiuti dunque possono essere una grande opportunità e una risorsa per l'economia e non il problema che sono oggi."
M.Wackernagel

martedì 23 settembre 2008

L'impianto che vorrei...

Mi rendo conto che nel mio blog ho parlato di tante cose inerenti il fotovoltaico, il conto energia, l'integrazione architettonica e così via... però ho detto ben poco di quello che dovrebbe essere il mio impianto, di come lo vorrei, di quali sono le scelte tecniche...

Vediamo di rimediare.

Ho a disposizione una falda, inclinata di 21°, ed orientata a Sud-sudovest. L'inclinazione non è ottimale (l'ideale sarebbero 45°), ma in compenso l'orientamento è ottimo.

Non ci sono grossi problemi di ombreggiatura: camini o antenne non ce ne sono. Solo un edificio adiacente, un po' poù alto di casa mia, ouò provocare qualche ombreggiamento nella parte più occidentale, e solo poco prima del tramonto.
Ed anche la superficie a disposizione è più che sufficiente: la falda ha circa 45 m2 di spazio utile.

A rigore, basandosi sui miei consumi attuali di energia elettrica (che sono attorno ai 3200 Kwh/anno) sarebbe suffiente un impianto piccolino, dell'ordine di 2,5 kwp.
Tuttavia, ho già spiegato i motivi per cui, secondo me, è comunque meglio installare un impianto anche sensibilmente più grande di quanto necessario, in modo magari da sfruttare tutta o gran parte della superficie disponibile. E non solo perchè può esser conveniente dal punto di vista economico, nè perchè i nostri consumi di energia elettrica sono destinati in un prossimo futuro ad aumentare (a scapito di altre fonti), ma soprattutto perchè ogni kwh di energia fotovoltaica immesso in rete significa un kwh in meno di energia prodotta da combustibili fossili, e quindi minor CO2.

Nel mio caso, quindi, l'ideale reputo che sarebbe un impianto di 3 kwp, che mi permetterebbe di occupare tutta la parte orientale e centrale della falda (ovvero le parti con miglior insolazione); la parte occidentale (afflitta da sia pur limitati problemi di ombreggiamento) la riserverei piuttosto ad un paio di pannelli solari termici, per la produzione di acqua calda sanitaria (ma di questi parlerò in un altro post).

Sia i pannelli termici che fotovoltaici verrebbero posati su una falda di tetto in laterocemento con copertura in coppi.
Tale falda, costruita negli anni '70, non ha alcuna guaina impermeabilizzante, e l'impermeabilizzazione è lasciata solo ed esclusivamente ai coppi (a proposito, si tratta di bei coppi fatti a mano, recuperati dall'edificio preesistente... probabilmente avranno un centinaio d'anni, e mi ispirano molta più fiducia rispetto ai coppi di produzione attuale).
Ad oltre trent'anni di distanza dalla costruzione, qualche problemino di impermeabilizzazione comincia ad esserci; nulla di gravissimo, però sarebbe sciocco non risolverlo prima di posarci sopra i pannelli fotovoltaici. E visto che bisogna comunque alzare tutti i coppi per posare la guaina catramata, perchè non approfittare per posarci anche uno strato di isolante, usufruendo così anche del credito d'imposta del 55% per il risparmio energetico?
Inoltre, sarebbe bene un'installazione dei pannelli "in integrazione architettonica", ovvero posati sopra alla guaina, al posto del manto in coppi, e circondati da una "cornice" di coppi.
L'integrazione architettonica ha diversi vantaggi:
  • il più ovvio è che l'impatto visivo ell'impianto è minore, perchè di profilo o dal basso è praticamente impossibile vedere i pannelli
  • vi è poi un certo risparmio economico, perchè si risparmia un bel numero di coppi e la relativaposa in opera (questo risparmio è in parte compensato, ahimè, dal fatto che i sistemi di fissaggio in integrazione architettonica sono un po' più cari di quelli sopracoppo... nonchè del fatto che gli installatori tendono a far pagare di più la posa in integrazione architettonica rispetto a quella sopracoppo).
  • per gli impianti integrati architettonicamente viene riconosciuto un maggiore incentivo in conto energia
  • infine, si spera che la locale Soprintendenza veda più di buon occhio un impianto completamente integrato architettonicamente rispetto ad uno parzialmente integrato
    (ve l'avevo detto che vio in una zona soggetta a vincolo paesaggistico? No? ma si che ve l'avevo detto...)

Tutti bei propositi ma che, nonostante il credito d'imposta e nonostante l'ovvia convenienza, si scontrano comunque con un fatto: costano.
E visto che le risorse economiche da dedicarci sono quelle che sono (qualcuno potrebbe dire "il budget è limitato"), giocoforza dovrò ricorrere a qualche compromesso...

Come pannelli fotovoltaici, sarei indirizzato verso pannelli di silicio monocristallino, che sono quelli che oggi garantiscono la maggior produttività ed il miglior rapport produttività/prezzo. Non sono ancora orientato verso nessuna marca in particolare, anche se mi indirezzerò probabilmente verso qualche leader di mercato (tipo Sharp, Kyocera, Mitsubishi) in quanto sono gli unici che, oltre a promettere una garanzia di vent'anni, probabilmente saranno anche in grado di mantenerla per tutto questo tempo. Anche il fatto di "premiare" qualche piccolo e neonato produttore locale ha il suo fascino, pur considerando il maggior rischio che questo produttore scompaia nei corso dei prossimi vent'anni. Quindi ancora non escludo nulla e nessuno a priori...

Come inverter, dopo averli visti e toccati con mano in occasione del Solarexpo, mi sono infatuato dei Sunnyboy della SMA: c'è il vantaggio della maggior affidabilità che danno i produttori leader mondiali di mercato, nonchè il fatto che i prodotti SMA hanno sempre dei rendimenti percentuali al top. Ma anche qui, al momento, non si tratta che di un'infatuazione... e quindi può darsi benissimo che nel corso della mia ricerca nasca un amore (vero o mercenario :) ) verso qualche altro inverter...
Come sistema di fissaggio, trovo affascinante l'Intersole (ma il mercato è effervescente, e compaiono continuamente nuove soluzioni, sia industriali che artigianali, che appaiono molto valide... e sulle quali potrei alla fine decidere di indirizzarmi).

Adesso non mi resta che finire di guardarmi in giro, farmi i conti intasca, e decidere cosa fare... facile no?

(A proposito di "conti in tasca": ricordo a tutti che la mia campagna di autofinanziamento esiste sempre, anche se langue... il tastino "donazione" che trovate in alto a destra penso sia il meno cliccato di tutta internet... oppure se volete partecipare al mio piccolo mercatino su Ebay... )

giovedì 18 settembre 2008

Scelta dell'installatore

Per chi vuole un impianto fotovoltaico, prima o poi si impone il momento fatidico della scelta dell'installatore.
L'installatore di impianti fotovoltaici è un artigiano, e precisamente un elettricista un po' più evoluto ed esperto rispetto a quello che di solito si limita a cambiare prese ed installare salvavita ai pensionati per "mettere l'impianto a norma".
Tale installatore può essere anche un'azienda, anche grossa, ma questo non ci deve indurre in errore: il mercato è quello degli artigiani, e quindi anche un'azienda agirà secondo le logiche tipiche degli artigiani. Altrimenti, verrà semplicemente spazzata via dal mercato.

Io con gli artigiani ho avuto molte esperienze, soprattutto in ambito professionale. E gli artigiani (indifferentemente se si tratti di elettricisti, idraulici, carrozzieri o riparatori di tapparelle) hanno più o meno sempre le stesse logiche. Agli inizi della mia carriera un paio di volte mi ci sono scottato, ma poi ho imparato, mi sono imposto alcune semplici regole, e da allora sono sempre riuscito a condurre le mie trattative con successo e senza sorprese.
Il fatto che, talvolta, conoscenti e colleghi si siano affidati ad artigiani violando una o più di una di queste norme, e venendo poi sempre sonoramente fregati, costituisce la "prova del nove" sul fatto che le mie norme sono valide.
So che gli artigiani non saranno entusiasti di queste regole, le criticheranno, alzeranno mille obiezioni... ciò significa che sono giuste.
E quindi, considerato che anche gli installatori di impianti fotovoltaici sono artigiani come tutti gli altri, si impone il rispetto anche con loro delle seguenti regole:
  1. MAI affidare un lavoro ad un artigiano senza avere prima in mano un preventivo scritto
  2. Non limitarsi mai ad avere un solo preventivo, ma sempre al minimo tre
    (per lavori grossi, aumentare il numero di preventivi; per l'installazione della caldaia, a casa mia, raccolsi dieci preventivi diversi)
  3. Se qualche artigiano vi chiede, sotto qualsiasi forma, un "contributo" per la stesura del preventivo, dimenticatelo.
  4. Nei preventivi, chiedere e pretendere che la parte "fornitura" e "lavoro" siano sempre ben distinte
  5. non lasciare mai che l'artigiano si occupi anche della fornitura di parti "importanti"
    ovvero, come nel sopra citato caso della caldaia: non lasciate mai che sia l'artigiano a fornirvela. Se non avete tempo, modo, voglia o capacità di seguire l'artigiano nel suo lavoro, allora lasciate che si occupi lui di fornire tutte le parti minori (esempio, sempre riferito alla caldaia: tubi, giunti, cavi, vaso di espansione) ma premuratevi di procurare tutto voi
  6. non lasciare mai un artigiano a lavorare da solo
    L'occhio del padrone ingrassa la vacca: è molto più di un proverbio, è la sacrosanta verità. Magari, se necessario, prendete ferie: non saranno sprecate!
  7. non pagare mai anticipatamente
    E' sacrosanto pagare un anticipo, ma per il saldo attendiamo sempre che il lavoro sia finito; se qualcosa non va, attendiamo che venga messo a posto prima di saldare
  8. diffidare sempre degli artigiani che criticano aprioristicamente il lavoro di altri artigiani
    Capita spesso che un artigiano intervenga su un impianto esclamando "Ma chi ha fatto questa porcheria?", oppure che in fase di preventivo critichi in maniera severa (ma spesso immotivata) le proposte dei concorrenti. Solo raramente queste critiche sono fondate (e si impone un minimo di esperienza da parte vostra per capire se per caso lo siano), ma molto spesso sono solo un "atteggiamento commerciale". Anni fa mi capitò che un artigiano, intervenendo su una caldaia, sbottò con il classico "Ma chi ha fatto questa porcheria!". Ci restò male quando gli ricordai che l'aveva fatta lui, meno di dieci anni prima...
Siamo arrivati ad un decalogo? No, appena ad un "ottalogo"... però queste poche, semplici regole possono permettervi rilevanti risparmi, e mettervi al sicuro da brutte sorprese.

giovedì 11 settembre 2008

Energia elettrica + 3,7%: fotovoltaico sempre più conveniente

.
Secondo una stima di Nomisma, l'energia elettrica nel trimestre ottobre-dicembre dovrebbe aumentare ulteriormente del 3,7%.

E c'è ancora chi pensa che un impianto fotovoltaico non sia un buon investimento...

martedì 9 settembre 2008

IVA al 10% per il fotovoltaico...

... e per il solare termico.

Sembra che non tutti sappiano che gli impianti fotovoltaici e gli impianti solari termici godono dell'aliquota IVA ridotta del 10% (quella ordinaria è del 20%).
La cosa sorprendente è che anche molti operatori sono all'oscuro di ciò, e quindi applicano (erroneamente) l'aliquota del 20%, oppure si inventano strane dichiarazioni da parte del cliente, o pongono insussistenti obiezioni...

Vediamo di dare un po' di punti fermi. Per intanto, i riferimenti di legge:
Quindi, basta che li stampiate e li facciate vedere al vostro fornitore (grossista, o artigiano installatore: indifferente). Se non li capisce, che se li faccia spiegare dal suo commercialista.

Un'obiezione inoltre frequente (soprattutto tra i piccoli artigiani) è: "Ma io l'IVA la pago al 20%, come faccio ad addebitartela al 10%? Ci rimetto!"
Spesso questa obiezione viene fatta per pura, beata ignoranza (significa che non hanno capito nulla del meccanismo dell'IVA...), talvolta perchè "ci marciano"...
Non è il caso di spiegare qui in dettaglio come, quando e perchè l'artigiano recupererà quel 10% di differenza: sappiate che lo farà, e non ci rimetterà un centesimo di tasca sua. I commercialisti sono lì apposta...

venerdì 5 settembre 2008

impianto fotovoltaico fai-da-te

Qualcuno riesce a farlo.

I miei più sinceri complimenti a Sunrick: sia per l'abilità tecnica, sia (soprattutto) per aver avuto il coraggio di farlo e di rompere il diktat: "deve farlo per forza un installatore".
Molto interessanti i commenti, soprattutto quelli degli installatori...

giovedì 4 settembre 2008

Dimensionamento dell'impianto fotovoltaico

.
Quando chiedete un preventivo per un impianto fotovoltaico, immancabilmente vi chiedono: "Qual'è il suo consumo attuale di energia elettrica"?
Dopodichè lo usano come base per il dimensionamento, partendo dal presupposto (apparentemente giusto) che:
  • se l'impianto produce più del vostro fabbisogno, allora regalate energia elettrica all'ENEL ed il rientro economico è inferiore
  • se l'impianto produce meno del vostro fabbisogno, allora vi ritroverete comunque a dover acquistare un po' di energia dall'ENEL (mentre con un impianto più grande avreste speso un po' di più ma avreste avuto un ritorno economico migliore)
E quindi tutti i progetti sono basati proiettando il CONSUMO ATTUALE per i prossimi venti anni.
Ma chi ha detto ciò? Sulla base di quale assurdo preconcetto puoi ipotizzare che il consumo di una famiglia resterà circa costante per i prossimi VENTI anni?!?!
Nei prossimi venti anni i figli si sposeranno e se ne andranno (ed il consumo diminuirà), o magari arriveranno altri figli (ed il consumo aumenterà).
Tra dieci anni si cambierà la lavastoviglie, con una che ha un consumo di 1/10 rispetto all'attuale... oppure tra dieci anni l'illuminazione sarà tutta a turboled a tiotimolina risublimata, ed illumineremo a giorno un salone con 3 watt di consumo. O magari, considerato che la corrente ce l'abbiamo gratis mentre il gas lo pagheremo a 327000 euro al metro cubo, decideremo tra dieci anni di installarci un impianto di riscaldamento elettrico a pompa di calore ionizzante ad effetto venturi...
Quello del "prendere i consumi attuali e manetnerli uguali per i prossimi 20 anni" è solo uno degli scenari possibili. Ed, obiettivamente, il più improbabile.
Tuttavia è quello che usano i "progettisti"...

Le mie considerazioni al proposito sono:
  • il conto energia comunque è indipendente dal consumo; ovvero, il contributo del conto energia si riceve per ogni kwh immesso in rete, anche se non consumato in proprio
  • il consumo di energia elettrica, in futuro, è facile che aumenti, e per diversi motivi:
    1 - le altri fonti di energia domestica (gas) aumenteranno sensibilmente di prezzo, e quindi troveremo comunque conveniente spostare il più possibile i nostri consumi sull'elettrico
    2 - anche senza aumenti di prezzo, comunque l'utilizzo di una maggior quantità di energia elettrica di origine fotovoltaica al posto di combustibili fossili (gas) è comunque un BENE
    3 - già oggi esistono tecnologie alimentate elettricamente sia per il riscaldamento (pompe di calore) sia per la cottura di cibi (piani ad induzione) che sono intrinsecamente migliori e più efficienti dei tradizionali apparecchi a gas
    4 - probabilmente (e, aggiungo, purtroppo) nei prossimi vent'anni appariranno altri infernali gadget elettrici, i quali aumenteranno i nostri consumi ma dei quali non potremo più fare a meno (è da mezzo secolo che va avanti questa storia, volete che si fermi proprio adesso?)

martedì 2 settembre 2008

Ikea si dà al fotovoltaico?!?!?!

fonte: blog futuroprossimo

Johan Stenebo è a capo di una controllata dell’IKEA chiamata Greentech, è un uomo con un sogno. Stenebo vuole investire nel più economico ed efficiente pannello solare fotovoltaico disponibile per poterlo vendere nei negozi IKEA entro i prossimi 2 o 4 anni.

Il solare fotovoltaico a basso prezzo è un obiettivo impegnativo. Ma Peter Kamprad il figlio del fondatore di IKEA Ingvar è un convinto sostenitore della tecnologia ecologica, e la Greentech di Stenebo investirà circa 75 milioni di dollari in dieci società in cinque aree: tecnologia solare, conservazione dell’energia, risparmio di risorse idriche, illuminazione alternativa, e nuovi materiali. Società scandinave sono il primo obiettivo della Greentech.

Ciascuna di queste aree è la benvenuta nell’ambito dell’approccio a prezzo abbordabile di IKEA, sebbene installare pannelli solari sul tetto con i diagrammi semplicistici e qualche chiave che accompagnano gli arredamenti fai date di IKEA sembra qualcosa poco immaginabile. Senza contare che molte installazioni necessitano di permessi da parte dei condomini o di altro tipo.

La rete di distribuzione di IKEA con 270 negozi in tutto il mondo potrebbe rendere la tecnologia verde disponibile per le masse, uno sviluppo senza precedenti.

mercoledì 20 agosto 2008

impianto fotovoltaico ed impianto di terra

Mentre tutti gli aspetti tecnici di installazione di un impianto fotovoltaico sono, in definitva, abbastanza chiari, vi è un aspetto abbastanza oscuro, su cui vi sono molte discussioni, e per il quale non ho trovato una risposta univoca. Ed il problema è: i pannelli fotovoltaici e la relativa struttura di sostegno vanno collegati all'impianto di terra? E se si, come?

Vi segnalo un po' di link di discussioni al proposito sul forum di energeticambiente:
http://www.energeticambiente.it/fotovoltaico/14711986-collegamento-impianto-di-terra.html
http://www.energeticambiente.it/termico/9106509-collegamento-parallelo-impianto-solare-termico-impianto-esistente-acs.html
http://www.energeticambiente.it/fotovoltaico/11448750-evergreen-e-collegamento-terra.html



Ogni contributo sarà gradito...

sabato 19 luglio 2008

nuova guida dell'Agenzia delle Entrate sulle agevolazioni per il risparmio energetico




Sul sito dell'Agenzia delle Entrate è consultabile e scaricabile gratuitamente la nuova versione della guida alle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico, integrata con le ultime novità introdotte dalla Finanziaria 2008 e dal decreto interministeriale del 7 aprile scorso. L'accento è posto sulla proroga della detrazione fino al 2010 e sulle nuove regole per il suo riconoscimento e ripartizione. Da quest'anno, ad esempio, il contribuente può scegliere in quante rate ripartire la detrazione e, in caso di documentazione insufficiente, integrarla con una semplice autocertificazione, purché i lavori non siano già stati ultimati. Inoltre, non c'è più bisogno di presentare la certificazione per la sostituzione di finestre e l'installazione di pannelli solari. Ricordiamo che il beneficio consiste in una detrazione Irpef o Ires del 55 per cento delle spese sostenute per i lavori di miglioramento dell'efficienza termica delle abitazioni.

(fonte: Agenzia delle Entrate)

venerdì 4 luglio 2008

PUBBLICATO!!!!!!

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 154 del 3-7-2008 è stato (finalmente!) pubblicato il DECRETO LEGISLATIVO 30 maggio 2008, n. 115 (Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE.)

Ricordiamo che si tratta del decreto che finalmente elimina la necessità della DIA per gli impianti fotovoltaici e per i pannelli termici solari complanari alla falda del tetto, e che semplifica un po' la vita (eliminando un poì di inutili adempimenti e facendo risparmiare anche un po' di soldini...)

domenica 29 giugno 2008

Energia elettrica: + 8%

Ed eccolo un altro ottimo motivo per volere il fotovoltaico.

Non credete al global warming? Quella storia della riduzione di CO2 è solo una fregnaccia di moda? Quello degli ecologisti è solo un complotto tesovi per impedirvi di godervi il vostro SUV?

Bene, se non credete a questi motivi, credete al vostro portafogli.

Tutti gli strumenti di simulazione economica dimostrano che un impianto fotovoltaico è un buon investimento anche solo ipotizzando un aumento dell'energia elettrica del 2% all'anno.

Provate ad impostare un aumento dell'energia elettrica dell'8%, e vedete un po' cosa succede...

Dite che bisogna esser pessimisti per ipotizzare un aumento dell'8% annuo?
Vi sbagliate.
Significa anzi essere degli inguaribili ottimisti.

martedì 17 giugno 2008

La quadratura burocratica del cerchio

Qual'è la difficoltà più grande che si può trovare oggi ad affrontare un italiano medio?

Belve feroci non ce ne sono più, sabbie mobili neppure, i pirati turchi è da qualche secolo che non si fanno più vedere... l'unica cosa rimasta a donarci un po' di brividi ed emozioni è la burocrazia.

Avevo spiegato come, prossimamente, non sarà più necessaria la DIA per gli impianti fotovoltaici. Avevo spiegato come, nella mia regione (Friuli Venezia Giulia) forse non è già più necessario.

Tuttavia, disgraziatamente, casa mia cade in una zona soggetta a vincolo paesaggistico (e già il fatto che uno si ritrovi a dover scrivere "purtroppo" in un caso del genere è delirante...). Quindi, è comunque necessario il nulla-osta paesaggistico.

Ma come fare ad ottenere il nulla-osta paesaggistico se non è necessario presentare una DIA? Tutte le indicazioni, istruzioni e moduli che si trovano a questo proposito fanno comunque riferimento ad una DIA...

Chiedo al Comune. Meditano un po', e mi danno una risposta che si può sintetizzare con "Se non si presenta una DIA, al Comune non gliene frega nulla. Bisogna chiedere alla Sovrintendenza".

Chiedo alla Sovrintendenza. Mezz'ora di disquisizione filosofica sulla ratio della legge, sul ruolo degli enti locali e sul sesso degli angeli. Alla fine, la risposta è "Bisogna chiedere alla Regione".

Chiedo alla Regione. Altra mezz'ora di disquisizione filosofica sulla ratio della legge, sul ruolo degli enti locali, sulle autonomie degli enti locali e su quanti angeli riescono a ballare sulla capocchia di un ago. Alla fine, la risposta è "Bisogna chiedere al Comune".

E così siamo arrivati alla quadratura del cerchio: il Comune manda alla Sovrintendenza, la Sovrintendenza manda alla Regione, la Regione rimanda al Comune.

Forse bisognerebbe veramente emigrare... per il momento, mi limiterò a prendermi una settimana di ferie. Al mio ritorno, mi armerò di un randello nodoso e riproverò a chiedere agli interessati. Sperando di avere argomenti più convincenti, e di ottenere quindi risposte più circostanziate...

giovedì 12 giugno 2008

Un altro buon motivo per volere il fotovoltaico...

.
... ce lo suggerisce Debora sul suo blog Petrolio, con un intervento che vi ripropongo integralmente:

Scajola come Bush: mentre il secondo fa guerre per il controllo del petrolio, e il primo propugna urbi et orbi l'assoluta necessità dell'energia nucleare, entrambi a casa loro si affidano zitti zitti alle energie rinnovabili.

Avevamo già esaminato il magnifico ranch di Bush a Crawford, sogno di ogni ambientalista. Adesso scopriamo che Scajola, nella sua casa di Imperia, scalda l'acqua coi pannelli termici e produce energia elettrica con un bell'impianto fotovoltaico. Non pago, va in Giappone per una riunione dei Ministri dell'Energia del G8 e si mette a fare shopping di rinnovabili: un'azienda giapponese presenta agli illustri ospiti nuove pale eoliche per famiglie e il Ministro si comporta proprio come piacerebbe fare a noi... non resiste e ne compra una.

Come si diceva per Bush, anche Scajola sa qualcosa che noi non sappiamo?

Ricordiamocelo, quando ci costruiranno la centrale nucleare o l'inceneritore sotto casa, o quando resteremo al buio per problemi di approvigionamento energetico: c'è chi avrà comunque energia pulita e gratuita, perché quello che sapeva non ce lo ha detto preferendo raccontarci un sacco di balle.

lunedì 9 giugno 2008

Niente DIA per il fotovoltaico: forse è la volta buona...

.
La norma che finalmente elimina la necessità di DIA per il fotovoltaico su tetti, con i pannelli complanari alla falda, sembra sia stata finalmente approvata dal Consiglio dei Ministri e che adesso basti la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale perchè diventi finalmente operativa...

Riporto la notizia completa:



Consiglio dei Ministri n.4 del 30/05/2008

La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica:

il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 10.05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi.

Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta.

Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti:

[...]

su proposta del Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, e di Ministri di settore:

- quattro decreti legislativi, sui quali sono stati acquisiti i pareri prescritti, che recepiscono le seguenti direttive comunitarie:

[...]

- 2006/32 in materia di efficienza degli usi finali dell’energia e servizi energetici (co-proponente il Ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola). In materia di efficienza energetica il Consiglio, su proposta del Ministro Scajola, ha concordato di apportare con successivo provvedimento correttivo alcuni miglioramenti per semplificare le procedure ed estendere l’area di applicazione degli incentivi alla realizzazione di impianti con energie rinnovabili.


Sembra proprio che sia la volta buona... speriamo!!!!

venerdì 6 giugno 2008

Altro sistema di fissaggio integrato...

Googlando, navigando, surfando e ravanado in rete mi sono imbattuto in un altro promettente sistema di fissaggio dei pannelli per l'integrazione architettonica: il Solardelta della Conergy.

E' un sistema molto simile all'Intersole, di cui ho già parlato... chissà quale sarà meglio?
E, soprattutto, chissà quale costerà di meno? :-)

giovedì 5 giugno 2008

E' nato il forum di Crisis

Una certa vena pessimista (e forse anche millenarista) tra i fautori del fotovoltaico è presente, è inutile nasconderlo...

A chi crede che siamo all'inizio di una bella crisi sistemica, di una "tempesta perfetta" che ci farà ballare parecchio, è dedicato il neonato forum di "crisis".

Accorrete numerosi!

venerdì 23 maggio 2008

Reduce dal Solarexpo 2008 - 3

Sono stato contattato dalla Segreteria Organizzativa del Solarexpo, che ha fare un paio di (giuste) precisazioni relativamente al mio primo post sul Solarexpo.

  • La prima precisazione è che l'autobus navetta c'era. L'ufficio informazioni della stazione evidentemente non ne sapeva nulla, e la segnaletica un po' carente, ma in definitiva l'autobus navetta c'era.
  • il catalogo non costava 30 euro, ma 10. Io (ed alcune altri visitatori) siamo stati tratti in inganno da un cartello "30 euro" appiccicato sul punto informativo, ma che evidentemente era rimasto da qualche altra manifestazione... pecato non averlo saputo, perchè se 30 euro era un prezzo spropositato, 10 euro invece era un ottimo prezzo, e me lo sarei anche acquistato...
A Cesare quel che è di Cesare. Forse il mio primo post aveva toni un po' troppo sarcastici nei confronti dell'organizzazione. Di lavoro dietro ad una fiera del genere ce n'è tanto, ed anche se lo spazio per migliorare c'è sempre, è anche giusto riconoscere quando la gente lavora bene. Qualche limatura sull'organizzazione per la prossima edizione sarà da farsi (ad esempio: mettere cartelli più grandi per l'autobus navetta ed avvertire il personale dell'ufficio informazioni!), ma si tratta, tutto sommato, di limature...

martedì 20 maggio 2008

Reduce dal Solarexpo 2008 - 2

E passiamo a parlare di prodotti, che è l'aspetto più interessante...


Il prodotto che mi interessava di più vedere e toccare con mano era il sistema di fissaggio integrato Intersole della Ubbink Solar, che conoscevo finora solo in maniera “virtuale”...

Come ho già spiegato, l'ho trovato solo per caso vagando tra gli stand, perchè il catalogo della fiera non m'è stato certamente d'aiuto...

L'importante è però che alla fine l'ho trovato, e sono pure riuscito a parlare (in inglese..) con un loro “engineer” per chiarirmi alcuni dubbi.

Il primo dubbio era relativo al fatto che si potesse utilizzare anche con tetti in coppi, oltre che tegole... e questo me lo sono chiarito da solo. Si, si riesce ad utilizzare anche con tetti in coppi.

Il secondo dubbio era relativamente all'applicazione dello stesso su tetti in laterocemento, senza i traversini in legno per il fissaggio delle tegole... i pannelli del sistema Intersole sono infatti dotati di una sorta di “dente”, che va appoggiato su tali traversini. E la risposta che alla fine mi sono dato è: dipende.

Nel senso che:

  • è possibile indubbiamente applicarlo su un tetto in laterocemento: basta accorciare ogni pannello di circa 4-5 cm, in maniera da togliere tale dente di appoggio (trattandosi di pannelli in HDPE, anche se di spessore abbastanza rilevante, tagliarli no è un problema: si può fare con un normalissimo seghetto alternativo, probabilmente lavorando anche tre o quattro pannelli per volta)

  • resta qualche dubbio sul fissaggio dei pannelli. Questi andrebbero infatti fissati con delle viti passanti direttamente sui traversini in legno sottostanti, ma se i traversini non ci sono, è difficile farlo... si potrebbe pensare a dei fissaggi passanti, tipo il Fischer SXS, però il diametro minimo di tali fissaggi passanti è di 6 mm, mentre consigliano viti 4,5 x 60... inoltre anche la lunghezza del tassello non sarebbe sufficiente, visto che dovrebbe andare ad ancorarsi oltre al cappotto da 8 o 10 cm... oppure si potrebbe pensare a dei fissaggi non passanti, ovvero al classico tassello-elemento da fissare-vite, però con tutti i problemi conseguenti (l'elemento da fissare, in questo caso il pannello, va forato preventivamente... e quindi bisogna essere molto precisi nel posizionamento dei tasselli.) In pratica la procedura sarebbe:

  • fora il pannello a distanze prefissate

  • posa il panello

  • attraverso il pannello fai un primo foro passante nel laterocemento

  • rimuovi il pannello

  • allarga ogni foro portandolo a diametro 6

  • inserisci il tassello

  • posa nuovamente il pannello

  • inserisci tutte le viti

Il tutto, ovviamente, diventa ancora più macchinoso nella zona di sovrapposizione tra pannello e pannello, ove la vite passante va attraverso non uno, ma due pannelli...

- il problema successivo era relativamente alla resistenza al vento. Non dimentichiamoci che io vivo in una zona soggetta a Bora, con tutte le conseguenze del caso (una volta era uso posare sui testi in coppi dei sassi, in modo da frenare la caduta dei coppi smossi dal vento... io i sassi sul tetto non li ho, ma ad ogni primavera devo andare sul tetto a sistemare un paio di coppi smossi dal vento... ed effettivamente l'ipotesi che uno di questi coppi smossi prima o poi non si limiti a scivolare ma cada giù no è peregrina).
Sulle istruzioni di posa del sistema Intersole vi è solo un'affermazione sibillina: “The wind speed should not exceed 115 km per hour. (According to the Dutch regulations NEN 6702, this corresponds with a maximum height of 25 metres)”, che nella versione italiana diventa: “È consigliabile che la velocità del vento teso non sia superiore a 115 km/h.

Affermazione che però non mi torna, in quanto il sistema appare discretamente più “robusto”, ed in grado di affrontare venti ben più vigorosi...
Interpellato al proposito il loro “engineer”, questi mi ha confermato che il valore di 115 Km/h è da intendersi per venti appunto tesi, e che in realtà aumentando il numero di fissaggi è possibile effettivamente raffiche più vigorosi; e mi ha altresì invitato a mandargli uno schemino del progetto del mio impianto, per avere indicazioni precise da parte loro del numero, tipo e posizionamento dei fissaggi.

(2 - continua)

P.S.: la mia scalata alla classifica di Top100-solar procede inarrestabile: sono già all'88° posto!!!!

venerdì 16 maggio 2008

Reduce dal Solarexpo 2008 - 1

Ed eccomi qua, reduce da un tour de force di un giorno al Solarexpo 2008, con tutte le avventure conseguenti e connesse.

Ad esempio il viaggio in treno: treni nuovi, modernissimi, ma sporchi come ormai Trenitalia ci ha ampiamente abituato; dotati di nuove tecnologie, tutte mal utilizzate o in tilt (ho rinunciato a contare le porte automatiche dei vagoni con il cartello “non funzionante”; oppure potrei citare il fatto che ho viaggiato per un tratto su un locale e che, ad ogni stazione, una suadente vocina sintetica ci avvertiva che viaggiava con circa tre quarti d'ora di ritardo, e si scusava... peccato che il treno fosse perfettamente in orario. Probabilmente era sbagliato l'orologio del computerino che controllava quel sistema... oppure si trattava di una disfunzione spaziotemporale. Opterei per la prima...)

Un bel 6– dobbiamo darlo all'Ente Fiera di Verona. Ad esempio, l'autobus navetta gratuito che, ogni venti minuti, doveva collegare la stazione ferroviaria con la Fiera... beh, di questo fantomatico autobus non c'era traccia, nessuno ne sapeva niente, all'ufficio informazioni della stazione sono stati categorici: “Non c'è!”...

O, ad esempio, il fatto che in tutta la fiera non ci fossero punti informativi in cui cercare le coordinate dei vari espositori. O ti compravi il catalogo cartaceo (30 euro!!!), oppure dovevi arrangiarti... ed anche il catalogo non sempre era d'aiuto. Ad esempio, io cercavo la Ubbink Solar, che sul sito era elencata tra le aziende presenti ma NON tra gli espositori (quindi, evidentemente, doveva essere “ospite” di qualche altra azienda... cosa, peraltro, abbastanza frequente).

Ebbene, della Ubbink Solar, citata sul sito, non c'era traccia sul catalogo. Ed io avevo già rinunciato quando infine l'ho trovata per puro caso, passandoci davanti...

Bisogna invece ammettere che la “biglietteria via internet” ha funzionato: non solo ho risparmiato due euro, ma ho anche provato la sottile soddisfazione di superare le lunghe file alle casse, bypassare le file ai tornelli “normali”, ed entrare attraverso un tornello semideserto appositamente riservato...

Sono poi riuscito a capire perchè ogni volta, all'idea di andare in una qualche fiera (QUALSIASI fiera), mi prende un inestricabile groppo allo stomaco...

E non è solo per il conseguente tour de force, per il pranzo fatto con panini di plastica transgenica pagati a peso d'oro seduto su un gradino, per il caldo allucinante (perchè siamo in primavera: fossimo stati in inverno, sarebbe stato un freddo allucinante...)

No, il groppo allo stomaco dipendeva dall'inevitabile senso di fastidio che non si può non provare nell'atmosfera artificiosa ed artificiale di una fiera: un'atmosfera fatta di falsi sorrisi a 42 denti imposti per contratto, di uno spreco di risorse allucinante (avete mai fatto caso che alcuni degli stand di una fiera possono costare come un appartamentino?), di offerte commerciali spregiudicate e che sono smaccatamente delle fregature (evidentemente, i polli che ci cadono ci sono sempre...), di tristissimi cacciatori di gadget...

E visto che parliamo di cacciatori di gadget, passiamo alla parte “di colore”: il cacciatore di gadget è sempre esistito; e fino a che si tratta di ragazzini, ci possono anche stare. Vedere però un ultraquarantenne che si lancia con sguardo famelico su un portachiavi, intascando per strada con nonchalance una biro ed un pin, buttando il tutto nello shopper preso più in là (e nel quale ha già riposto altri 3 shopper, 5 biro, 6 portachiavi, 2 vasetti di caramelle ed un campione di tubo di rame isolato)... beh, è una visione veramente triste e deprimente. Ed ormai i cacciatori di gadget sembrano esser diventati legione, ed aver abbandonato qualsiasi dignità (ho visto uno rifare tre volte la fila di dieci minuti allo stand ove distribuivano una lampadina a risparmio energetico... ed ogni volta cambiando il cappellino, sperando di non farsi riconoscere. Ovviamente i cappellini li aveva fregati in qualche altro stand...)

La distribuzione di gadget, sinceramente, è un qualcosa che mi dà personalmente fastidio. Perchè devo accettare un oggetto inutile (un “mathom”, come lo chiamerebbe Tolkien), che finirà dimenticato in un cassetto solo perchè non ho il coraggio di gettarlo subito nell'immondizia? Perchè devo essere per forza complice di questo spreco?

C'è un unico gadget che ho preso ed apprezzato: un magnetino, a forma di inverter Fronius; carino ed utile, visto che l'ho già piazzato sulla lavagnetta magnetica in ufficio...


(1 - continua)

accordo ENEL-Sharp per la produzione di moduli

Ce lo racconta Repubblica:

Entro il 2011 impianti per dare energia rinnovabile a oltre 80 mila famiglie
Nel patto anche la nascita di uno stabilimento per produrre moduli ultra moderni

ROMA - Crescita delle fonti rinnovabili e aumento dell'occupazione vanno a braccetto. La conferma arriva da un importante accordo tra Enel e Sharp ufficializzato oggi a Roma. L'azienda energetica italiana e la multinazionale giapponese hanno siglato un'intesa che prevede due punti essenziali. Il primo è l'installazione entro il 2011 di nuovi campi fotovoltaici per un totale di 161 MW in grado di produrre l'energia di cui hanno bisogno oltre 81.500 famiglie.

Il secondo punto riguarda invece la realizzazione in Italia di un impianto industriale per la produzione integrata di pannelli fotovoltaici basati sulla tecnologia di Sharp, un avanguardistico film sottile a tripla giunzione. Rispetto ai moduli tradizionali in silicio cristallino si tratta di un procedimento che consente un minore utilizzo di silicio, con evidenti risparmi economici, garantendo però prestazioni di efficienza simili a quelle dei moduli tradizionali.

E fin qui poco da commentare...


I dettagli dei due progetti sono ancora tutti da definire, ma l'idea di massima è quella di distribuire i campi fotovoltaici sul territorio, senza concentrarli in una zona precisa,

Ma vah?!?! Beh, almeno hanno capito che il fotovoltaico va distribuito sul territorio... non c'è male (non dimentichiamoci che stiamo parlando di politici...)


mentre resta ancora da verificare dove far sorgere lo stabilimento di produzione dei pannelli. Al momento l'unica certezza al riguardo sembra essere la scelta di una località costiera, dove è possibile sfruttare i servizi portuali. "La produzione - ha sottolineato infatti Starace - non sarà esclusivamente destinata verso l'interno ma verrà indirizzata anche alla crescita del fotovoltaico negli altri paesi del Mediterraneo".

L'affermazione comica non potevano lasciarsela scappare.
Stiamo parlando di produzione di fotovoltaico a film sottile, non di un cementificio.
Il fotovoltaico a film sottile è un'industria che, tutto sommato, richiede poco movimento di merci: sia la materia prima che il prodotto finito, come quantità, è più vicina ai furgoni che non ai TIR. E pensare a limitare l'impatto di questo tipo di trasporti, quando abbiamo l'Italia attraversata da migliaia di TIR che trasportano istericamente acqua minerale e sabbia da un capo all'altro dello stivale...


giovedì 8 maggio 2008

Solarexpo 2008: un appuntamento da non perdere

A Verona, dal 15 al 17 maggio si terrà la fiera Solarexpo 2008, una imperdibile tre-giorni su solare termico e fotovoltaico, con centinaia di aziende rappresentate...
Io solitamente sono molto tiepido verso le fiere: ne ho fatte troppe "dall'altra parte della barricata" e quindi sono un po' disincantato... e non posso che provare un sottile senso di pena per quei poveri cristi che, dopo tre giorni di fiera, vi accolgono ancora con un sorriso imposto per contratto e circostanza, mentre sono stracotti e sconvolti, e vorrebbero solo buttarsi su una sedia a sdraio e chiudere gli occhi...
Tuttavia questa rappresenta un'occasione troppo ghiotta: sono in piena raccolta preventivi, e riuscire ad avere tutti i principali fornitori a portata in un colpo solo... la tentazione di andarci è proprio forte. Ad esempio ci sarà la Ubbink Solar (che produce il sistema di fissaggio integrato Intersole, che mi affascina ma che ho visto solo in fotografia), ci sarà la FVG Energy (che in questi giorni sembra aver monopolizzato la pubblicità su google Adwords... lì dove apri una pagina qualsiasi sul fotovoltaico, trovi la loro pubblicità... sono pronto a scommettere che la trovate anche qui, nel banner a destra), ci sarà la Boilernova (della quale mi hanno segnalato il sistema solare termico), ci sarà... beh, insomma, se volete la lista completa degli espositori andate a leggervela qui.
Per voi, che non vi fate cogliere dai pietismi verso gli espositori come invece capita a me, andarci è quasi d'obbligo.

venerdì 2 maggio 2008

ASPO-Italia: Quanto cresce il fotovoltaico

Sul Blog ASPO Italia è comparso un bel post:
ASPO-Italia: Quanto cresce il fotovoltaico

C'è chi definisce deludente la crescita del fotovoltaico in Italia: ed è obiettivamente difficile dargli torto.
Qui non è questione di vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: il problema è che il bicchiere va riempito, e fino all'orlo.

Con il vecchio Conto Energia sono, ad oggi 28 Aprile, entrati in esercizio 4381 impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di 71,273 MW (a fronte di 387 MW ammessi all’incentivazione), con il nuovo Conto Energia sono entrati in esercizio 5814 impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di 34,313 MW. Quindi, il vecchio regime ha ottenuto, in meno tempo del nuovo e con un minor numero di impianti installati, una maggiore potenza installata, con una potenza media di 16,27 kW contro i 5,90 kW del nuovo regime. Inoltre, l’obiettivo indicato dal nuovo Conto Energia di 3000 MW di potenza installata al 2016 non sarebbe raggiungibile, in quanto occorrerebbero circa 105 anni al ritmo attuale di installazione. Anche considerando la tendenza in corso di una maggiore velocità di crescita delle installazioni, è molto improbabile ottenere questo ambizioso obiettivo, perché bisognerebbe moltiplicare di molti ordini di grandezza la potenza installata annualmente.

martedì 29 aprile 2008

Hai il fotovoltaico? NIENTE ICI!!!

La buona notizia arriva dal piccolo comune di Acquanegra Cremonese, che ha deliberato di azzerare l'ICI ai proprietari delle case che installeranno sistemi fotovoltaici con potenze di almeno 2 kWp e ridurre del 50% gli oneri di urbanizzazione per la costruzione di nuovi edifici che siano dotati di impianti fotovoltaici.

Speriamo che siano tante le amministrazioni comunali che seguiranno quest'esempio...

Fonte: qualEnergia

sabato 26 aprile 2008

Fornitori... seconda puntata

Oggi parlerò di un fornitore estero, e precisamente tedesco: fotovoltaikshop.de
Il mercato in Germania è senz'altro molto più ampio e maturo che non in Italia; ciò lo si nota anche dai siti dei rivenditori on line, come questo, che hanno normalmente una gamma di prodotti molto più ampia della media dei rivenditori italiani. Non solo, i prezzi sono sensibilmente inferiori che non in Italia...
Fotovoltaikshop.de ha un vasto shop on line , che in questo momento (ad esempio) offre 53 modelli diversi di pannelli e praticamente un centinaio di inverter diversi!
Richiedendo loro un preventivo per un sistema completo, si ottiene una delle offerte più complete e dettagliate che mi sia capitato di vedere: dettaglio dei panelli forniti, degli inverter, del sistema di fissaggio, nonchè schema di collegamento delle stringhe dei pannelli in funzione dell'inverter scelto!

Un problema, per chi dovesse decidere di acquistare in Germania, è relativo all'IVA. In Italia infatti godiamo di un'aliquota IVA ridotta per il fotovoltaico (10%), mentre in Germania l'IVA è del 19%. Nonostante l'IVA più elevata, acquistare in Germania sarebbe comunque un affare... ma sappiamo bene anche che ogni centesimo risparmiato in tasse è cosa buona e giusta, e quindi vado a suggerirvi un piccolo barbatrucco.

Supponiamo che vogliate acquistare in Germania un "qualcosa" inerente il fotovoltaico (pannello, inverter, sistema di fissaggio... indifferente).
Supponiamo che il prezzo di questo "qualcosa " sia, in Germania, 1000 + IVA (ovvero 1190 IVA compresa).
Un'azienda italiana ha però la possibilità di acquistare in Germania in regime di esenzione IVA (at
tenzione: questo è valido solo ed esclusivamente per le aziende! Non per i privati), e quindi un'azienda pagherà quel "qualcosa" solo 1000.
Nel momento in cui quest'azienda italiana andrà a rivendere quel "qualcosa", dovrà però assogettarlo all'IVA italiana (in questo caso, 10%).
Se quindi riuscite a trovare un accordo con il vostro installatore, potete procedere come segue:
- fate acquistare il "qualcosa" in Germania al vostro installatore, che lo pagherà 1000
- l'installatore ve lo venderà, assogettandolo all'IVA italiana. Considerato che nel giro l'installatore deve guadagnarci qualcosina, supponiamo che l'oggetto che ha acquistato a 1000 ve lo rivenda a 1052 (significa un miserrimo margine del 5%). A questo 1052 andrà aggiunta l'IVA italiana (10% di 1052, pari a 105,2). Quindi l'installatore ve lo venderà a 1157,20. Considerato che acquistandolo voi direttamente in Germania avreste pagato 1190, significa comunque aver risparmiato 32,80.
Se consideriamo di andare ad acquistare non solo un paio di pannelli o un inverter, ma tutto un sistema, il risparmio potrà essere alla fine di svariate centinaia di euro.
E, riassumendo, i vantaggi saranno:
- noi avremo comunque risparmiato circa un 3% (che comunque schifo non fa)
- il nostro installatore avrà guadagnato un 5% (che fa ancor meno schifo)
E ci sarà un ulteriore vantaggio: l'IVA che avremmo pagato noi in Germania sarebbe rimasta in Germania, e sarebbe stata a beneficio del fisco tedesco; l'IVA italiana che si va a pagare con questo barbatrucco è invece a tutto vantaggio del fisco italiano... (vabbeh, non tutti interpreteranno questo come un vantaggio... ma tant'è...)

Wow! Sto scalando la classifica...

... di TOP100 solar! Pochi giorni che mi sono iscritto, ed il mio blog è già al 175° posto in classifica!
Significa certamente poco (pane e classifiche non è una dieta molto nutriente... :) , però sono piccole soddisfazioni...

mercoledì 23 aprile 2008

Nuova guida al conto energia del GSE

Sul sito del GSE è disponibile la versione aggiornata ad aprile 2008 della guida al conto energia.

La guida contiene informazioni circa le regole del conto energia, la realizzazione dell'impianto, la sua connessione alla rete elettrica, la richiesta e il pagamento degli incentivi, le procedure da seguire, gli errori da evitare e le verifiche sugli impianti.

Il documento è in formato PDF ed è scaricabile cliccando sul link seguente:
http://www.gsel.it/ita/fotovoltaico/pubblicazioni/20080417_ContoEnergia2008.pdf


(fonte: un mondo differente)

lunedì 21 aprile 2008

Fornitori... prima puntata

Se si vuole andare ad installare i pannelli fotovoltaici, necessariamente da qualche parte bisogna andare a comprarli...
Negli ultimi anni acquistare attraverso internet per me si è rivelato sempre un ottimo affare (e per "acquistare" non intendo ecessariamente "acquistare on line", ma anche acquistare in maniera "tradizionale" da un rivenditore scoperto e contattato on line...)
Di venditori di materiale fotovoltaico presenti on line in questi ultimi mesi ne sono comparsi a bizzeffe... come scegliere?
Andiamo a vederne alcuni... magari alla fine farò uno schemino riassuntivo che permetta un confronto più agevole.
Ed inventiamo una nuova etichetta: "venditori di pannelli"...

Il primo venditore è tuttotetto.it, un sito che vende sia materiale fotovoltaico, sia materiale per coperture (il che è cosa buona e giusta: riuscire a capire quale coibentazione sia utilizzabile con quali pannelli, e per mezzo di quali supporti si sta rivelando un'impresa ardua...). Si presentano (in maniera forse un po' pretenziosa) come "il portale del fotovoltaico, eolico e accessori per coperture"
I prezzi indicati (che non sembrano malaccio... anche se non sono certo bassi in mnaiera commovente) sono comprensivi di IVA e trasporto (il che è anche cosa buona e giusta, anche se forse renderà un po' difficoltoso il confronto...)
La parte dedicata a coperture ed accessori è un po' limitata, ma si spera che (magari contattandoli) abbiano qualcosina di più da proporre...
Anche la parte dedicata ai fissaggi è un po' limitata: hanno sistemi di fissaggio sopra tegole e per tetti piani, ma non sembrano aver nulla di specifico per il montaggio integrato.
Dispongono anche di un forum , non frequentatissimo ma comunque ricco di spunti.

giovedì 17 aprile 2008

Per i bricoleur estremi...


... o per gli autarchici estremi: in rete si trova di tutto, compresa una guida all'autocostruzione di un pannello fotovoltaico utilizzando celle rotte . Le celle rotte non è difficile trovarle ai mercatini dell'elettronica (ma anche in rete: ad esempio qui ne offrono 10 a meno di un euro...), e dovrebbero effettivamente costare pochino... realizzare il pannello è indubbiamente laborioso, certamente non potrà essere utilizzato per il conto energia, però è utile ed interessante.
E non vorrei che, in un prossimo futuro, ci si ritrovasse a fare cose del genere non solo perchè è utile ed interessante, ma perchè ci saremo costretti...

mercoledì 16 aprile 2008

L’ombra scura del solare cinese

LIVORNO. Un articolo del Washington Post indaga sul boom delle fabbriche di pannelli solari in Cina e evidenzia che l’industria verde della Cina rossa ha un lato molto scuro. Molti dei pannelli fotovoltaici cinesi che sui tetti europei ed americani producono energia pulita hanno lasciato in Cina una scia di sostanze tossiche. Il Washington Post accusa il più grande produttore di pannelli solari cinese Luoyang Zhonggui, di inquinare pesantemente con rifiuti tossici prodotti dalle sue fabbriche le campagne, avvelenando colture e popolazioni rurali. Anche le altre fabbriche cinesi di polisilicio, il componente chiave dei pannelli fotovoltaici, hanno problemi simili, soprattutto perché non hanno installato impianti per l’abbattimento delle sostanze inquinanti o non utilizzano questi sistemi a piena capacità operativa.

Secondo il rapporto “ Powering China’s Development: The Role of Renewable Energy” del Worldwatch Institute la Cina è diventata il leader mondiale nelle produzione di fotovoltaico, passando da una capacità di produzione di 350 megawatts nel 2005 ad oltre 1.000 MW nel 2006, ed a 1.500 MW stimati nel 2007. La Cina ha saputo sviluppare in soli 5 anni, partendo praticamente da zero, una industria del fotovoltaico di alto profilo, con un giro di affari di miliardi di dollari, ma di questa produzione destinata all’energia pulita in Cina resta pochissimo: il 90% della produzione di pannelli fotovoltaici made in China finiscono in Europa, Usa e Giappone.

Naturalmente il problema non è il fotovoltaico in sé, esistono le tecnologie per riciclare i sottoprodotti chimici della produzione di celle solari, ma la Luoyang Zhonggui ed altre fabbriche cinesi sono più preoccupate di tagliare i costi che di ridurre l’inquinamento, insomma si esportano le energie pulite all’estero e non si usano le tecnologie pulite in patria. I costi ambientali non sono ancora compresi nel listino prezzi del fotovoltaico cinese, quel che conta è l’espansione commerciale nel resto del mondo, specialmente nei Paesi sviluppati che possono permettersene i costi.

«Anche se la Cina potrà beneficiare di questa tecnologia verde, così come dell’ulteriore calo dei costi – spiega Yingling Liu, responsabile del China Program del Worldwatch Institute – per il momento l’industria continua a fare da battistrada nel tradizionale percorso “prima inquinare e poi ripulire”. La posta in gioco sono i gruppi sottorappresentati della società cinese, in particolare i contadini rurali che dipendono sempre più da terre inquinate per sopravvivere. La luminosa industria solare della Cina, pur promettendo altrove un cielo blu, sta lasciando dietro di se una pesante scia sul paesaggio di casa propria».

Insomma, i cinesi fanno quello che americani ed europei hanno fatto per due secoli (e non hanno ancora smesso) con le loro industrie prima di capire che non andava bene. L’ambiente continua ad ancora ad essere il maggior perdente della rapida crescita cinese e il Washington Post ha gioco facile nell’ironizzare sul fatto che l’ambiente non è preso sul serio nemmeno dalle industrie cinesi con l’etichetta “green” e che sfornano prodotti per migliorare l’ambiente. «Le Cina - dice Yingling Liu – diventa sempre più industrializzata e cerca di soddisfare le esigenze di una nascente ed insaziabile borghesia urbana, non c’è motivo di discutere per quanto l’attuale stato di cose potrà durare e di quanto tempo ci vorrà davvero prima che le imprese si prendano abbastanza cura dei loro impatti e proteggano davvero l’ambiente».

Fonte: http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=12521