martedì 29 aprile 2008

Hai il fotovoltaico? NIENTE ICI!!!

La buona notizia arriva dal piccolo comune di Acquanegra Cremonese, che ha deliberato di azzerare l'ICI ai proprietari delle case che installeranno sistemi fotovoltaici con potenze di almeno 2 kWp e ridurre del 50% gli oneri di urbanizzazione per la costruzione di nuovi edifici che siano dotati di impianti fotovoltaici.

Speriamo che siano tante le amministrazioni comunali che seguiranno quest'esempio...

Fonte: qualEnergia

sabato 26 aprile 2008

Fornitori... seconda puntata

Oggi parlerò di un fornitore estero, e precisamente tedesco: fotovoltaikshop.de
Il mercato in Germania è senz'altro molto più ampio e maturo che non in Italia; ciò lo si nota anche dai siti dei rivenditori on line, come questo, che hanno normalmente una gamma di prodotti molto più ampia della media dei rivenditori italiani. Non solo, i prezzi sono sensibilmente inferiori che non in Italia...
Fotovoltaikshop.de ha un vasto shop on line , che in questo momento (ad esempio) offre 53 modelli diversi di pannelli e praticamente un centinaio di inverter diversi!
Richiedendo loro un preventivo per un sistema completo, si ottiene una delle offerte più complete e dettagliate che mi sia capitato di vedere: dettaglio dei panelli forniti, degli inverter, del sistema di fissaggio, nonchè schema di collegamento delle stringhe dei pannelli in funzione dell'inverter scelto!

Un problema, per chi dovesse decidere di acquistare in Germania, è relativo all'IVA. In Italia infatti godiamo di un'aliquota IVA ridotta per il fotovoltaico (10%), mentre in Germania l'IVA è del 19%. Nonostante l'IVA più elevata, acquistare in Germania sarebbe comunque un affare... ma sappiamo bene anche che ogni centesimo risparmiato in tasse è cosa buona e giusta, e quindi vado a suggerirvi un piccolo barbatrucco.

Supponiamo che vogliate acquistare in Germania un "qualcosa" inerente il fotovoltaico (pannello, inverter, sistema di fissaggio... indifferente).
Supponiamo che il prezzo di questo "qualcosa " sia, in Germania, 1000 + IVA (ovvero 1190 IVA compresa).
Un'azienda italiana ha però la possibilità di acquistare in Germania in regime di esenzione IVA (at
tenzione: questo è valido solo ed esclusivamente per le aziende! Non per i privati), e quindi un'azienda pagherà quel "qualcosa" solo 1000.
Nel momento in cui quest'azienda italiana andrà a rivendere quel "qualcosa", dovrà però assogettarlo all'IVA italiana (in questo caso, 10%).
Se quindi riuscite a trovare un accordo con il vostro installatore, potete procedere come segue:
- fate acquistare il "qualcosa" in Germania al vostro installatore, che lo pagherà 1000
- l'installatore ve lo venderà, assogettandolo all'IVA italiana. Considerato che nel giro l'installatore deve guadagnarci qualcosina, supponiamo che l'oggetto che ha acquistato a 1000 ve lo rivenda a 1052 (significa un miserrimo margine del 5%). A questo 1052 andrà aggiunta l'IVA italiana (10% di 1052, pari a 105,2). Quindi l'installatore ve lo venderà a 1157,20. Considerato che acquistandolo voi direttamente in Germania avreste pagato 1190, significa comunque aver risparmiato 32,80.
Se consideriamo di andare ad acquistare non solo un paio di pannelli o un inverter, ma tutto un sistema, il risparmio potrà essere alla fine di svariate centinaia di euro.
E, riassumendo, i vantaggi saranno:
- noi avremo comunque risparmiato circa un 3% (che comunque schifo non fa)
- il nostro installatore avrà guadagnato un 5% (che fa ancor meno schifo)
E ci sarà un ulteriore vantaggio: l'IVA che avremmo pagato noi in Germania sarebbe rimasta in Germania, e sarebbe stata a beneficio del fisco tedesco; l'IVA italiana che si va a pagare con questo barbatrucco è invece a tutto vantaggio del fisco italiano... (vabbeh, non tutti interpreteranno questo come un vantaggio... ma tant'è...)

Wow! Sto scalando la classifica...

... di TOP100 solar! Pochi giorni che mi sono iscritto, ed il mio blog è già al 175° posto in classifica!
Significa certamente poco (pane e classifiche non è una dieta molto nutriente... :) , però sono piccole soddisfazioni...

mercoledì 23 aprile 2008

Nuova guida al conto energia del GSE

Sul sito del GSE è disponibile la versione aggiornata ad aprile 2008 della guida al conto energia.

La guida contiene informazioni circa le regole del conto energia, la realizzazione dell'impianto, la sua connessione alla rete elettrica, la richiesta e il pagamento degli incentivi, le procedure da seguire, gli errori da evitare e le verifiche sugli impianti.

Il documento è in formato PDF ed è scaricabile cliccando sul link seguente:
http://www.gsel.it/ita/fotovoltaico/pubblicazioni/20080417_ContoEnergia2008.pdf


(fonte: un mondo differente)

lunedì 21 aprile 2008

Fornitori... prima puntata

Se si vuole andare ad installare i pannelli fotovoltaici, necessariamente da qualche parte bisogna andare a comprarli...
Negli ultimi anni acquistare attraverso internet per me si è rivelato sempre un ottimo affare (e per "acquistare" non intendo ecessariamente "acquistare on line", ma anche acquistare in maniera "tradizionale" da un rivenditore scoperto e contattato on line...)
Di venditori di materiale fotovoltaico presenti on line in questi ultimi mesi ne sono comparsi a bizzeffe... come scegliere?
Andiamo a vederne alcuni... magari alla fine farò uno schemino riassuntivo che permetta un confronto più agevole.
Ed inventiamo una nuova etichetta: "venditori di pannelli"...

Il primo venditore è tuttotetto.it, un sito che vende sia materiale fotovoltaico, sia materiale per coperture (il che è cosa buona e giusta: riuscire a capire quale coibentazione sia utilizzabile con quali pannelli, e per mezzo di quali supporti si sta rivelando un'impresa ardua...). Si presentano (in maniera forse un po' pretenziosa) come "il portale del fotovoltaico, eolico e accessori per coperture"
I prezzi indicati (che non sembrano malaccio... anche se non sono certo bassi in mnaiera commovente) sono comprensivi di IVA e trasporto (il che è anche cosa buona e giusta, anche se forse renderà un po' difficoltoso il confronto...)
La parte dedicata a coperture ed accessori è un po' limitata, ma si spera che (magari contattandoli) abbiano qualcosina di più da proporre...
Anche la parte dedicata ai fissaggi è un po' limitata: hanno sistemi di fissaggio sopra tegole e per tetti piani, ma non sembrano aver nulla di specifico per il montaggio integrato.
Dispongono anche di un forum , non frequentatissimo ma comunque ricco di spunti.

giovedì 17 aprile 2008

Per i bricoleur estremi...


... o per gli autarchici estremi: in rete si trova di tutto, compresa una guida all'autocostruzione di un pannello fotovoltaico utilizzando celle rotte . Le celle rotte non è difficile trovarle ai mercatini dell'elettronica (ma anche in rete: ad esempio qui ne offrono 10 a meno di un euro...), e dovrebbero effettivamente costare pochino... realizzare il pannello è indubbiamente laborioso, certamente non potrà essere utilizzato per il conto energia, però è utile ed interessante.
E non vorrei che, in un prossimo futuro, ci si ritrovasse a fare cose del genere non solo perchè è utile ed interessante, ma perchè ci saremo costretti...

mercoledì 16 aprile 2008

L’ombra scura del solare cinese

LIVORNO. Un articolo del Washington Post indaga sul boom delle fabbriche di pannelli solari in Cina e evidenzia che l’industria verde della Cina rossa ha un lato molto scuro. Molti dei pannelli fotovoltaici cinesi che sui tetti europei ed americani producono energia pulita hanno lasciato in Cina una scia di sostanze tossiche. Il Washington Post accusa il più grande produttore di pannelli solari cinese Luoyang Zhonggui, di inquinare pesantemente con rifiuti tossici prodotti dalle sue fabbriche le campagne, avvelenando colture e popolazioni rurali. Anche le altre fabbriche cinesi di polisilicio, il componente chiave dei pannelli fotovoltaici, hanno problemi simili, soprattutto perché non hanno installato impianti per l’abbattimento delle sostanze inquinanti o non utilizzano questi sistemi a piena capacità operativa.

Secondo il rapporto “ Powering China’s Development: The Role of Renewable Energy” del Worldwatch Institute la Cina è diventata il leader mondiale nelle produzione di fotovoltaico, passando da una capacità di produzione di 350 megawatts nel 2005 ad oltre 1.000 MW nel 2006, ed a 1.500 MW stimati nel 2007. La Cina ha saputo sviluppare in soli 5 anni, partendo praticamente da zero, una industria del fotovoltaico di alto profilo, con un giro di affari di miliardi di dollari, ma di questa produzione destinata all’energia pulita in Cina resta pochissimo: il 90% della produzione di pannelli fotovoltaici made in China finiscono in Europa, Usa e Giappone.

Naturalmente il problema non è il fotovoltaico in sé, esistono le tecnologie per riciclare i sottoprodotti chimici della produzione di celle solari, ma la Luoyang Zhonggui ed altre fabbriche cinesi sono più preoccupate di tagliare i costi che di ridurre l’inquinamento, insomma si esportano le energie pulite all’estero e non si usano le tecnologie pulite in patria. I costi ambientali non sono ancora compresi nel listino prezzi del fotovoltaico cinese, quel che conta è l’espansione commerciale nel resto del mondo, specialmente nei Paesi sviluppati che possono permettersene i costi.

«Anche se la Cina potrà beneficiare di questa tecnologia verde, così come dell’ulteriore calo dei costi – spiega Yingling Liu, responsabile del China Program del Worldwatch Institute – per il momento l’industria continua a fare da battistrada nel tradizionale percorso “prima inquinare e poi ripulire”. La posta in gioco sono i gruppi sottorappresentati della società cinese, in particolare i contadini rurali che dipendono sempre più da terre inquinate per sopravvivere. La luminosa industria solare della Cina, pur promettendo altrove un cielo blu, sta lasciando dietro di se una pesante scia sul paesaggio di casa propria».

Insomma, i cinesi fanno quello che americani ed europei hanno fatto per due secoli (e non hanno ancora smesso) con le loro industrie prima di capire che non andava bene. L’ambiente continua ad ancora ad essere il maggior perdente della rapida crescita cinese e il Washington Post ha gioco facile nell’ironizzare sul fatto che l’ambiente non è preso sul serio nemmeno dalle industrie cinesi con l’etichetta “green” e che sfornano prodotti per migliorare l’ambiente. «Le Cina - dice Yingling Liu – diventa sempre più industrializzata e cerca di soddisfare le esigenze di una nascente ed insaziabile borghesia urbana, non c’è motivo di discutere per quanto l’attuale stato di cose potrà durare e di quanto tempo ci vorrà davvero prima che le imprese si prendano abbastanza cura dei loro impatti e proteggano davvero l’ambiente».

Fonte: http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=12521

martedì 15 aprile 2008

dove sono gli impianti fotovoltaici in Italia?

Volete sapere se nei dintorni c'è qualche impianto fotovoltaico installato o approvato?
Il GSE ci mette a disposizione AtlaSOLE, un utile strumento che ci indica per ogni Comune d'Italia il numero ed il tipo di impianti fotovoltaici installati, con un po' di statistiche assortite...
Quando riuscirò ad esserci dentro anch'io?

meglio il fotovoltaico o il biodiesel?



L’area per coprire il 10 per cento dei consumi dei trasporti con carburanti biologici basterebbe al fotovoltaico per l’intero fabbisogno energetico. Ce lo dice Photon, secondo il quale entro il 2010 verranno piantate in Germania colture da biomassa su una superficie di 2,5 milioni di ettari.
Tuttavia sembra che la Germania sul biodiesel stia facendo marcia indietro... per fortuna.

lunedì 14 aprile 2008

Piace la nova skin del blog?

Bella, vero? Molto "solare"... l'ho recuperata su http://freeskins.blogspot.com/
Certo, il discorso della pagina nera e del relativo discorso di risparmio energetico viene a cadere... ma anche l'occhio vuole la sua parte. Vedrò magari di modificarla scurendo le fasce laterali.

domenica 13 aprile 2008

Sistemi di fissaggio pannelli fotovoltaici - 2

Il secondo sistema di fissaggio di pannelli per integrazione architettonica che prendo in considerazione è il PV-light della Schuco. La documentazione sul sito è un po' scarna, ma in giro per la rete si trova qualcosina di più: ad esempio, il manuale di installazione (purtroppo solo per la versione sopratetto).
Nessuna specifica relativamente alla resistenza al vento.
Difficile scoprire qualcosa di più... peccato!

venerdì 11 aprile 2008

Sistemi di fissaggio pannelli fotovoltaici


Per il montaggio dei pannelli fotovoltaici in "integrazione architettonica" (e per poter usufruire quindi della maggior tariffa incentivante), è necessario utilizzare dei sistemi di fissaggio che mantengano il profilo dei pannelli al di sotto del profilo dei coppi o delle tegole.

Questi sistemi di fissaggio non sono molti, e visto che devo sceglierne uno, vi renderò partecipi di quanto ho scoperto per ognuno...

Cominciamo dal primo, il sistema Intersole della Ubbink Solar.
E' interessante perchè è costituito da una sorta di "vassoi" in HDPE posti sotto ai pannelli, e che costituiscono un'ulteriore impermeabilizzazione (a mio giudizio, non sono da utilizzarsi come unica impermeabilizzazione del tetto).

E' disponibile on line il manuale completo di installazione (in inglese: ne è disponibile anche una versione in italiano, ma meno recente).

Non ho informazioni precise sui prezzi (mi è stato offerto "in kit" assieme ai pannelli), ma non sembra eccessivamente costoso.

Unico neo: la resistenza al vento. Nel manuale, è indicata una resistenza al vento massima di 115 Km/h... decisamente troppo poco, nella mia zona. Da capire se si tratta di una indicazione "pessimistica", o se effettivamente ci siano dei problemi con venti più forti...

Tutto sommato, da prendere decisamente in considerazione.

[continua...]

martedì 1 aprile 2008

Altre riviste gratis...

Homepower è una bella rivista USA su fotovoltaico, eolico ed energie rinnovabili; tecnica, ma "terra terra", molto pratica. Utile anche per capire come stanno andando le cose oltreoceano. E anche di questa, è possibile scaricare un numero gratis (il numero da scaricare cambia circa ogni mese... se state un po' dietro al sito, riuscirete presto a farvene una discreta collezione)