venerdì 29 maggio 2009

Fotovoltaico: ci sarà abbastanza spazio?

Ugo Bardi, in un suo gustosissimo post sul blog Nuove Tecnologie Energetiche, ci regala una ancor più gustosa testimonianza:


In questa figura il quadratino tratteggiato corrisponde all’area necessaria per produrre per via fotovoltaica una quantità di energia elettrica pari a tutta quella che si estrapola che sarà consumata al mondo nel 2020.

Mesi fa, mi trovavo a parlare nell’aula magna di una prestigiosa università italiana. Nella discussione, si è alzato un giovane che mi ha tirato fuori una domanda suonava come “si dice che non ci sarebbe abbastanza posto per i pannelli fotovoltaici se dovessimo usarli per ottenere abbastanza energia per rimpiazzare le fonti fossili”.


Per un attimo, mi si è spalancato davanti l’abisso. Certo, quella del “non c’è abbastanza posto per il fotovoltaico” è una leggenda abbastanza diffusa. Qualche giorno fa, mi è arrivato un messaggio in cui mi si chiedeva se era vero quello che qualcuno diceva, ovvero che in televisione avevano detto che bisognerebbe ricoprire tutto il Sahara di pannelli fotovoltaici per avere la stessa energia prodotta da una singola centrale nucleare. Potenza della televisione! Non solo qualsiasi fesseria detta in TV trova sempre qualche imbecille che ci crede, ma anche c’è gente che giustifica le fesserie che gli vengono in mente inventandosi di averle sentite in TV.

La cosa abissale, tuttavia, era che quel ragazzo che mi aveva fatto la domanda non era un pensionato che passa le giornate a guardarsi l’Isola dei Famosi. Era (come mi ha detto poi) uno studente del terzo anno di ingegneria. Ovvero, uno che aveva tutti gli strumenti, culturali e materiali, per accendere il computer e trovarsi la risposta da se. Evidentemente, in qualche modo, sapeva che la risposta non gli sarebbe piaciuta e non la voleva veramente trovare. Per molti di noi, abbandonare i fossili è l’equivalente psicologico di essere abbandonati di notte in un bosco infestato di lupi mannari.

Quindi, certe cose vanno dette, e vanno anche ripetute. Sembra che smentire le leggende sia come fare il pane, lo devi rifare tutti i giorni. Ecco allora una nuova smentita di quella che dice “ci vorrebbe troppo posto per il fotovoltaico”

La figura all’inizio di questo testo è tratta da un articolo di Muneer e altri*. Il quadrato tratteggiato che vedete nel mezzo dell’Arabia Saudita, se tappezzato di pannelli fotovoltaici al 20% di efficienza, basterebbe per fornire energia in quantità pari a quelle estrapolate per la produzione mondiale totale di energia elettrica nel 2020. Il quadratino nero è 1/12 del quadrato tratteggiato. Dodici di quei quadratini, sparpagliati per il deserto del Sahara, genererebbero la stessa energia del quadrato tratteggiato.

Il calcolo di Muneer è una dimostrazione di fattibilità. Per il momento, non esistono ancora impianti fotovoltaici in commercio con il 20% di efficienza all’uscita. Siamo, realisticamente, intorno al 15%. In più, dobbiamo considerare le perdite di trasmissione che deriverebbero dal trasporto dell’energia dai deserti all’Europa. Ma l’efficienza dei pannelli aumenta gradualmente e un valore del 20% è perfettamente possibile in un futuro non lontano. Ccomunque vada, anche con le efficienze attuali, le cose cambiano poco in termini di spazio necessario: c’è posto in abbondanza. Se poi volessimo usare il fotovoltaico per generare l’equivalente di tutta l’energia primaria mondiale, dovremmo pensare a circa 4 di quei quadratoni tratteggiati. Questo richiederebbe un bel pezzo di Sahara ma, ancora, rimarrebbe un bel po’ di posto.

Queste sono ipotesi estreme che servono unicamente per dimostrare che c’è abbondanza di spazio per l’energia solare in zone al momento improduttive. Nella pratica, le fonti energetiche rinnovabili saranno sparse per tutto il mondo e non saranno unicamente basate sulla tecnologia fotovoltaica (o del solare a concentrazione). Saranno un mix di eolico, solare, geotermico e idroelettrico, con la probabile aggiunta dell’eolico di alta quota - il kitegen. Per arrivare a un mondo del genere ci vorrà tempo, ma una cosa è certa: di posto per il fotovoltaico (o altri tipi di collettori solari) ce n’è in abbondanza.


Ed a questo punto mi inserisco io, aggiungendo un paio di mie personalissime considerazioni.
Il discorso "non c'è abbastanza spazio" viene spesso citato (ovviamente, a sproposito) anche nel caso dell'"orticello di casa nostra". E questa fanfaronata viene proposta in varie salse:
  • non tutti hanno la villetta con il tetto per metterci i pannelli
  • non possiamo rubare chilometri quadrati di territorio
ecc. ecc.

Una semplice osservazione spicciola: in Italia ci sono enormi superfici disponibili, già rubate al territorio, ed oggi del tutto improduttive, o utilizzate in una maniera del tutto compatibile con una copertura di panenlli FV.
Alcuni esempi di queste superfici:
  • aree di parcheggio scoperto (che diventerebbero così aree di parcheggio copedrto, con tutti i vantaggi del caso... eccovi come esempio l'Autoporto di Fernetti, a Trieste. Vi si potrebbero costruire dodici ETTARI (120.000 mq) di tettoia fotovoltaica, ovvero un impiantino FV da 18 MWp...


  • Visualizzazione ingrandita della mappa
  • capannoni ed hangar
  • aree di stoccaggio portuali
  • serre
  • rete autostradale
    Cos'è che impedisce di ricoprire interi tratti autostradali con una sorta di enorme pensilina fotovoltaica, per tutta la larghezza di entrambe le carreggiate ed aperta sui lati?
    Tale pensilina avrebbe anche una serie di vantaggi collaterali:
    - riduzione dei disagi meteorologici (pioggia e neve) sulla viabilità
    - riduzione della nebbia
    - in estate, si viaggerebbe piacevolmente all'ombra
    La rete autostradale italiana ha uno sviluppo di oltre 6500 Km, per una larghezza media di 11 m; se anche solo metà dello sviluppo si prestasse a tali pensiline, significa una superficie di oltre 35 MILIONI di metri quadri, ovvero oltre 3500 ettari... 5 GWp.
  • rete ferroviaria
    (stesse considerazioni di cui al punto precedente)
  • stazioni ferroviarie
    la sola stazione ferroviaria di Milano ha circa 45000 mq di superficie utilizzabile


  • Visualizzazione ingrandita della mappa
  • pensiline e tettoie
    Quante pensiline ci sono in giro per le nostre strade? Quante tettoie in magazzini pubblici e privati? Quante nelle caserme?
Insomma, se c'è una cosa che non manca è proprio lo spazio...

martedì 19 maggio 2009

novità sulle detrazioni 55% per riqualificazione energetica

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L'ADE (Agenzia delle Entrate), con apposito provvedimento scaricabile qui, ha (finalmente!) rilasciato l'atteso modello di comunicazione per i lavori relativi agli interventi di riqualificazione energetica che proseguono oltre il periodo d’imposta (art. 29 del d.l. n. 185/2008) per fruire della detrazione del 55% riconosciuta per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, sull’involucro di edifici esistenti, di installazione di pannelli solari e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.

Il modello deve essere utilizzato:
  • dai contribuenti che intendono fruire della detrazione d’imposta del 55 per comunicare le spese sostenute nei periodi d’imposta precedenti a quello in cui i lavori sono terminati con riferimento ai soli lavori che proseguono oltre il periodo d’imposta;
  • per comunicare le spese sostenute nel 2009 e negli anni successivi;

Pertanto le prime comunicazioni dovranno essere inviate all’Agenzia delle entrate, esclusivamente in via telematica, entro il 31 marzo 2010, indicando le spese sostenute nel 2009, qualora i lavori non siano già terminati entro il 31 dicembre 2009.

La comunicazione non dovrà essere inviata in caso di lavori iniziati e conclusi nel medesimo periodo d’imposta, né per i periodi d’imposta in cui non sono state sostenute spese.

I soggetti diversi dalle persone fisiche, con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, devono inviare la comunicazione entro 90 giorni dal termine del periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese.

Attenzione: i contribuenti che intendono avvalersi della detrazione devono in ogni caso continuare ad inviare all’ENEA, attraverso il sito internet www.acs.enea.it, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, i dati indicati nel decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 19 febbraio 2007.

mercoledì 13 maggio 2009

Beppe Grillo al Solarexpo

Il Grillo nazionale è andato al Solarexpo:



Sono andato alla decima edizione di Solarexpo a Verona. 57.000 metri quadri di esposizione sulle energie rinnovabili. Seconda fiera europea sul tema.
Erano stati invitati la Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente, e Scajola ministro per lo Sviluppo economico. Non sono venuti. Se invece di Solarexpo si fosse chiamata Discaricaexpo, Inceneritorexpo o Nuclearexpo sarebbero arrivati di corsa accompagnati dal Noemi boy. Questo è il Paese del Sole e dei politici peggiori del mondo.
Si alle rinnovabili, ai rifiuti zero, a una nuova economia della salute e dello sviluppo sostenibile. Nucleare, inceneritori e discariche sono il passato. Persino il Vaticano investe sulle rinnovabili. PDL e PDmenoelle vogliono avvelenare gli italiani. Falli smettere, non votarli il 5 e il 6 giugno. Più pannelli per tutti e villa di Arcore discarica pubblica. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

martedì 5 maggio 2009

nuova guida GSE all'integrazione architettonica

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Il 24 aprile, un po' in sordina, il GSE ha reso disponibile sul proprio sito la nuova "Guida agli interventi validi ai fini del riconoscimento dell’integrazione architettonica del fotovoltaico".

Vi ricordo che il concetto di "integrazione architettonica" (totale o parziale) è importante perchè permette di accedere a delle tariffe incentivanti più elevate.

Ci sono parecchie novità sul concetto di "integrazione architettonica", vengono chiariti molti punti (che erano rimasti vaghi nella prima guida), e chi sta progettando o realizzando un impianto farebbe bene a studiarsela con molta attenzione... soprattutto perchè i parametri della "totale integrazione architettonica" sono adesso molto più stretti e vincolanti.

lunedì 4 maggio 2009

Padova: incentivi per il fotovoltaico e per impianti solari termici

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Il Comune di Padova ha predisposto un bando per la concessione di incentivi per l'installazione di pannelli fotovoltaici o di pannelli "solare termici", per la produzione di acqua calda (sanitaria e/o per il riscaldamento).
Per usufruire del contributo gli impianti fotovoltaici devono avere una potenza compresa tra 1 e 20 kw, gli impianti solare termici, invece, devono soddisfare almeno la metà del fabbisogno complessivo di acqua calda sanitaria.
Il contributo è pari a 1.000 euro per ciascun impianto.

I documenti per accedere al contributo sono disponibili qui.

E fortunati i Padovani!

A Trieste invece, sul sito della Provincia, è da alcuni anni che compare questo laconico messaggio:

L.R. n. 4/2001 art. 5 c. da 24 a 28
Contributi in materia di risparmio energetico, contenimento e riduzione dei consumi ed utilizzazione delle fonti alternative di energia.
Sono state conferite alle Province, con l'art. 20 della L.R. n. 24/2006, le funzioni relative ai contributi in materia di risparmio energetico, contenimento e riduzione dei consumi ed utilizzazione delle fonti alternative di energia previsti dalla L.R. n. 4/2201. Tuttavia non è stato ancora emesso il bando provinciale con i criteri e le modalità per accedere ai contributi. Solo dopo l'approvazione di tale bando (che sarà pubblicizzato su questo stesso sito) potranno essere prese in considerazione eventuali domande.

In tre anni non sono stati neppure capaci di stendere il bando...