mercoledì 23 marzo 2011

Le reazioni italiane al disastro nucleare giapponese

.


Riso amaro.
Anzi, amarissimo.

martedì 22 marzo 2011

I miei conti sul nucleare e sul solare

2ndF
Quanto segue non è farina del mio sacco. E' uno scritto di Pietro Suffritti che ho  pescato su Facebook.

Troppo bello per essere vero? Non credo...


E' veramente da un pò che faccio e rifaccio questi conti, li dico qua e là alla boia di un giuda, ed ho voglia di scrivere per bene tutto in forma comprensibile e unitaria.
Premetto che non sono un fisico, nè un ingegere, nè titolato in nessun modo a parlare di politica energetica.
Sono un semplice, banale informatico. Ma i conti li so fare, e so informarmi su internet. San Google è mio amico, e mi permette di cercare informazioni anche "grezze", cioè i dati originali, quelli che tutti ignorano perchè sembra che siano di difficile comprensione, preferendo quelli masticati, rimasticati e rivomitati da mille e mille spin doctor.
E che non son AFFATTO difficili da leggere come tentano di venderci. Sono solo numeri, ed hanno il vantaggio di essere certi e sicuri.
Per esempio, se devo fare i conti sul PIL italiano, non vado a vedermi le cifre su cui litigano PD e PDL, mi guardo quelle dell'ISTAT.
Ho un cervello, e non trovo poi così difficile trovare i dati originali, regolarmente pubblicati su internet. basta uscire dalla logica per cui quella roba e' "di difficile comprensione", e sapere dove andare a pescarli. cosa in cui, come ho detto, San Google aiuta molto.

Ma torniamo allo scopo di questa nota:
confrontare il termonucleare con il fotovoltaico come metodologie per aveve abbastanza corrente elettrica per fare funzionare le nostre industrie, i nostri frigoriferi e le nostre lampadine.

Nessun conto sui rischi, nessuna valutazione su chernobyl, three miles island o Fukushima.
Puri e semplici conti di SOLDI. Cosa conviene ECONOMICAMENTE

Intanto abbiamo bisogno del primo , e più importante dato. Ma di quanta energia elettrica stiamo parlando? per alimentare l'Italia quanta ne serve?

Per iniziare dobbiamo conscere meglio un'ente (che esiste, anche se i più non lo sanno) che "amme'cipiace e pparecchio":
Il GSE. Citando don abbondio "il GSE, chi era costui" ?
dalle pagine di descrizione sul sito ( http://www.gse.it/ ) :

"MissioneIl Gestore dei Servizi Energetici - GSE S.p.a. opera per la promozione dello sviluppo sostenibile, attraverso l'erogazione di incentivi economici destinati alla produzione energetica da fonti rinnovabili e con azioni informative tese a diffondere la cultura dell'uso dell'energia compatibile con le esigenze dell'ambiente. Il GSE concentra in modo esclusivo la sua azione su tali tematiche a partire dal  1° novembre 2005, quando hanno avuto efficacia le disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell' 11 maggio 2004 che prevedevano il trasferimento alla società Terna S.p.a.  delle attività di gestione della rete di trasmissione nazionale, fino ad allora svolte dalla socetà GRTN - Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale S.p.a. A valle del trasferimento il GRTN è diventato il GSE per rendere più coerente la propria denominazione con la missione ad esso assegnata."

Insomma, il GSE è l'ente che in Italia dovrebbe gestire quella strana roba che si chiama "politica energetica", non fosse che il Governo italiano di solito non gli lascia fare il suo lavoro. ma visto che il GSE è sottoposto gerarchicamente al Governo..."ubi maior, minor cessat".

Non contento di tentare di fare il suo lavoro, il GSE mediamente ogni anno genera un classico pezzo di carta che nessuno legge dal titolo "Il Bilancio elettrico e le fonti rinnovabili in Italia", che fa il punto della situazione su:
1) quanta corrente ci serve
2) come ce la procuriamo

e' un documento MOLTO interessante, che vi consiglio di leggere. se l'ho capito io, lo capirete anche voi.
L'ultimo (2009) lo trovate qui:

Se poi volete farvi DAVVERO del male potete anche leggere il papiello di 148 pagine titolato "Le attività del Gestore dei Servizi Energetici - Rapporto 2009", pieno anch'esso di dati curiosi, che potete trovare qui:

Ma torniamo alla nostro bilancio delle energie rinnovabili, tratto, direi, da fonte più che autorevole a questo punto. esso inizia con questa frase:
"Nel 2009 la richiesta di energia elettrica sulla rete in Italia è risultata pari a 320,3 TWh, circa il 6% in meno rispetto all’anno precedente. La crisi economica ha infatti interrotto il trend di crescita dei consumi elettrici."

ok, abbiamo il primo dato: ci servono 320,3 TWh, che tradotto in termini più comprensibili, sono 320.300.000.000 KiloWattOra, quelli che ci troviamo in bolletta (1 KWH = una potenza di 1000 Watt erogata per 1 ora).
Si, all'Italia servono 320.300 milioni di Kilowatt/ora.
Tanti, ma neanche una follia considerato che una famiglia media in un anno ne fa fuori circa 4000 solo a casa.

Ma il GSE ci dice ben di più in una simpatica immagine subito sotto. ci dice come la produciamo e come la usiamo.
nella fattispecie:

da fonti rinnovabili:
1) idroelettrico rinnovabile: 15,2%, 48,6 TWh
2) Biomasse, biogas e rifiuti: 2,2%, 7,2 TWh
3) Geotermica: 1,6%, 5,0 TWh
4) Eolica: 2,0% , 6,5TWh
5) Solare: 0,2%, 0,7 TWh
Totale da fonti rinnovabili: 21,2%, 68 TWh

da fonti non rinnovabili:
a) Termica tradizionale Solidi: 11,2% 35,9 TWh
b) Termica tradizionale Gas naturale: 44,7%, 143 TWh
c) altri combustibili: 7,5%, 24,1 TWh
sempre non rinnovabile viene considerata l'idroelettrica da pompaggio (il che a me sembra una cavolata visto che si tratta di un modo di accumulare un'energia idroelettrica, ma vabbè, io non sono un'esperto)
d) Idrica da pompaggio: 1,3 %, 4,3 TWh

oltre a ciò compriamo dall'estero 45 TWh, pari al 14,1% del nostro fabbisogno di 320,3 TWh... di cui in realtà arrivano a essere consumati 299,9 TWh visto che 20,4 TWh sono "perdite di rete", che possono magari essere abbattute con forti investimenti in elettrodotti ma non certo eliminate, visto che la fisica ci dice che quando una corrente elettrica passa in un cavo una parte di essa viene dispersa in calore senza possibilità di fare altrimenti (è uno dei simpatici effetti dell'entropia, e per gli elettricisti si chiama "resistenza", nulla di sconvolgente)

insomma, per diventare autosufficienti e toglierci dalle balle la termica tradizionale ci serve di produrre 248 TWh in più (203 + 45) di energie alternative

ok, abbiamo un obbiettivo. ora vediamo come raggiungerlo con i due metodi che ci siamo posti di confrontare.

Partiamo col nucleare, il metodo che il nostro governo ci ha indicato come via maestra.

Intanto, sapendo che "nucleare" non vuole dire niente, vediamo CHE TIPO di nucleare ci vogliono fare usare.
Si tratta di "roba" che dovremmo comprare dalla Francia, e qui ci viene incontro Wikipedia,http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_europeo_ad_acqua_pressurizzata , pur avvertendoci che la voce è da controllare in quanto molte parti sono scritte da antinuclearisti fottuti e disfattisti.
Ma noi andremo a prendere solo i dati tecnici, e ignoreremo bellamente il resto, quindi come fonte di dati ci va bene.

Insomma, monteremo centrali EPR come quella finlandese di Olkiluoto, dove si sta costruendo il primo reattore EPR al mondo. Tralasciamo pure il fatto che non sembra che i finlandesi ne siano più particolarmente entusiasti (hanno litigato più di una volta frontalmente con la Areva, azienda francese a partecipazione governativa che la sta costruendo per la TVO, azienda finlandese che gestisce la centrale), vediamo i dati di questa centrale, copiaincollando da Wikipedia:

Caratteristiche generali del progetto base[5]
Potenza termica     4300MWt
Potenza elettrica (netta)     1600MWe
Efficienza elettrica (netta)     37%[6]
Fattore di carico (stimato)     >92%
Vita operativa (stimata)     60 anni
Burnup (massimo)[7]     >70GWd
Arricchimento combustibile     fino al 5%

Di molti di questi dati ci interessa poco, quel che ci interessa e' vedere cosa generi questo "robo".
Dice che al massimo fattore di potenza utilizzabile questa centrale genera 1.600 MW, quindi e' pensabile che a "velocità di crociera" ne generi l'80%, cioè 1.280.
Moltiplicando per le ore in un anno ( 365 x 24 = 8.760) abbiamo i MWh che possiamo aspettarci di tirarne fuori, 11.212.800. cioè 11.212,8 GWh, cioè 11,2128 TWh.

A noi servono 248 TWh, quindi di centrali così ce ne servono 248 / 11,2128 = 22,12.
Considerando complesso costruire un dodicesimo di centrale, arrotondiamo a 23... che sono ben di più delle 10 che ci avevano detto, ma pensiamo pure che facciano differenza tra "reattore" e "centrale" e che quindi avremo centrali da 2 o 3 reattori.

Ci dicono che la vita stimata di queste centrali sarà di 60 anni, vorrei capire perchè i finlandesi vorrebbero dargli una licenza di funzionamento di 25 anni, ma si sa, quelli sono zucconi e credono alle favole degli antinuclearisti, tanto da costruire centrali a gogo. Quindi scusatemi, ma crederò questa volta a chi dice che la vita di un impianto termonucleare è di 25 anni, anche perchè chi fa questa stima è la signora Adriana Spera dell'ISTAT, che, francamente, dato il posto dove lavora, mi sembra una fonte affidabile.

I nostri amici della TVO finlandese (proprietaria di Olkiluoto) hanno anche un bel sito da cui trarre un mucchio di bei dati.
Il primo è quanto tempo prevedono ad oggi di metterci a finire il 3° reattore (quello EPR). Sono partiti a Gennaio 2002, prevedono di andare in produzione nel dicembre 2012, un netto di 10 anni.
Poi ci dicono quanto hanno previsto di spendere ALLORA: 3 MILIARDI DI EURO in valuta del 2003. Dal loro sito http://www.tvo.fi/www/page/2305/ :
Commercial operation is expected to start in 2012. The total cost of the project is about EUR 3 billion (in 2003 currency), thus making it the largest single investment in Finnish industrial history so far.

Considerando che sembra abbia più cause aperte e vinte la TVO contro l'Areva di chissà chi, diamo pure per scontato che LORO spenderanno DAVVERO 3 miliardi di euro per il loro reattore N° 3.

Il che vuol dire che se saremo bravi come i finlandesi (e chi ci crede... ) per fare i nostri 23 reattori ci serviranno 69 Miliardi di Euro in valuta del 2003.
l'ISTAT ci disce che negli ultimi 2 anni si e' perso il 3,6 % del valore dell'euro, non ho trovato dati precisi negli ultimi 10 anni, ma direi che possiamo approssimare e dire 3,6 x 5 = 18%, quindi quei 69 miliardi diventano 81,42 miliardi di euro.

Ok, eccoci coi dati che cerchiamo. ci servono 23 reattori EPR, ci mettiamo 10 anni a farli, ci costano 81 miliardi e mezzo.
Per produrre l'impianto.

Però l'impianto da solo non fa proprio nulla, come ben sappiamo. serve il carburante per farlo andare.
E a questo punto ci viene utile un altro parametro che abbiamo visto nella tabellina sopra riportata, il Burnup Massimo.
che cavolo sarebbe questo Burnup?
Ci viene in aiuto Wikipedia alla pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Burnup
in pratica si tratta di una misura di quanto "consuma" una centrale termonucleare, che qui e' espresso in GigaWatt al giorno per tonnellata metrica di Uranio.
per citare wikipedia nel suo esempio illuminante:

"Ad esempio, considerando una tonnellata di uranio immessa in un reattore nucleare, se allo scaricamento avrà prodotto 240GWh di energia (che poi verrà trasformata in più o meno elettricità in funzione del rendimento dell'impianto), avrà un burnup di 10GWd/MTU . Da questa misura di può risalire al numero di atomi fissionati, considerando che una fissione di un nucleo di Uranio produce all'incirca 200MeV di energia (o equivalentemente 1 g di U235 completamente fissionato produce circa 1 MWd).

I reattori LWR di I generazione avevano dei Burnup fino a circa 30GWd, quelli attualmente in funzione di II sono sui 45GWd, mentre i reattori attuali di III Generazione hanno burnup che vanno dai 60 ai 70GWd."

in pratica ci stanno dicendo che questi impianti hanno bisogno di 1 tonnellata metrica (metrica per ricordarsi che si fa riferimento al sistema metrico decimale) di uranio ogni 70 Gigawatt/giorni che producono, pari a 70x24 = 1680 Gigawatt/ora, o per trasformare il tutto nella misura su cui stiamo facendo i conti, 1 tonnellata metrica di uranio ogni 1,68 TWh.
Peccato però che i reattori nucleari non si carichino "a metà" (il fermo di un reattore per cambiare il combustibile ha costi altissimi) e quindi questa volta non potremo fare i conti sui nostri 248 TWh necessari, ma su 1,600 GW x 8760 ore all'anno x 23 reattori x 25 anni di vita della centrale =8.059.200.000 GigaWattOra, o per meglio dire, 8.059.200 TWh.

bene, per fare generare 8.059,2 TWh nei 25 anni di funzionamento, ci servono quindi 8.059.200 / 1,68 Tonnellate metriche di uranio = 4.797.142,86 Tonnellate metriche di uranio arricchito al 5%

Dobbiamo quind trovare una fonte di valutazione del prezzo dell'uranio arricchito. la UXC per esempio (http://www.uxc.com/ ) si presenta come "The industry's leading source of Consulting, Data Services & Publications on the Global Nuclear Fuel Cycle Markets" , e che e' citata negli studi dell'EMEA, e sono gli estensori dell'indice di riferimento del costo dell'uranio nel mondo, l'UX U3O8 price, usato per esempio negli scambi di materiale fissile tra USA e Russia.
L'indice e' impostato ad US$ per Libbra, ed attualmente viaggia intorno ai 60 US$ dopo un picco a 73 US$

Una libbra sono 453,59237 grammi, quindi in una tonnellata ci sono 1.000.0000 / 453,59237 = 2204,6 libbre, quindi una tonnellata di uranio NON ARRICCHITO costa circa 132.277,00 Dollari, pari a circa (al cambio di oggi, 0.7077 euro per 1 dollaro) 93.612,00 euro.
Il che significa che le nostre centrali spenderebbero, SE USASSERO URANIO NON ARRICCHITO, 4.797.142,86 Tonnellate metriche di uranio x 93.612,00 euro =449.070.137.142,85 Euro.
un attimo, traduco questa cifra... 449 Miliardi 70 Milioni 137 mila 142 EURO e OTTANTACINQUE CENTESIMI!
5 volte e mezzo quel che costa COSTRUIRE le centrali!!!

E già così fisseremmo il nostro costo per 25 anni di produzione energetica a 449,70 + 81,42 miliardi di euro = 531,12 MILIARDI DI EURO.
Teniamo già per buona questa cifra, in quanto non sappiamo a quanto e' arricchito l'uranio dell'UX U3O8 price... ops, a dire il vero,lo sappiamo!
l'indice infatti dice che e' il prezzo base per l'uranio raffinato ma non arricchito, l'ossido di uranio, la cosidetta Yellow Cake.
D'altronde lo dice anche nel nome: prezzo per Uranio 3 Ossigeno 8, aka ossido di uranio, aka yellow cake.

PECCATO che come abbiamo detto, le nostre centrali invece necessitino di uranio arricchito al 5% .
E che sarà mai, quanto uranio si butterà via per arricchirlo al 5% ?
Qui entra in ballo il "QUANTO arricchito". i questo caso si parla di LEU, uranio a basso arricchimento (in inglese Low-enriched uranium (LEU))
wikipedia ci viene sempre in aiuto qui
e ci dice, in una frase topica:
"Per esempio, partendo da 100 chilogrammi di uranio naturale, necessitano circa 60 ULS per produrre 10 chilogrammi di uranio a basso arricchimento con contenuto in 235U del 4,5%, con scarti allo 0,3%.

Il numero di unità di lavoro separativo prodotto dai processi di arricchimento è direttamente correlata all'ammontare di energia che gli stessi processi consumano. I moderni impianti a diffusione gassosa richiedono tipicamente da 2.400 a 2.500 chilowattora (da 8.600 a 9.000 MJ) di elettricità per ULS mentre gli impianti a centrifuga a gas richiedono appena da 50 a 60 chilowattora (da 180 a 220 MJ) di elettricità per ULS.

Esempio:

Una grande centrale nucleare con una capacità elettrica netta di 1.300 MW richiede annualmente circa 25.000 kg di LEU con una concentrazione di 235U del 3,75%. Questa quantità di uranio viene prodotta a partire da circa 210.000 kg di uranio naturale utilizzando circa 120.000 ULS. Un impianto di arricchimento con una capacità di 1000 kULS/anno è perciò in grado di produrre l'uranio arricchito necessario all'alimentazione di circa otto grandi impianti nucleari."

HEY, ma così i parametri ci cambiano DUE VOLTE.
1) perche' ci servono 10 volte tanto l'uranio per avere del LEU, e quindi già di suo quel comustibile nucleare non ci costerebbe più 450 milioni di euro ma 4,5 MILIARDI di euro. in pratica ce ne serve 10 volte tanto.
2) perche' per concentrare l'uranio ci serve una centrale in più ogni 8.

ok, rifacciamo i conti, ora ci servono 23 / 8 centrali in più = 2,85 centrali... stesso discorso di prima, ce ne servono 3. totale 26 centrali.

1,600 GW x 8760 ore all'anno x 26 reattori x 25 anni di vita della centrale = 9.110.400.000GigaWattOra, o per meglio dire, 9.110.400 TWh. riproviamo il conteggio stavolta.

(9.110.400 TWh / 1,68 tonnellate di LEU che servono per farli ) x 10 tonnellate di Yellow Cake per ogni tonnellata di LEU = 54.228.571,42 tonnellate di U3O8 aka yellow cake
a 93.612 euro la tonnellata fanno 5.076.445.028.571,42 euro.
'Speta mi sono un po' perso con un cifrone che sembra uscire dalla fisica.
5076 MILIARDI 445 MILIONI 28 MILA 571 euro e 42 centesimi.
calco la mano sui 42 centesimi, gli altri sono una cifra che sembra impossibile.
Ma si parla dell'energia usata per 25 anni da una intera nazione che vanta una delle economie più ufficialmente prospere del pianeta... ci sta tutta.

Però teniamocela a mente.
il costo di 25 anni di nucleare in italia, SENZA CONSIDERARE L'ELIMINAZIONE DELLE SCORIE E L'EVENTUALE AUMENTO DEL PREZZO DELL'URANIO (inevitabile) sarebbe di OLTRE CINQUEMILA MILIARDI DI EURO.

Poi ci sono bazzeccole come il fatto che se il Giappone è nel bel mezzo della cintura di fuoco del Pacifico, noi siamo il punto di contatto tra la placca euroasiatica e quella africana, e che quindi cercare zone geologicamente stabili da noi è pura chimera come dimostrano tutti i nostri vulcani, ma questi sono dettagli che NON VOGLIAMO ENTRINO in questa analisi. Il concetto di "rischio" non ci interessa, lo lasciamo agli ambientalisti sfegatati.

Adesso facciamo i conti del fotovoltaico.
Non conosco i parametri di un fotovoltaico "da nazione", ma avendo appena montato i pannelli sul MIO tetto, quelli del fotovoltaico "da casa" ho imparato a conoscerli bene, quindi applicherò quelli, di cui sono certo, e non quelli, che sicuramente ci sono , con rendite ben più alte per le centrali "grosse".
Il mio impianto è da 4,32 KWp (kilowatt di picco), e' costato 19.000 euro iva esclusa, occupa 35 metri quadri, genera minimo (a Modena) 1000 KWh/anno per KWp (siamo MOLTO conservativi visto che la media per l'Emilia Romagna, che sta "abbastanza a nord" in Italia da essere considerata svantaggiata visto che più si va a sud più rende l'impianto, è considerata di 1100 KWh/anno per KWp).

Ora "generalizziamo" i miei dati.

1 Metro Quadro di superficie a pannelli genera quindi 4,32 / 35 = 0,12 KWp
Costa 19.000 / 35 = 542,86 euro posato e finito, compreso le tasse di allacciamento alla rete & so on, che allo stato non interesserebbero visto che le pagherebbe a se stesso.
genera in un anno (4,32 KWp x 1000 ) / 35 mq = 123,43 KWh
ha una vita GARANTITA di almeno 25 anni (perchè in realtà nessuno sa quanto durerà davvero, ma la tecnologia ha 25 anni e i primi impianti funzionano ancora, quindi il costruttore me li garantisce per quel tempo).

ora facciamo i conti di quanti metri quadri ci servono a noi italiani.

248 TWh = 248.000 GWh = 248.000.000 MWh = 248.000.000.000 KWh
248.000.000.000 / 123,43 = 2.009.236.005 metri quadri. sembrano veramente tanti, ma le misure quadratiche non sono lineari... infatti si tratta di:
2.009.236.005 / 10.000 = 200.923,6 ettari = 2009,236 Kilometri Quadri.

Per intenderci, l'Italia ha una superficie di 301.336 km², la sardegna di 24.090 km². si, stiamo parlando di una superfice pari a 1/12 della Sardegna.
In pratica, se tappezzassimo di pannelli le sole areee montane sarde, rivolte a sud e con una inclinazione "perfetta" di 20-30 gradi, ci basterebbe e avanzerebbe.
E stiamo parlando di una regione con 69,44 ab./km², il che vorrebbe dire creare disagio al massimo a 2009,23 x 69,44 = 139.520 abitanti SE i sardi fossero equamente distribuiti su tutta la loro superfice, cosa che sappiamo non essere vera.

Passiamo ai costi.
2.009.236.005 metri quadri x 542,86 euro = 1.090.733.857.247,023 euro.
traduco : 1090 miliardi di euro in valuta attuale.

PERO' PERO'... pero' anche qui c'è la fregatura, perchè, come ci diranno subito, l'energia non si conserva e ci serve anche di notte, quando il fotovoltaico non va.

Verissimo il fatto che di notte il fotovoltaico non vada, un po' meno il fatto che non si possa conservare l'energia.
Al di laà del fatto che lo facciamo da sempre pompando l'acqua in bacini che poi vuotiamo quando serve, diciamo però che nessuno di noi vorrebbe fare il bis del Vajont, che doveva essere proprio uno dei bacini per lo stoccaggio di acqua.
Oddio, con tutto il rispetto per le vittime del Vajont, temo che se invece di crollare la montagna nel bacino fosse esplosa una centrale nucleare le vittime sarebbero state MOLTE MA MOLTE di più.

Ma ci sono metodi anche più interessanti.

Nel 1830 circa un pirla (tal Michael Faraday, o a scelta tal Carlo Matteucci) formalizzò infatti le 2 leggi sull'elettrolisi, con la quale si separa l'idrogeno dall'ossigeno dell'acqua.
Con l'idrogeno si fanno girare benissimo svariati motori che generano altrettanto bene corrente elettrica. motori strani, visto che si chiamano Fuel Cell, o celle a combustibile, e hanno un rendimento proprio buonino con un costo proprio bassino.
Questo però ha ovviamente un costo energetico, che ho visto stimare nel 18% dell'energia da svariati faciloni, ma che visto che una cella a combustibile degna del suo nome ha una resa del 60%-70% (ce ne sono dichiarate al 75-77%), ma "qualcosa" si perde pure nell'elettrolisi , per stare tranquillo conteggero' nel 50%.

Questo vuol dire che dobbiamo produrre 248 + 50% = 310 TWh e gestire stoccaggio e distribuzione dell'idrogeno, gas DECISAMENTE pericoloso come scoprirono sull'Hindenburg.
rifacciamo i conti:

310 TWh = 372.000 GWh = 372.000.000 MWh = 372.000.000.000 KWh
372.000.000.000 / 123,43 = 3.013.854.006,32 metri quadri. aka 301.385,5 ettari = 3013,85 Kilometri Quadri.
3.013.854.006 metri quadri x 542,86 euro = 1.636.100.785.697,16 euro.
traduco : 1.636 miliardi di euro in valuta attuale.

Poi servono gli impianti per l'elettrolisi, le condotte, i sistemi di stoccaggio... tutte cose PERICOLOSISSIME mi dicono in quanto l'idrogeno va conservato o liquido a una temperatura prossima allo 0 assoluto (mi sembra esagerino un po' ma vabbè) o a ben 200 atmosfere. Terrificante, vero?

PECCATO CHE QUEGLI IMPIANTI CE LI ABBIAMO GIA'.
si chiamano METANODOTTI, da cui già attualmente, come abbiamo visto nel rapporto del GRE, generiamo ORA il 44,7% della nostra energia.
Il metano, come sa bene chi ha una macchina a metano, viene distribuito alle pompe a 240 atmosfere, trasportato allo stato liquido in impianti che funzionano benissimo tanto da farci investire nei famigerati RIGASSIFICATORI, che sono impianti dove viene preso allo stato liquido dai metanodotti e ritrasformato in Compressed Natural Gas, o CNG per gli amici, a 240 atmosfere.

Se poi si considera che il metano i chimici lo chiamano tetraidruro di carbonio, formula chimica CH4, sembra che non sia poi particolarmente complesso generare direttamente metano PURO avendo l'idrogeno.
L'ENEA, che di energia se ne intende, ci ha pure fatto un progetto sopra, il progetto Prometeo, a cura del Dott. Capriccioli, il quale nella sua relazione scaricabile QUI
ci dice, schiaffato lì in prima pagina :

"PROCESSO, APPLICAZIONI, STATO DELLA TECNOLOGIA - Il progetto Prometeo si propone di utilizzare “eccedenze” di energia elettrica da fonti rinnovabili (prodotte in ore di ridotta domanda) per produrre idrogeno elettrolitico (H2) che, reagendo con anidride carbonica (CO2), viene poi convertito in metano (CH4). Al momento della combustione, il metano così prodotto restituisce all’ambiente la CO2 assorbita nel processo dando luogo ad un ciclo virtualmente esente da emissioni di CO2. Esso può essere immesso in rete, usato per alimentare veicoli ad “emissioni zero”, accumulato per successivi utilizzi o anche utilizzato in celle a combustibile di tipo MCFC o SOFC. Il sistema si comporta come un volano energetico ad emissioni zero e si basa su tecnologie mature di immediata disponibilità quali l’elettrolisi e il processo di metanazione. La CO2 proviene da processi industriali, impianti chimici, impianti di gassificazione del carbone, o anche da impianti di separazione della CO2 (questi ultimi ancora in fase di sviluppo) installati in impianti termoelettrici.
PRESTAZIONI & COSTI - Rispetto alla semplice produzione di idrogeno elettrolitico, il processo Prometeo consente, con modesto aggravio di costo dovuto al reattore di metanazione, di assorbire CO2 e produrre metano che, oltre ad essere ad emissioni zero, può essere utilizzato in dispositivi di uso corrente e non richiede necessariamente, a differenza dell’idrogeno, l’uso di tecnologie avanzate e costose, come ad esempio le celle a combustibile. Il processo utilizza energia elettrica a basso costo (eccedenze notturne) e potrebbe beneficiare dei meccanismi di incentivazione in essere (e.g., certificati verdi) in riconoscimento della produzione di metano ad emissioni zero. Utilizzando ad esempio la produzione notturna di un generatore eolico da 100 kW, il processo è in grado di assorbire 5 Nm3/h di CO2 producendo 5 Nm3 di metano per ogni ora di esercizio dell’impianto, capaci di alimentare un piccolo autobus a metano (16 passeggeri) per circa 120 km. Considerando il costo dell’elettrolizzatore, l’analisi economica fornisce costi piuttosto elevati del metano prodotto (un minimo di 2 €/m3).
Tuttavia, l’aggravio di costi rispetto alla sola produzione di idrogeno è modesto e la valenza economica dell’idea alla base del progetto va valutata tenendo conto degli aspetti di flessibilità e diversificazioni legati al processo di accumulo energetico."

Insomma, pensate un po, le tecnologie esistono, le abbiamo studiate, rischiano di essere molto migliori di quelle che ho considerato qui, molto meno dispendiose (abbassando quindi i costi che ho considerato), ed oltretutto LE ABBIAMO INVENTATE NOI ITALIANI !!!!

E visto che le centrali a metano non solo ce le abbiamo già ma sono ad oggi la spina dorsale della nostra produzione energetica, che lo portiamo in giro , ci alimentiamo le auto, ci scaldiamo le case E ci facciamo energia elettrica sembrerebbe proprio che la tecnologia per gestirlo la conosciamo bene, no?

Ora, io sono un pirla e non valgo niente. ma due conti mi sembra di saperli fare.

PER LO STESSO RISULTATO (toglierci dalle balle la dipendenza da fonti fossili), col fotovoltaico, si spenderebbe 1/5 del nucleare. e avrebbe dei simpatici risvolti, come potere produrre metano chimicamente puro. E sarebbe realizzabile in tempi INCREDIBILMENTE più brevi del nucleare.

In più, se proprio dobbiamo pensarci, niente scorie.
I rischi ci sono? certo, l'idrogeno e' esplosivo, il metano brucia.
Ma una volta che è esploso , è esploso. Puoi ricostruire.
Una volta che è esplosa una centrale, aspetti un'era geologica per ricostruire.

Insomma, al di là delle considerazioni ambientali, ma CONVIENE investire in nucleare?
Secondo me, conti alla mano... no. e come vedete, il rischio nuceare non c'entra nulla.

E ho fatto i conti col fotovoltaico. L'eolico funziona anche di notte e sembrerebbe costare meno al KWh...