martedì 23 novembre 2010

Calcio e fotovoltaico

Ho sempre odiato il calcio, non ho mai sopportato l'idea di starmene a guardare 22 imbecilli in mutande che corrono dietro ad un pallone... ma nonostante tutto la notizia merita di esser riportata.
Il futuro della Spal, attualmente in Prima Divisione, è legato anche alla realizzazione di un progetto fotovoltaico, che dovrà garantire un autofinanziamento per il club. 
E’ quanto ha presentato il Presidente Butelli presso la Sala del Consiglio del Comune di Ferrara.



Fotovoltaico, impianto da record in Piemonte - Affaritaliani.it


Fotovoltaico, impianto da record in Piemonte - Affaritaliani.it

Entro il 2010 sorgerà a Gallo d’Alba (Piemonte) uno dei più grandi impianti fotovoltaici d’Italia integrato nel tetto dell’azienda Mondo. L’impianto si svilupperà su una superficie di 35.000 mq. Produrrà una potenza di circa 4,6 MWp, potrebbe, per capire meglio, soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 1600 famiglie.

I lavori per l’integrazione dell’impianto, progetto del gruppo Mondo in collaborazione con Solesa sono iniziati a luglio e dovrebbero essere completati entro la fine dell'anno. Interessante anche la convenzione stipulata dalle due società grazie alla quale i dipendenti dell’azienda Mondo saranno agevolati nell’installazione di un impianto fotovoltaico ad uso domestico qualora ne fossero interessati.

venerdì 20 agosto 2010

un cuore di legno con il fotovoltaico

L'amico Luca, blogger di Cuore di Legno, ha completato la sua bella casa in legno con la classica ciliegina sulla torta: un bell'impianto fotovoltaico. Adesso non gli resta che attendere la connessione dell'Enel, sperando che non impieghino troppi eoni...

venerdì 13 agosto 2010

Fotovoltaico gratis a Trieste

La Provincia di Trieste ha lanciato un progetto, dal roboante nome "La Provincia di Trieste, i cittadini e il sole", con il quale si prefigge di mettere a disposizione della cittadinanza mille impianti fotovoltaici senza alcun onere di spesa legata all’acquisto o all’installazione degli stessi.
Quanti installare l’impianto fotovoltaico sul tetto di casa propria grazie a questa iniziativa, potranno utilizzare gratuitamente l'energia prodotta per le proprie esigenze; mentre i proventi del relativo "conto energia" verranno ceduti a quello che viene chiamato "soggetto attuatore", ovvero l'azienda che si aggiudicherà l'appalto per la realizzazione (gratuita) di questi mille impianti...

Insomma:
  • il cittadino ci mette il tetto, e si cucca l'energia elettrica gratis
  • un'azienda selezionata dalla Provincia fornirà (gratis) l'impianto e ne curerà (gratis) la manutenzione, e in compenso si cuccherà i proventi del "conto energia"

Non mi è ben chiaro il ruolo della provincia, in tutto questo... :-)

Comunque, ben venga qualsiasi iniziativa che promuova la diffusione del fotovoltaico.

La scadenza per i cittadini per presentare la domanda è il 30 settembre 2010.
Invece la scadenza per le aziende che volessero proporsi come "soggetto attuatore" è il 15 settembre 2010.

Sul sito della Provincia di Trieste è disponibile il Bando per i Cittadini (completo di relativa modulistica), il Bando per le ditte ed i criteri di selezione per le ditte.

Invece l'unico criterio per i cittadini pare esser quello del "chi primo arriva bene alloggia": quindi, affrettatevi a presentare le domande, che verranno evase in ordine cronologico.

martedì 20 luglio 2010

impianti fotovoltaici sulle ex-discariche in Emilia Romagna

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Dai rifiuti all’energia pulita, e senza rubare spazio ai terreni agricoli.
La Regione Emilia Romagna ha firmato un accordo per installare impianti fotovoltaici nelle discariche esaurite presenti sul territorio emiliano-romagnolo e che a regime permetterà di aumentare di oltre il 50% l'attuale potenza installata, in linea con gli obiettivo del Piano energetico regionale e con il programma di legislatura del presidente Vasco Errani.

“Dal punto di vista economico è un ottimo e sicuro investimento anche per le imprese – ha detto l’assessore regionale alle attività produttive e green economy Giancarlo Muzzarelli - che possono sfruttare questa opportunità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili investendo in Emilia-Romagna. E’ un impegno anche per le nostre multiutility a contribuire a una crescita durevole e sostenibile”.

Per l’assessore all’ambiente e alla riqualificazione urbana Sabrina Freda “l’accordo dà un segnale forte che il fotovoltaico va installato sui tetti o su terreni già compromessi, ma non sui campi agricoli per non produrre un ulteriore consumo di territorio”.

Considerando le ex discariche gestite da Hera, Iren (la nuova società nata dalla fusione tra Enia e Iride) ed Aimag, potranno essere realizzati 1 milione 214 mila metri quadri di campi fotovoltaici, per una potenza complessiva degli impianti di 56,5 MW, che permetterà di risparmiare ogni anno circa 13.129 TEP (tonnellate di petrolio equivalenti) ed eviterà l'immissione in atmosfera di 39.224 tonnellate di CO2. I siti potenzialmente interessati per quanto riguarda Hera sono 34 in sei province e 8 per la parte che fa capo a Iren.

La scelta di installare impianti fotovoltaici nelle aree delle ex discariche presenta diversi vantaggi. Il principale è sicuramente dato dal fatto che si tratta di superfici già “coperte” e a destinazione vincolata per diversi anni, quindi senza consumo aggiuntivo di territorio. Ma non va nemmeno sottovalutato che queste aree sono già oggi presidiate da personale tecnico, a garanzia dunque contro i furti e che, quasi sempre, sono già predisposte per l’allaccio alla rete elettrica.

Gli impianti fotovoltaici potranno essere realizzati direttamente dagli Enti gestori del servizio rifiuti, da privati ai quali verrà concesso l’uso delle superfici, dalle Energy Service Company (ESCO) a maggioranza pubblica, oppure direttamente dagli Enti locali. Tra gli obiettivi dell’accordo anche la realizzazione nei principali comuni di colonnine destinate al rifornimento di energia per moto e biciclette elettriche per promuovere la mobilità sostenibile.

L’accordo è stato firmato oltre che dagli assessori Muzzarelli e Freda anche da Graziano Cremonini presidente di Confeservizi Emilia-Romagna, Antonio Gioiellieri direttore Anci regionale e Enrico Manicardi direttore Upi Emilia-Romagna.

Fonte: Ermes - il portale della Regione Emilia Romagna

giovedì 3 giugno 2010

nuovo Conto Energia: tariffe in rialzo?

Secondo Milano Finanza nella nuova bozza del nuovo Conto Energia sarebbero previsti rialzi delle tariffe che sono riconosciute ai produttori. La notizia se confermata, potrebbe sostenere, in questo momento di debole ripresa dell’economia un comparto importante della industria fotovoltaica. Negli ultimi tempi, tra l’altro, sembrava che il Governo avesse sposato tutt’altra filosofia, che al contrario prevedeva una graduale disincentivazione. La bozza sembra essere al vaglio dei ministeri di Sviluppo e Ambiente e dovrà poi essere discussa il prossimo 10 giugno durante la Conferenza unificata Stato-Regioni.
Riferisce MF:
In particolare, per kilowattora prodotto si andrebbe da aumenti di un centesimo fino a un incremento di 14 centesimi nel caso di impianti (entrati in esercizio dopo il 30/4/2011) tra 200 e 1.000 kilowatt, per i quali la tariffa passerebbe da 0,285 a 0,309 euro. Rimarrebbero valide, invece, le previsioni relative al taglio di circa il 20% rispetto al vecchio Conto Energia per gli impianti che inizieranno a produrre a fine 2011. Dopo quella data e’ prevista un’ulteriore sforbiciata del 6% l’anno. Riconfermata anche la potenza massima incentivabile, fissata in 3 mila megawatt e l’obiettivo di raggiungere quota 8 mila megawatt installati nel Paese entro il 2020.
(via Ecoblog)

venerdì 21 maggio 2010

grande database internazionale sul fotovoltaico

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La segnalazione mi è arrivata rimbalzando dal forum Energeticamebiente al blog Cuore di Legno...

Il sito http://sonnenertrag.eu/it/ ospita un grande archivio di impianti fotovoltaici di tutta Europa, distinti per area, tecnologia, marca e modello di pannelli, inverter ecc., e raccoglie i dati reali di produzione, utilissimi per fare confronti e decidere, sulla base di dati reali e concreti, quale sia effettivamente il migliore impianto, oppure anche per sapere cosa ci possiamo aspettare ragionevolmente come produzione del nostro impianto in progetto...

Il tutto, ovviamente su dati forniti dai singoli utenti: fa molto web 2.0...

Viene anche presentato l'impianto fotovoltaico del mese,  oppure è possibile selezionare gli impianti con i rendimenti più elevati, come pure viene fatto un confronto tra la produttività del fotovoltaico nelle varie nazioni europee. E tanto altro... insomma, un sito utilissimo e tutto da scoprire!

domenica 25 aprile 2010

Il fotovoltaico occupa troppo spazio... oppure no?

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Ubi maior, minor cessat.
Cosa aggiungere al chiarissimo, esaurientissimo, documentatissimo post comparso a questo proposito sul blog Aspoitalia?

Non resta che copincollarlo integralmente...

C’è una leggenda pervicace che dice che i pannelli fotovoltaici occuperebbero tutto lo spazio disponibile – o quasi – se dovessimo utilizzarli su larga scala. Questa è, appunto, una leggenda; alle efficienze attuali basterebbe qualche percento al massimo del territorio per produrre con il fotovoltaico tutta l’energia che produciamo oggi (e comunque il fotovoltaico è soltanto una delle tecnologie rinnovabili che abbiamo). Ma rimane la preoccupazione: i pannelli FV danno l’impressione di occupare un sacco di terreno.
Tuttavia, il FV non è la sola tecnologia che occupa spazio per produrre energia elettrica. Pensate a una centrale a carbone; certamente la centrale stessa occupa poco spazio, ma quanto spazio occupano le miniere a cielo aperto? Oppure pensate a una centrale nucleare – anche quella occupa ben poco spazio; ma quanto spazio ci vuole per le miniere di uranio? Quanto per il cemento, per i metalli e tutto il resto? Quanto spazio per lo stoccaggio delle scorie?
Finora queste cose me le ero soltanto domandate, ma in questi giorni ho trovato anche le risposte in un articolo di Vasilis Fthenakis Hyung Chul Kim del centro di ricerca di Brookhaven (vedi il riferimento bibliografico in fondo)
Fthenakis e Kim hanno esaminato tutto il ciclo di produzione delle varie tecnologie secondo la metodologia collaudata detta LCA (life cycle analysis). Questo vuol dire che, per qualsiasi tipo di impianto, si parte dalle miniere che producono i materiali necessari e si tiene conto di tutto quello che è necessario per la costruzione dell’impianto, la sua manutenzione e – alla fine – la sua demolizione e il ripristino delle condizioni precedenti. Questo metodo è anche la base del calcolo dell’EROEI, ma qui gli autori lo hanno utilizzato per stimare la necessità di area in metri quadri per gigawattora prodotto (m2/GWh). I risultati li vedete in questa figura:
Prendete questi dati come approssimazioni, ovviamente. Sono validi entro i limiti delle assunzioni che sono state fatte e – notate – che gli autori sono particolarmente “cattivi” nei riguardi dell’energia eolica quando prendono come “area occupata” non l’ “impronta” delle torri sul terreno, ma tutta l’area di un campo eolico. Notate anche che i dati sono principalmente per gli Stati Uniti e qui da noi potrebbero essere diversi. A parte queste cose, comunque, credo che i risultati siano sensati.
Notiamo per prima cosa alcuni risultati dal diagramma: il nucleare fa molto meglio del carbone in termini di spazio utilizzato mentre, forse sorprendentemente, è l’idroelettrico a bacino che si trova a usare più spazio di tutte le tecnologie rinnovabili. Fa ancora peggio la biomassa, ma questo era probabilmente atteso data la scarsa efficienza della fotosintesi.
Notiamo poi che fra le tecnologie meno affamate di spazio c’è proprio il FV. Se viene montato sui tetti di edifici esistenti, evidentemente il FV non consuma quasi nessun’area. Ma anche se viene montato a terra, a parità di energia prodotta ci vuole meno spazio per il fotovoltaico in California che per le miniere di carbone a cielo aperto del Kansas. Più o meno, il fotovoltaico occupa lo stesso spazio totale degli impianti a gas naturale. In Germania c’è meno sole e i pannelli FV a terra occupano più spazio, ma tutto sommato il terreno utilizzato rimane molto limitato. Insomma, il fotovoltaico non è per niente quel “mangia-terreno” che alcuni lo hanno accusato di essere. Se montato con un minimo di attenzione anche in termini di spazio utilizzato è un’alternativa valida alle tecnologie tradizionali. E, ovviamente, il suo vantaggio principale è che è rinnovabile!
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Bibliografia.
V. Fthenakis and H.C. Kim “Land use and electricity generation: A life-cycle analysis” Renewable and Sustainable Energy Reviews, Volume 13, Issues 6-7, August-September 2009, Pages 1465-1474

sabato 24 aprile 2010

Fotovoltaico: hic et nunc!

Bisogna puntare sul fotovoltaico oggi. E non intendo "oggi bisogna puntare sul fotovoltaico": intendo che bisogna farlo letteralmente OGGI STESSO (anzi, visto che è sabato, rimandiamo a lunedì... ma significa giò perdere due giorni preziosi).
Perchè tutta questa fretta?
Guardatevi questo grafico:
Osservatelo bene. Ammiratelo, studiatelo, stampatelo in formato A3 e piazzatevelo sullo schermo del televisore. Mettetetevelo come sfondo del desktop. Ed anche come salvaschermo.
Perchè questo grafico vi dice, in soldoni, che già dal prossimo anno la produzione di carburanti derivati dal petrolio comincerà a calare sensibilmente, e che nel prossimo decennio precipiterà di un 25%.

Per quelli che "sono le solite palle da ecologisti abbracciatori di alberi/catastrofisti/picchisti/cospirazionisti": la fonte di questo grafico è notoriamente ecologista, cospirazionista, picchista e catastrofista: si tratta dello United States Department of Energy.

Per quelli che "eh, ma ci sono nuovi giacimenti che entreranno in produzione bla bla bla": questi "presunti nuovi giacimenti"sono compresi in quella quota "unidentified projects". In un report ufficiale non gli pareva bello chiamarla "bullshit", ed allora hanno optato per un "unidentified projects". Ma questo blog NON è una fonte ufficiale, e posso quindi permettermi di usare un termine più adatto per tradurre quel "unidentified projects": ed il termine (traduzione letterale di "bullshit") è un lapidario "CAZZATE!".

Quindi, lunedì telefonate al vostro elettricista, ed informatevi per un impiantino fotovoltaico.
Forse conviene pensare direttamente ad uno di quegli inverter che permettono il funzionamento "ad isola" in caso di blackout (sono pochi, ma esistono): prevedo frequenti blackout, nel prossimo ventennio.

domenica 18 aprile 2010

avanzata esplosiva del fotovoltaico in Germania

In Germania il boom del fotovoltaico va oltre le più rosee previsioni (nonostante a questo proposito qualcuno si diverta a diffondere numeri a vanvera).

Secondo un comunicato stampa della N-Ergie Netz GmbH, da gennaio a marzo sono state presentate 1700 richieste di allacciamento alla rete di impianti di energia rinnovabile - per la maggior parte fotovoltaici.
Si tratta del quadruplo delle richieste presentate nello stesso periodo lo scorso anno!

sabato 17 aprile 2010

ASSOSOLARE: BONUS PER BONIFICA AMIANTO IN CONTO ENERGIA

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Assosolare chiede che venga rinnovato anche nel nuovo "Conto Energia" il bonus per la bonifica dell'amianto dai tetti: la richiesta è stata formulata nell'ambito del convegno "L'energia solare fotovoltaica: il sistema incentivante e le normative sull'economia emergente dell'edilizia sostenibile", organizzato da Assosolare, in collaborazione con Saienergia e con il patrocinio dell'Ordine degli Architetti di Roma e provincia. L'evento, realizzato grazie al contributo di BP Solar e SIAC, ha affrontato i vari aspetti legislativi (tra cui la recente, deplorevole decisione del Governo di posticipare di un anno l'obbligo per le nuove costruzioni di essere alimentate - almeno parzialmente - da fonti rinnovabili, tra cui i pannelli fotovoltaici).
Si tratta dell'ennesima opportunità mancata per lo sviluppo del fotovoltaico dato l'enorme potenziale che i tetti residenziali, commerciali e industriali, rappresentano per il settore.
L'International Energy Agency-Photovoltaic Power Systems Programme, ha stimato per l'Italia un'area di tetti potenzialmente disponibile per l'inserimento di pannelli fotovoltaici pari a 763,53km2 (410km2 per gli edifici residenziali e, il restante, in edifici agricoli, industriali e commerciali) e un'area per le facciate pari a 286,32km2.

sabato 10 aprile 2010

L'Italia dovrà importare energia rinnovabile dall'estero?

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Secondo le prime stime sui target del pacchetto clima-energia, 20-20-20 entro il 2020 (ovvero: 20% di energia da fonti rinnovabili, la riduzione del 20% delle emissioni di CO2 ed aumento del 20% dell’efficienza energetica), l’Unione Europea nel complesso riuscirà a raggiungere gli obiettivi posti.

Ci arriverà l'Unione Europea, ma non tutti gli stati membri.

Ci sono infatti dodici Stati che prevedono che la propria produzione nazionale di rinnovabili sarà sufficiente, ed altri dieci saranno addirittura in grado di ottenere un surplus, tra cui la Spagna, con 2,7 Mtep in eccedenza e la Germania, con 1,4.
Ma ci sono poi alcuni "stati canaglia" che questo obiettivo non lo raggiungeranno.
Questi stati sono Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Malta e... indovina un po' tu... ma si, l'Italia, il paese del sole e dell'idroelettrico!!!

Una precisazione riguarda quelle che sono considerate fonti rinnovabili dalla Commissione Europea: Marlene Holzner, portavoce del commissario UE all’energia Gunther Oettinge, ha ribadito che si parla di fonti rinnovabili solo per quelle derivanti da sole, vento, biofuel e biomasse, mentre il nucleare non è una fonte rinnovabile.

ll nostro paese ha previsto un deficit che si presenta come il più grande in termini assoluti, pari a 1,2 Mtep
Quindi, ci ritroveremo a rincorrere un obiettivo pagandolo a caro prezzo in termini non solo economici ma anche di arretratezza ambientale e sociale, obiettivo per il quale altri paesi sono stati in grado di pianificare e sviluppare politiche capaci di portare benefici a tutti i livelli.
Noi, invece, continuiamo a gingillarci con i sogni nucleari...

Costantino Lato, responsabile dell’unità ingegneria della direzione operativa del GSE, ha dichiarato senza mezzi termini che “senza un adeguato sistema di incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili e all’utilizzo di energia verde per il riscaldamento residenziale e industriale, sarà davvero difficile per l'Italia raggiungere gli obiettivi del 2020, cioè il traguardo del 17% di produzione di energia rinnovabile. Attualmente, l'energia rinnovabile copre appena il 7% dei consumi energetici totali italiani.

Fonte: APE - Agenzia Provinciale per l'Energia di Udine

venerdì 9 aprile 2010

coprire i tetti, non i campi...

Riccardo Chiabrando presidente di Coldiretti Torino denuncia:

I coltivatori chiedono a Provincia e Regione di riempire il vuoto normativo che causa un uso improprio del terreno fertile. Anche in provincia si sta diffondendo il fenomeno dell’affitto di terreni agricoli per realizzarvi grandi impianti fotovoltaici che finiscono per danneggiare l’esercizio dell’attività agricola e lo sviluppo sostenibile del territorio.

Insomma, a fronte delle crisi che si vive pesantemente in agricoltura che nel 2009 ha portato una delle annate peggiori per l’intera filiera, si sta preferendo dirottare i campi verso l’installazione di centrali fotovoltaiche.

Chiabrando invita dunque, il neo Governatore Roberto Cota a ripensare le autorizzazioni a impianti fotovoltaici su fondi agricoli. Spiega il Presidente di Coldiretti Torino:

Coldiretti ritiene corretto l’utilizzo di queste tecnologie, se localizzate sui tetti di stalle e di capannoni agricoli, ma è contraria al proliferare indiscriminato di progetti di impianti e parchi fotovoltaici che rischiano di minare irrimediabilmente l’integrità del paesaggio agricolo. Gli impianti fotovoltaici di ridotte dimensioni possono invece rappresentare una opportunità energetica per le imprese agricole. Coldiretti Torino lavora e opera per promuovere anche altre forme di energia pulita -come le piccole centrali a biomasse o le centrali a biogas, sorte nell’ambito di aziende con bovini-; esperienze che stanno sviluppandosi anche in provincia.
Come non essere d'accordo?
Con il fotovoltaico bisogna coprire i tetti, non i campi!!!

 fonte: Diario del web

mercoledì 7 aprile 2010

numeri a vanvera

Sta facendo discutere in rete un articolo, comparso su "Zeit online", che dichiarerebbe il fallimento del fotovoltaico in Germania.
(Chi ha il privilegio di conoscere la lingua di Goethe può leggere l'articolo originale; altrimenti, può sfruttare la traduzione automatica di Google; oppure la pallida eco che ne ha dato Franco Battaglia sul tuttologico sito meteoclima (se cercate bene, con un piccolo sforzo in mezzo alla pubblicità riuscirete anche a trovare il testo incriminato).

Sostanzialmente, cosa si afferma in questo articolo?
  • che la produzione da fotovoltaico in Germania nel 2009 è stata di 1,8 miliardi di kWh
  • e che quindi il fotovoltaico ha contribuito per lo 0,3% al fabbisogno di energia elettrica della Germania
Dopodichè, si passa ad una serie di elucubraziioni un po' confuse sui costi del fotovoltaico in Germania... si parla di un costo "per i consumatori" di "10 miliardi di euro nei prossimi venti anni", lo si confronta con l'esiguità del 0,3% prodotto, di tale costo si dice che salirà a 77 miliardi di euro...
No, mi correggo, queste elucubrazioni non sono "un po' confuse": sono MOLTO confuse, se non addirittura fumose.

Bene, vogliamo smantellare questo articolo?

Quando si vuole demolire il prodotto di un giornalista, il modo più semplice di farlo è verificare i numeri che riporta. Non si è mai visto un giornalista in grado di riportare i numeri correttamente...
Vogliamo controllare allora quel "1,8 miliardi di kWh" citato dal giornalista di Die Zeit?
La fonte più autorevole per queste informazioni è la IEA - International Energy Agency.
Sul loro sito, sono riportate le statistiche di produzione energetica di tutto il mondo.
 E vi si trova quindi anche le statistiche per la Germania, ed in particolare quelle relative alla produzione e consumo di energia elettrica.
E cosa scopriamo?
I dati più recenti risalgono al 2007; e nel 2007 la produzione da fotovoltaico in Germania è stata di 3075 GWh.
Gli "1,8 miliardi di kWh" citati da Die Zeit corrispondono a 1800 GWh.
Qualcosa non torna...
Nel 2007 il fotovoltaico ha prodotto 3075 GWh.
Nei due anni successivi il parco installato è praticamente raddoppiato, ma la produzione sarebbe scesa a 1800 GWh?!?!?!
Il mio bufalometro è a fondo scala... 

Adesso, resta solo da capire se quei numeri citati a vanvera da Die Zeit sono frutto di sfrenata fantasia, di semplice approssimazione, di banale errore di interpretazione del dato... in ogni caso, si tratta solo di fuffa.

martedì 6 aprile 2010

Errare è umano, perseverare diabolico...

Debora Billi, in un suo azzeccatissimo post sul blog petrolio, deplora l'uso perverso ed aberrante che talvolta viene fatto della tecnologia fotovoltaica:

 Mentre il barile si avvia a toccare gli 87 dollari, molti si affrettano ad implementare tecnologie alternative, come quella dei pannelli solari. In prima fila, troviamo le compagnie petrolifere. Ma prima di festeggiare, c'è da capire quel è l'uso che progettano di farne: ad esempio... estrarre più petrolio.
Non c'è limite alla perversità della mente umana. Riporta blogeko che la Chevron installerà ben 7700 pannelli solari in un suo giacimento californiano, per un totale di 740 kW prodotti su 3,8 ettari. My brain hurts, mi fa male il cervello, titola il blog americano che ha commentato la notizia, evidentemente succede anche a loro.
Lo scopo di tale lodevole sforzo da parte della Chevron risiede infatti nella volontà di risparmiare energia nel processo di estrazione da quello che è il quinto giacimento degli Stati Uniti, in depletion dura come tutti gli altri giacimenti americani. Risparmiando energia si risparmiano quattrini, rendendo sfruttabile per un altro po' il petrolio rimasto.
Insomma, la tecnologia solare pare appannaggio dei petrolieri, come potrà testimoniare chiunque sia stato fuori porta per la Pasqua. Negli ultimi mesi sono fioriti enormi "campi" di pannelli sopra tutte le aree di servizio autostradali, con grande invidia degli ambientalisti. E' un po' triste vedere che l'energia solare sia così dispendiosamente usata per distribuire benzina, non è vero?
C'è bisogno di aggiungere qualcosa? No, purtroppo no...

venerdì 26 marzo 2010

nucleare e fotovoltaico: chi emette più gas serra?

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Nel grande confronto tra nucleare e fotovoltaico che pare svolgersi in questo periodo, non bisogna perdere di vista una considerazione fondamentale, e che pare nessuno si sia preoccupato di approfondire: produce più gas serra un kWh prodotto da una centrale nucleare o da un impianto fotovoltaico?

Due ricercatori statunitensi, Vasilis M. Fthenakisa e Hyung Chul Kima, hanno svolto una ricerca in tal senso, analizzando tutta la filiera sia del nucleare e del fotovoltaico.

I risultati?
Nonostante entrambi i sistemi si dichiarino "carbon free", ciò non è vero: sia il nucleare che il fotovoltaico producono quantità non irrisorie di gas serra.
La quantità di gas serra prodotti dal fotovoltaico dipende inoltre sensibilmente dall'insolazione dell'impianto (ovvero: gli impianti  che godono di insolazione migliore, producono ovviamente più energia, e quindi la quantità di gas serra prodotti per singolo kWh è inferiore). 
In ogni caso, il fotovoltaico produce sensibilmente meno gas serra che non il nucleare: precisamente,
  • il fotovoltaico produce da 22 a 49 g CO2-eq./kWh (insolazione media USA), che scendono a 17–39 g CO2-eq./kWh (per l'insolazione degli USA sudoccidentali)
  • il nucleare produce da 16 a 55 g CO2-eq./kWh
Il testo completo della ricerca: Greenhouse-gas emissions from solar electric- and nuclear power: A life-cycle study 
e l'abstract in inglese:
Solar- and nuclear-electricity-generation technologies often are deemed “carbon-free” because their operation does not generate any carbon dioxide. However, this is not so when considering their entire lifecycle of energy production; carbon dioxide and other gases are emitted during the extraction, processing, and disposal of associated materials. We determined the greenhouse gas (GHG) emissions, namely, CO2, CH4, N2O, and chlorofluorocarbons due to materials and energy flows throughout all stages of the life of commercial technologies for solar-electric- and nuclear-power generation, based on data from 12 photovoltaic (PV) companies, and reviews of nuclear-fuel life cycles in the United States, Europe, and Japan. Previous GHG estimates vary widely, from 40 to 180 CO2-eq./kWh for PV, and 3.5–100 CO2-eq./kWh for nuclear power. Country-specific parameters account for many of these differences, which are exacerbated by outdated information. We conclude, instead, that lifetime GHG emissions from solar- and nuclear-fuel cycles in the United States are comparable under actual production conditions and average solar irradiation, viz., 22–49 g CO2-eq./kWh (average US), 17–39 g CO2-eq./kWh (south west) for solar electric, and 16–55 g CO2-eq./kWh for nuclear energy. However, several factors may significantly change this picture within the next 5 years, and there are unanswered questions about the nuclear fuel cycle that warrant further analyses.

giovedì 18 marzo 2010

GSE: Guida al Conto Energia 2010

Poco più di un anno fa annunciavo in un post la disponibilità della Guida GSE al Conto Energia.
Un anno è passato, ed il GSE ha rilasciato la nuova edizione: Il Conto Energia - edizione n. 4 - marzo 2010

Disponibile gratuitamente sul web (basta cliccare sul link soprastante), comprende tutte le numerose novità (delle quali, purtroppo, ben poche positive...) che hanno coinvolto il Conto Energia nel corso dell'ultimo anno.

Qualsiasi sia la dimensione dell'impianto fotovoltaico che vi accingete ad installare (dall'impiantino domestico alla centrale dell'estensione di alcuni ettari), consiglio di scaricarlo e di leggerlo MOLTO attentamente.

Riporto il sommario, per dare un'idea dei contenuti:


Guida al Conto Energia

1. Premessa
2. Le regole del Conto Energia
2.1 Le tariffe
2.2 Valorizzazione dell’energia prodotta dall’impianto
2.2.1 Vendita dell’energia prodotta
2.2.2 Lo scambio sul posto
2.3 Premio abbinato all’uso efficiente dell’energia negli edifici
2.3.1 Edifici oggetto di opere di miglioramento delle prestazioni energetiche
2.3.2 Edifici di nuova costruzione
3. La realizzazione dell’impianto
4. L’iter autorizzativo
5. La connessione alla rete elettrica
6. La misura dell’energia prodotta dall’impianto
7. La richiesta dell’incentivo e del premio al GSE
7.1 La compilazione della richiesta dell’incentivo .
7.2 Documenti da inviare al GSE per la richiesta dell’incentivo
7.3 Richiesta del premio per impianti abbinati a un uso efficiente dell'energia
7.3.1 Edifici oggetto di opere di miglioramento delle prestazioni energetiche
7.3.2 Edifici di nuova costruzione
7.4 Gli errori da evitare
8. La convenzione con il GSE
8.1 La comunicazione della tariffa incentivante
8.2 La stipula della convenzione
9. Il pagamento degli incentivi .
9.1 Tempi e modalità per il pagamento degli incentivi
9.2 Il regime fiscale relativo all’incentivazione
9.3 Il regime fiscale relativo all’energia venduta e ai costi dell’impianto
10. Le verifiche sugli impianti
Per saperne di più
12. Gli impianti fotovoltaici
13. La cessione del credito per il finanziamento dell’impianto
14. Il ritorno economico dell’investimento
15. I riferimenti normativi
Glossario

giovedì 11 marzo 2010

qual'è il miglior modulo fotovoltaico? Risultati del sondaggio

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Si è concluso il sondaggio sul forum Energeticambiente sul tema: qual'è il miglior pannello fotovoltaico sul mercato?

Il risultato è, come si suol dire, "statisticamente non significativo per l'esiguità del campione": insomma, hanno votato solo in 89...
Tuttavia, considerando che il campione, anche se esiguo, è comunque costituito da utenza competente, il risultato è comunque interessante.
Inoltre, nella discussione associata al sondaggio, sono stati affrontati diversi temi interessanti; vi invito quindi a leggerla.


Schuco
6 6,74%
Helios 2 2,25%
Trina 13 14,61%
Solsonica 2 2,25%
SunPower 20 22,47%
Schott Solar 0 0%
SolarWord 19 21,35%
Sanyo 15 16,85%
Suntech 12 13,48%
Sharp 9 10,11%

venerdì 26 febbraio 2010

stima della resa di un impianto votovoltaico

PVGIS © European Communities, 2001-2008

Girando in rete, ho scoperto PVGIS: uno strumentino in rete che ci permette di valutare la resa di un impianto fotovoltaico, in funzione di tutti i parametri più importanti: posizione, insolazione, tecnologia dei pannelli, orientamento dei pannelli ecc.
Strumento gratuito, completamente on-line (non occorre installare nulla sul PC), straordinariamente completo ma, soprattutto, incredibilmente semplice da utilizzare...

Segnalo anche che, sullo stesso sito, sono rese disponibili gratuitamente le mappe di insolazione solare e potenziale fotovoltaico per tutta l'Europa e l'Africa.

venerdì 19 febbraio 2010

I migliori pannelli fotovoltaici


Sul forum Energeticambiente è in corso un sondaggio: quali sono i migliori pannelli fotovoltaici sul mercato, considerando anche il rapporto prestazioni/prezzo?

Il sondaggio si concluderà il 5 marzo 2010, ma già si cominciano a profilare risultati interessanti...

giovedì 18 febbraio 2010

Terna: il fotovoltaico è strategico

TERNA spa, società di distribuzione, ha appena presentato il proprio piano strategico per il 2010-2014.
4,3 miliardi di euro di investimenti, tesi soprattutto a potenziare e modernizzare la nostra obsoleta e zoppicante rete di distribuzione.

Fa piacere che è previsto anche un inestimento di 300 milioni di euro per la realizzazione di impianti fotovoltaici su terreni inutilizzati posti nelle vicinanze di centrali elettriche, con un obiettivo di 10 MWp entro l'anno corrente.

mercoledì 10 febbraio 2010

monitoraggio on-line di impianti fotovoltaici

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Tra i commenti del mio post precedente sulla pulizia dalla neve dei pannelli fotovoltaici,sono emerse alcune interessanti segnalazioni di siti internet che offrono i dati del monitoraggio in tempo reale di alcuni impianti fotovoltaici.
Si tratta di strumenti interessanti, perchè permettono di visualizzare la reale produttività degli impianti... e consultarli ha anche un discreto fascino, anche se forse un po' perversamente tecnomane.

Cinque minuti su Google mi hanno permesso di individuarne parecchi:


Se qualcuno vuole realizzarsi un sistema di monitoraggio fai-da-te, i suggerimenti in rete non mancano: ad esempio questo.

Conoscete altri siti di monitorizzazione di impianti fotovoltaici on-line? Oppure altri siti con consigli per realizzare sistemi di monitorizzazione fai-da-te senza svenarsi? Segnalateli nei commenti!

martedì 9 febbraio 2010

i pannelli fotovoltaici e la neve

Se nevica, ed abbiamo la fortuna di avere sul tetto una botola al centro del nostro campo pannelli, il deposito della neve sui pannelli fotovoltaici (con conseguente azzeramento della produzione) è un problema facilmente risolvibile:

(fonte: blog Consumomeno)

mercoledì 3 febbraio 2010

55% incompatibile con altre agevolazioni

L'Agenzia delle Entrate, in una recente risoluzione (la. n. 3 del 26 gennaio 2010) ha ribadito: le agevolazioni del 55% per il risparmio energetico sono incompatibili con qualsiasi altra forma di finanziamento o incentivazione o agevolazione pubblica, fosse anche solo in conto interessi.

Per comodità, riporto il testo integrale della risoluzione:

RISOLUZIONE N. 3/E
Roma, 26 gennaio 2010
Direzione Centrale Normativa
OGGETTO: Istanza di interpello – Regione Piemonte -Cumulabilità delle agevolazioni previste dalla legge regionale n. 23 del 2002 con la detrazione del 55% prevista per gli interventi edilizi finalizzati al risparmio energetico (legge n. 296 del 2006).

ESPOSIZIONE DEL QUESITO
La Regione istante fa presente che, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali, pone in essere talune iniziative finalizzate a promuovere interventi di riqualificazione energetica sul patrimonio edilizio del territorio piemontese, sulla base della disciplina dettata dalla legge regionale n. 23 del 7 ottobre 2002.
Le iniziative in esame sono realizzate avvalendosi dei seguenti strumenti di agevolazione:
a) finanziamenti agevolati (generalmente a tasso zero) erogati tramite fondo rotativo;
b) contributi in conto interessi, corrisposti al fine di ridurre l’entità degli interessi passivi maturati con riferimento a contratti di finanziamento stipulati dai beneficiari con gli istituti bancari;
c) prestazione di garanzie direttamente a favore degli istituti di credito eroganti i finanziamenti finalizzati alla realizzazione degli interventi di riqualificazione.


SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE
A parere della regione istante, il divieto di cumulo previsto dall’art. 6, comma 3, del D.Lgs. n. 115 del 2008 non interessa la normativa regionale in esame in quanto questa non prevede l’erogazione di contributi in conto capitale, tali da ridurre direttamente l’entità dei costi sostenuti per l’intervento ma, piuttosto, la concessione di incentivi destinati a facilitare l’accesso del beneficiario ai mezzi finanziari e a ridurre l’incidenza degli oneri relativi al contratto di finanziamento stipulato.

PARERE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
Con riferimento alla richiesta presentata, occorre rilevare, in via preliminare, che l’istanza di interpello in esame è da ritenersi inammissibile ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett. b), del decreto 26 aprile 2001, n. 209, in quanto non è riferita ad un caso concreto e personale ma ad interessi di rilevanza generale, che riguardano i contribuenti che intendano fruire delle agevolazioni regionali in questione.
Ciò nonostante, si reputa opportuno esaminare nel merito la questione prospettata, rappresentando qui di seguito un parere che non è produttivo degli effetti tipici dell’interpello di cui all’art. 11 della legge 27 luglio 2000, n. 212.
La legge 27 dicembre 2006 n. 296, finanziaria per il 2007, ai commi 344 e seguenti e successive modificazioni, ha introdotto una detrazione d’imposta nella misura del 55% delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica, attualmente applicabile fino al periodo d’imposta 2010, secondo le modalità stabilite dal decreto di attuazione 19 febbraio 2007, emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico e successive modificazioni.
Tale detrazione, secondo quanto originariamente previsto dall’art. 10, comma 2, del decreto Ministeriale 19 febbraio 2007 – contenente “Disposizioni in materia di detrazioni per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell’art. 1, comma 349, della legge 27 dicembre, n. 296” – era compatibile con specifici incentivi disposti da Regioni, Province e Comuni, per i medesimi interventi.
Con la circolare n. 36 del 31 maggio 2007, è stato chiarito che l’eventuale concessione di contributi o incentivi, da parte di Regioni ed enti locali, comporta l’applicazione dell’art. 17, comma 1, lett. n bis), del DPR n. 917 del 1986 (TUIR), in base al quale le somme conseguite a titolo di rimborso di oneri per i quali si è fruito della detrazione in periodi di imposta precedenti sono assoggettate a tassazione separata.
Successivamente è stato emanato il decreto legislativo n. 115 del 30 maggio 2008, recante norme di “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE”.
L’art. 6, comma 3, del citato decreto legislativo prevede che “a decorrere dal 1 gennaio 2009 gli strumenti di incentivazione di ogni natura attivati dallo Stato per la promozione dell’efficienza energetica, non sono cumulabili con ulteriori contributi comunitari, regionali o locali, fatta salva la possibilità di cumulo con i certificati bianchi e fatto salvo quanto previsto dal comma 4”.
Il successivo comma 4 prevede che “Gli incentivi di diversa natura sono cumulabili nella misura massima individuata, per ciascuna applicazione, sulla base del costo e dell’equa remunerazione degli investimenti, con decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato,
le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sulla base di appositi rapporti tecnici redatti dall’Agenzia di cui all’articolo 4. Con gli stessi decreti sono stabilite le modalità per il controllo dell’adempimento alle disposizioni di cui al presente comma”.
Il Ministero dello Sviluppo Economico -istituzionalmente competente in materia di interventi per l’efficienza energetica -chiamato dalla scrivente ad esprimersi sulla portata applicativa del riferito art. 6, comma 3, del D.Lgs n. 115/2008, ha chiarito che la detrazione d’imposta del 55% è riconducibile fra gli strumenti di incentivazione di ogni natura attivati dallo Stato, e, di conseguenza, non è cumulabile con eventuali incentivi riconosciuti, per i medesimi interventi, dalle Regioni o dagli enti locali.
Il medesimo dicastero ha, inoltre, precisato che l’espressione “ulteriori contributi comunitari, regionali o locali”, contenuta nel richiamato art. 6, comma 3, è riferita alle erogazioni di somme di ogni natura al beneficiario, in forma diretta o a copertura di una quota parte del capitale e degli interessi, da parte della comunità europea, delle regioni o degli enti locali.
Pertanto, alla luce del mutato quadro normativo, e dei chiarimenti ministeriali riportati, il contribuente che, a decorrere dal 1° gennaio 2009, sostenga spese per interventi di riqualificazione energetica rientranti nell’oggetto dell’agevolazione fiscale, deve scegliere se beneficiare della detrazione ovvero fruire di eventuali contributi comunitari, regionali o locali.

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Le Direzioni Regionali vigileranno affinché le istruzioni fornite e i principi enunciati con la presente risoluzione vengano puntualmente osservati dagli uffici.

domenica 31 gennaio 2010

Quando il fotovoltaico è fuorilegge

Pensate che in Italia abbiamo il monopolio, o anche solo il primato, in tema di legislatori ottusi, gretti ed incompetenti?
Tranquilli, siamo in pessima compagnia. Anzi, esiste molto di peggio.
Per trovarlo dobbiamo andare fin negli Stati Uniti, precisamente in Arizona, da dove ci arriva una notizia sconvolgente nella sua stupidità.

Una signora di Avondale, cittadina dell'Arizona appunto, ha difficoltà economiche. Non riesce più a pagare la bolletta elettrica con continuità, e finisce staccata dalla Rete. Per fortuna la signora ha dei vecchi pannelli solari, e alcune batterie, e li usa per andare avanti. Ma fa i conti senza i regolamenti comunali: ad Avondale (e in moltissime altre città americane) c'è un regolamento che vieta il distacco dalla Rete elettrica se una casa è abitata. Se si usano fonti alternative, per le quali è comunque previsto il pagamento di una tassa sull'uso, occorre che l'elettricità sia sufficiente per alimentare un frigorifero, il riscaldamento e persino l'aria condizionata. Per legge! Così, la signora si vede recapitare una multa salata e l'obbligo al riallaccio. I responsabili hanno detto: Le abbiamo spiegato che i pannelli solari non erano sufficienti per sostenere una decente qualità della vita.

Secondo me, sarebbe a quegli (ir)responsabili che bisognerebbe spiegare qualcosina... magari aiutandosi con un randello nodoso.

Chissà cosa ne penserebbe il contadino Ste, con il suo impianto fotovoltaico naif e fai-da-te... ma funzionante.

(fonte: blog Petrolio)

mercoledì 27 gennaio 2010

Nuova guida per le connessioni alla rete elettrica di Enel Distribuzione

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Recentemente (dicembre 2009) è uscita la nuova versione 1.1 della "Guida per le connessioni alla rete elettrica di ENEL Distribuzione".

E' un documento tecnico molto pesante (244 pagine!) che copre tutti i problemi, gli aspetti e le procedure di connessione alla rete elettrica di impianti di produzione; riguarda tipologie di collegamento di tutte le dimensioni, dal micro-impianto fotovoltaico domestico fino al collegamento di centrali in alta tensione... le pagine utili quindi al "fotovoltaico domestico" si riducono (fortunatamente) a poche decine... e già digerire quelle non è facile!

Resta un punto di riferimento findamentale per tutti gli aspetti relativi alla connessione dell'impianto fotovoltaico alla rete.

Buona lettura!

venerdì 22 gennaio 2010

Sun Tracker - analizzatore solare di sito per iPhone

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Tra le mille applicazioni curiose (e quasi sempre inutili) per iPhone, fa capolino un'interessante software, sviluppato dalla iMeasure Systems : un analizzatore di sito, per valutare la possibilità e la resa di un impianto fotovoltaico installato in un certo luogo.


Il software sfrutta la bussola ed il clinometro dell'iPhone e, grazie ad un database incorporato di dati di insolazione, fornisce la curva di resa dell'impianto, facendo anche l'analisi delle ombre.
Cosa si può volere di più?

Per chi fosse interessato, è possibile scaricare il manuale utente.

E' possibile acquistarlo sull'AppStore, ed il prezzo è popolare: $ 14,99...

Pare un ottimo strumento, almeno per chi l'iPhone ce l'abbia già e voglia dedicarsi al "fai-da-te" fotovoltaico...  in fase di prima analisi.
 
Un solo dubbio: è sviluppato in Canada. Il database disporrà dei dati meteo e di insolazione anche per l'Europa? E, se si, quanto saranno accurati?

mercoledì 20 gennaio 2010

certificazione pannelli fotovoltaici


(foto di Elisabetta_81)

In rete (ma non solo...) sembra regnare sovrana un po' di confusione riguardo alle caratteristiche dei pannelli fotovoltaici da usare per un impianto che vogli accedere al "Conto Energia", ovvero alla tariffa incentivante pagata dal GSE.

Forse (anzi, probabilmente) questa "confusione" è alimentata da alcuni importatori senza scrupoli, che propongono moduli di importazione (per lo più cinese) a prezzi accattivanti (anche se non stracciati), ma PRIVI della certificazione necessaria.

Quindi, alcuni punti fermi:
  • il marchio CE è indispensabile, ma non sufficiente; qualsiasi apparecchio di natura elettrica deve oggi esser marchiato CE prima di esser immesso sul mercato: computer, asciugacapelli, alimentatori per il telefonino, lavatrici e radioline. Ed anche i pannelli fotovoltaici.
    Ma nel caso dei pannelli fotovoltaici non basta, perchè il marchio CE, nella sua genericità, non garantisce nulla.

  • quello che serve è che il pannello sia certificato in base alla norma IEC/EN 61215. Spesso i pannelli sono certificati anche per la IEC/EN 61730, ma comunque quello che fa fede è la certificazione IEC/EN 61215.

  • la certificazione non è solo una sigla appiccicata in qualche maniera sul pannello, ma UN PEZZO DI CARTA, compilato e sottoscritto da un ente certificatore accreditato, che deve essere fisicamente consegnato assieme ai pannelli.

  • se i pannelli utilizzati non sono certificati IEC/EN 61215, l'impianto non potrà accedere al conto energia.
Tutto chiaro?
Speriamo di evitare a qualcuno di prendersi una dolorosa (e costosa...) cantonata.

    giovedì 14 gennaio 2010

    ... e quando invece il fotovoltaico non funziona

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    Un po' di giorni di maltempo, nebbia, pioggia, e neve... ed i fanali di segnalazione del porto di Trieste rimangono spenti.
    Dal 22 dicembre al 7 gennaio di sole ce n'è stato pochino; ed i fanali che segnalano le dighe frangiflutti e le strutture portuali, che si alimentano a batterie ricaricate da pannelli solari, alla fine sono rimasti spenti.
    Ma non è tutta colpa del sistema fotovoltaico... per rimettere in linea i fanali spenti è stato infatti necessario un intervento tecnico della Capitaneria di Porto e della reggenza locale del Servizio Fari della Marina Militare.
    E' più che lecito il dubbio che quindi non si sia trattato solo di un problema di scarsa carica dovuta ad imprevedibili ed incontrollabili condizioni meteorologiche, ma anche (se non soprattutto) un problema di scarsa manutenzione del parco batterie. Altrimenti, non appena il sole è tornato a fare sia pur timidamente capolino, il problema si sarebbe risolto da sè, senza bisogno di alcun "intervento tecnico"...
    Ricordiamoci: implementare una nuova tecnologia non è semplice, ma spesso è l'aspetto meno impegnativo, rispetto al gestirla successivamente e, soprattutto, al gestirne l'"ordinaria manutenzione".
    Quanti impianti tecnologici vediamo quotidianamente impiantarsi per banali problemi, dovuti alla scarsa manutenzione? Tanti, tantissimi... ed il fotovoltaico non fa eccezione.

    Fonte: Il Piccolo

    lunedì 11 gennaio 2010

    Quando il fotovoltaico funziona meglio del previsto

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    Marco, blogger di Consumomeno, ci informa di come sta andando il suo impianto fotovoltaico da 2,1 kwp, installato nel 2008.
    Impianto che sta andando molto meglio del previsto, come si può osservare dal grafico:



    E' lecito il dubbio, vista tale discrepanza rispetto alle previsioni, che il progettista sia stato un po' troppo pessimista... però, fossero tutti così gli errori!

    martedì 5 gennaio 2010

    Come mi illuminerò di meno?

    Vogliamo vedere come sarà il mio 12 febbraio, giorno del “m’illumino di meno”? Spuntiamo il loro decalogo…
    1. spegnere le luci quando non servono
      Beh, questo me l’ha insegnato mia mamma quando avevo circa quattro anni… e da allora è diventata per me una forma mentis. Ammetto che, soprattutto fra le generazioni più giovani, è un atteggiamento non molto diffuso… il che mi pare incomprensibile. Che faccia parte anche questo del famoso “conflitto generazionale”? Magari! Se fosse così, noi delle “vecchie generazioni” avremmo vinto in partenza per manifesta pochezza mentale dell’avversario…
    2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici
      E’ già da un po’ d’anni che ho una bella multipresa (quelle che in gergo vengono definite “ciabatte”) a cui è collegato TV, lettore DVD, stereo e parafernalia vari. Un’altra “ciabatta” controlla il PC, il router, l’hard disk esterno… OK, secondo punto a posto!
    3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria
      E’ scritto chiaramente sul libretto d’istruzioni del frigorifero, basta leggerlo e seguirlo… d’accordo, leggere le istruzioni e, soprattutto, applicarle, non è più di moda. Ma io sono fatto all’antica e, soprattutto, non seguo la moda. Che ci posso fare?
    4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola
      Questo chi è che me l’ha insegnato? Mia mamma, mia nonna, o lo avrò imparato in quella settimana passata in colonia estiva in montagna quando avevo 12 anni? La memoria non mi aiuta…
    5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre
      No ma… veramente esiste gente così scema?!?!
      No, non disturbatevi a rispondermi: lo se, esiste. Sono consapevole del fatto che non esiste limite alla stupidità umana, ma ciononostante non posso fare a meno di meravigliarmi…
      ”Contro la stupidità, anche gli Dei lottano invano”: lo diceva Schiller eh, mica pizza e fichi…
      E chi sono io per pretendere di lottare contro la stupidità umana? Mi sa che l’unica è terminarli… sarà politicamente poco corretto, ma ridurli a biomassa e reimetterli nel grande Cerchio della Vita è l’unica via d’uscita.
    6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria
      Quando andai ad abitare nel primo appartamentotutto mio, un quarto di secolo fa, combattei una battaglia di una settimana contro gli spifferi… consumai chilometri di guarnizioni paraspifferi, ma alla fine vinsi. Da allora, qualche battaglia l’ho anche persa (nella mia casa attuale, c’è una porta fatta di un materiale alieno, ostile a qualsiasi adesivo, sulla quale non c’è verso di riuscire a fissare uno paraspifferi in maniera decente… ma saper evitare di accanirsi nelle battaglie perse in partenza è uno dei segreti della vittoria e della felicità Ci ho rinunciato, e basta… tutto il resto della casa è sigillato.
    7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne
      Consiglio che va preso cum grano salis. Se la finestra permette una buona insolazione, di giorno la tenda farà più danno che altro. E di notte, chiudere le imposte esterne aiuta più che non tirare una tenda…
    8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni
      Effettivamente, si tratta di un comportamento diffuso.. e che mi fa dubitare fortemente di quell’ aggettivo ”intelligente” con cui usiamo definire la specie umana. Ma torniamo al discorso di cui al punto 5…
    9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni
      Ho il riscaldamento a battiscopa, non mi serve…
    10. utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.
      Il 12 febbraio andrò al lavoro in autobus, come al solito. E, come al solito, uscirò di casa cinque minuti dopo il mio collega che va al lavoro in automobile. E, come al solito, io arriverò puntuale, e lui in ritardo, perché “non c’era parcheggio”. Ciononostante, se capiterà di parlarne, lui mi guarderà con sufficienza e spiegherà che lui è allergico all’autobus, che viaggiare in autobus non è vita, che vuoi mettere la comodità…
      Si, voglio proprio mettere.
      In autobus io ho tutto il tempo di leggere, scrivere al computer, riposare. Tutte cose che in macchina NON posso fare.
      Spendo una frazione infinitesima di quanto non spenderei andando in macchina.
      Impiego meno tempo.
      Non ho il problema di cercare parcheggio (senza peraltro trovarlo).
      E non mi mangio il fegato bloccato in mezzo al traffico, dentro una scatoletta di latta extralusso…
      Serve altro?

    Insomma, io della giornata dell’”Illumino di meno” personalmente non è che ne abbia molto bisogno… faccio già, ogni giorno, molto di più di quanto questa manifestazione non ci chieda.Per "illuminarmi di meno", dovrei proprio spegnermi.
    Tuttavia mi sarà utile: per un giorno, almeno uno, mi sentirò un po’ meno solo in questa mia battaglia…
    E chissà che non mi riesca di smentire Schiller, e di riuscire a portare dalla parte giusta della barricata qualche imbecille, salvandolo dalla propsia stupidità...

    sabato 2 gennaio 2010

    M'illumino di meno 2010



    Venerdì 12 febbraio 2010 si celebrerà la sesta edizione di “M’illumino di meno”: la Giornata del Risparmio Energetico lanciata dalla popolare trasmissione radiofonica Caterpillar, in onda su RAI Radio 2. Dopo il successo delle scorse edizioni, con l’adesione di migliaia di ascoltatori e di intere città sia in Italia che all’estero, quest’anno l’invito a rispettare un simbolico “silenzio energetico” si trasforma in un invito a partecipare a una festa dell’energia pulita.

    In questi anni, grazie al supporto di istituzioni, scuole, associazioni, aziende e privati cittadini, "M'illumino di meno" ha contribuito alla diffusione di una maggior consapevolezza sulle conseguenze del consumo indiscriminato di energia. Sulla scia di questa nuova sensibilità, è giunto il momento di fare un passo avanti rispetto allo spegnimento simbolico in nome del risparmio e di proporre un’accensione virtuosa all’insegna dello sviluppo delle energie rinnovabili. In questi anni abbiamo imparato a risparmiare, ora impariamo a produrre meglio e a pretendere energia pulita.

    Allo stadio attuale della ricerca tecnologica è già possibile produrre energia con il sole, il vento, il mare, il calore della terreno o con le biomasse. Facendo appello all’inesauribile ingegno italico tutti, dagli studenti ai precari, dalle aziende in crisi alle amministrazioni comunali, sono invitati a misurarsi con la green economy adottando un sistema pulito per accendere tutti insieme le luci il 12 febbraio 2010. L’intento è duplice: da un lato verificare in prima persona che le tecnologie attualmente disponibili sono efficaci e rappresentano alternative realistiche, dall’altro dare un segnale simbolico di fiducia nelle energie rinnovabili e nello sviluppo di un modello di economia sostenibile.

    Nelle piazze spente di tutt’Italia si accenderanno luci “virtuose” alimentate a energia rinnovabile o dimostrazioni creative di consumo efficiente, per testimoniare il passaggio da un sistema ormai al collasso ad una gestione più “illuminata” del nostro futuro. Per raccontare questa festa dell’energia pulita, il 12 febbraio Caterpillar andrà in onda eccezionalmente dai Mercati Traianei in Roma, coinvolgendo cittadini, scuole, istituzioni e associazioni in una rassegna di luci belle, creative e pulite, escogitate ad hoc, con un concerto finale rigorosamente a impatto zero.

    La campagna di M’illumino di meno si protrarrà dal 4 gennaio al 12 febbraio dando voce al racconto delle idee più interessanti e innovative per produrre e distribuire l’energia in modo pulito, responsabile e sostenibile. Una torcia a energia pulita viaggerà per l’Italia, sul modello del tragitto della fiaccola olimpica, alla ricerca di punti di rifornimento a fonti rinnovabili, per giungere fino a Roma e “accendere” la festa del 12 febbraio. Su www.caterpillar.rai.it, sarà possibile segnalare la propria adesione e trovare tutti i materiali per diffondere l’iniziativa nei posti di lavoro, a scuola o nella propria città.

    Sul sito di "M'illumino di meno" è possibile altresì scaricare la locandina dell'evento, il logo da inserire nel proprio sito o blog, o registrare la propria adesione.


    decalogo

    Buone abitudini per il 12 febbraio (e anche dopo!)

    1. spegnere le luci quando non servono
    2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici
    3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria
    4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola
    5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre
    6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria
    7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne
    8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni
    9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni
    10. utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

    E ricordati di spegnere tutte le luci e i dispositivi elettrici non indispensabili venerdì 12 febbraio alle ore 18.00!