lunedì 28 dicembre 2009

Il fotovoltaico: un problema scottante?

Re-bloggo, pari pari, un interessante post del blog "Nuove Tecnologie Energetiche":

Nella valanga di bufale sull’ energia che impestano l’internet c’è anche quella che i pannelli fotovoltaici scalderebbero il pianeta assorbendo l’energia solare. L’idea si basa su un fatto fisico reale, il fatto che i pannelli sono, mediamente, più scuri del terreno sottostante. Ma il modo in cui viene proposta va dalla semplice cialtroneria alla follia totale di chi arriva a calcolare che un impianto fotovoltaico produrrebbe più calore di un’impianto termoelettrico di pari potenza. Nella realtà, l’effetto riscaldante di un impianto fotovoltaico è trascurabile di per se e ancora di più ce lo si confronta con il beneficio che l’impianto produce in termini di riduzione di emissioni di gas serra. Questo ce lo dimostra efficacemente Francesco Aliprandi nell’articolo che segue.

Il fotovoltaico è un problema scottante?

Di Francesco Aliprandi

Lo scopo degli impianti fotovoltaici è quello di convertire una parte della radiazione solare incidente la superficie in energia elettrica. Chi sia dotato di spirito di osservazione avrà forse notato che il loro colore è spesso scuro, e allo stesso tempo avrà riflettuto sul fatto che i colori scuri posti al sole raggiungono una temperatura maggiore rispetto a quelli chiari; eventualmente basta mettersi una maglietta nera sotto il sole di Luglio per convincersene, ma non voglio essere ritenuto responsabile di eventuali colpi di calore.

In tempi di global warming appare quindi lecito chiedersi se il moltiplicarsi di questi impianti – sui tetti degli edifici oppure a terra in zone extraurbane – possa in qualche modo provocare delle variazioni al bilancio energetico atmosferico e comportare un aumento della temperatura media terrestre, e se non sarebbe preferibile continuare ad usare le tradizionali centrali termoelettriche (almeno fino a quando avremo combustibile, naturalmente). Per capire come affrontare la questione è necessaria prima una breve spiegazione su come la radiazione solare interagisce con l’atmosfera terrestre.

L’energia che giunge dal Sole deve attraversare l’atmosfera prima di impattare la superficie; lungo questo percorso, una parte viene assorbita e non ce ne interesseremo; della parte rimanente una ulteriore frazione viene riflessa, ed è quella che dobbiamo considerare nella nostra analisi: se la superficie riflette molto sarà chiara, come ad esempio la neve, mentre una strada asfaltata o un tetto catramato hanno la caratteristica di riflettere solo una piccola frazione dell’energia incidente. Il rapporto fra l’energia riflessa e quella incidente viene definito albedo, ed è un numero che può variare teoricamente fra 1 per una superficie perfettamente riflettente, cioè bianca, e zero per una nera.

Quando installiamo dei pannelli fotovoltaici non facciamo altro che variare l’albedo di un luogo, cioè variamo la quantità di energia riflessa: se l’albedo dei pannelli è inferiore a quella di origine (ovvero i pannelli appaiono più scuri rispetto alla superficie preesistente) assorbiranno una percentuale maggiore dell’energia incidente.

Uno studio molto recente [1] segue esattamente questa impostazione per valutare l’incremento di radiazione assorbita per diverse ipotesi di sviluppo del settore fotovoltaico, e mostra che la variazione nell’albedo provoca in effetti un piccolo effetto di riscaldamento. L’analisi, tuttavia, prende in considerazione anche cosa accadrebbe se la medesima quantità di energia elettrica prodotta dai pannelli provenisse da centrali termoelettriche convenzionali: la combustione di gas naturale, carbone e olio combustibile ha infatti come conseguenza l’emissione di CO2 in atmosfera, mentre un pannello fotovoltaico presenta emissioni (calcolate tramite analisi LCA) che sono molto inferiori; e allo stato attuale delle conoscenze ci è chiaro che all’aumentare del biossido di Carbonio in atmosfera si alzerebbe anche la temperatura media terrestre.

Il risultato interessante è che i pannelli causano un effetto che mediamente è 30 volte minore rispetto a quello dovuto all’incremento di gas serra; anche sommando tutte le ipotesi più sfavorevoli – impianti posti in luoghi con albedo relativamente alte come il deserto, basso rendimento dei pannelli ecc. – il fotovoltaico rimane una soluzione migliore.

D’altra parte conclusioni simili, anche senza analizzare l’impatto del CO2, si ritrovano in un altro studio [2], che confronta il calore emesso da una centrale convenzionale con l’incremento di energia assorbita per la diminuzione dell’albedo. Su scala globale non sembra quindi che il fotovoltaico possa comportare un aumento delle temperature.

Rimane però da stabilire se l’effetto non rivesta qualche importanza a livello locale, e in particolare nelle città, dove l’isola di calore urbano (UHI) rappresenta già ora un problema durante il periodo estivo. In questo caso l’analisi dovrebbe considerare anche altri fattori. Ad esempio, se i pannelli sono posti sopra un tetto con delle strutture di sostegno (quindi non sono integrati), da un lato si potrebbe avere una maggiore quantità di radiazione captata e quindi un lieve aumento nella temperatura dell’aria circostante, ma dall’altro quella stessa radiazione non sarebbe più in grado di raggiungere la struttura sottostante e di essere ivi immagazzinata.

Un lavoro sull’isola di calore urbano di Tokyo [3] valuta l’effetto sulla temperatura come trascurabile: la minore riflessione dai pannelli comporta un piccolo aumento nel flusso di calore emesso dalla città nel suo complesso, ma tale incremento è piccolo rispetto al flusso derivante da tutte le altre attività umane, come l’utilizzo di energia elettrica e di automobili; in compenso, i consumi energetici necessari al condizionamento degli edifici calano del 3-10% grazie all’effetto di schermatura.

Vale anche la pena aggiungere che è possibile in genere aumentare il valore dell’albedo del tetto rivestendolo con materiali o vernici bianche altamente riflettenti, in modo da pareggiare la diminuzione conseguente all’installazione dell’impianto; soluzioni di questo tipo sono già disponibili e permettono anche di migliorare il rendimento dei pannelli, che come è noto diminuisce all’aumentare della temperatura alla quale si trovano le celle, a sua volta strettamente legata a quella dell’aria circostante.

Ulteriori ricerche potranno integrare le nostre conoscenze sugli effetti dei pannelli fotovoltaici; allo stato attuale delle cose, comunque, è chiaro che che il fotovoltaico tende a scaldare più gli animi e le discussioni che il nostro ambiente.

[1] Net Radiative Forcing from Widespread Deployment of Photovoltaics, Nemet Gregory F., Environmental science & technology 2009, vol. 43, no6, pp. 2173-2178
[2] Solar energy and global heat balance of a city, Claude-Alain Roulet, Solar Energy, Volume 70, Issue 3, 2001, Pages 255-261
[3] Impact of large-scale photovoltaic panel installation on the heat island effett in Tokyo,

giovedì 24 dicembre 2009

Io ODIO il calcio

Io odio il calcio.
Detta fuor di metafora: sono basito dalla quantità di soldi e risorse che vengono quotidianamente spesi solo per la devozione ad un gruppo di nullafacenti che si diletta a correr dietro ad un pallone.
Quindi, parlare di calcio, anche indirettamente, non mi fa piacere.
Non mi interessa.
Anzi, mi ripugna.
Ma, purtroppo, oggi mi tocca farlo.

Lo stadio Bentegodi di Verona è stato dotato di una copertura fotovoltaica di tutto rilievo, costituito da oltre 13000 pannelli per un totale di 1 MWp, su una superficie di 17939 metri quadrati, e per una spesa complessiva di circa 4 milioni di euro.

Facciamogli un po' i conti in tasca:
4 milioni di euro per 1 MWp significa 4000 euro a KWp.
Ovvero, quello che oggi si può spendere, tutto compreso, per un impiantino domestico da 3 KWp.
Ci si aspetterebbe che su un impianto del genere ci sia un qualche minimo risparmio di scala; ad esempio, i costi di progettazione di un singolo impianto da 1 MWp dovrebbero essere un po' inferiori ai costi di progettazione di 333 impianti da 3 KWp...
Poi, anche se vai dal negozietto di materiale elettrico sottocasa, se gli chiedi 13000 pezzi di qualsiasi articolo un po' di sconticino te lo farà...
E invece no.
Sono riusciti a spendere lo stesso una cifra oggidì sproporzionata.

Ve l'avevo già detto che io odio il calcio?

fonte: ecoblog

giovedì 3 dicembre 2009

nuova guida alle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico

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Sul sito dell'Agenzia delle Entrate è stata pubblicata la nuova guida sulle "Agevolazioni fiscali per il risparmio energetico", aggiornata sulla base del D.L. 185/2008 e del Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 6 agosto 2009.

Le novità comparse nel corso dell'ultimo anno sono parecchie, e rinuncio ad elencarvele. L'interessante è che la guida è completa e, finalmente, fornisce uno strumento organico per chi voglia cimentarsi nell'accesso a queste agevolazioni (senza costringerlo a dibattersi nella sofferta lettura di astruse circolari, leggi e leggine...). Inoltre, vista la fonte, è decisamente autorevole...

Potete scaricarla direttamente dal sito dell'Agenzia delle Entrate cliccando qui.

La dura vita del blogger...

Festeggiamo i 30.000 visitatori italiani (risultato raggiunto un paio di giorni fa: adesso sto già veleggiando oltre i 31.000...); ottimo, considerando che era il 15 settembre quando tagliai il traguardo dei 20.000 visitatori...
E festeggiamo con qualche piccola novità sul blog.

DISCLAIMER: quanto segue non c'entra con il fotovoltaico: si tratta solo ed esclusivamente di ciance da blogger.
Le ciance da blogger sono un qualcosa di molto simile alle chiacchiere da bar a proposito di calcio: per qualsiasi "non iniziato", si tratta di discorsi esoterici, ed apparentemente privi di un qualsiasi significato nè contraddistinti da alcun filo logico.
Se siete blogger, continuate pure; se non lo siete, non meravigliatevi nè sentitevi stupidi...

Mantengo la skin di freeskins (che mi piace troppo), ma ho spostato l'hosting delle immagini da Photobucket (che, sinceramente, non solo mi sta antipatico, ma ultimamente ha dato anche parecchie rogne, con i suoi fastidiosi messaggi "bandwidth exceeded - upgrade to pro". Che, anche volendo, non potrei neppure upgradare a "pro", visto che si fa riferimento ad un account non mio... vabbeh!).
Ho abbandonato l'hosting di Photobucket, ed ho spostato l'hosting immagini su un sito "fantasma" che ho creato (a puro scopo ludico-sperimentale) su Google sites.
E' stato un po' macchinoso, anche perchè Photobucket non mi lasciava accedere alle immagini originali (ve l'ho già detto che mi sta antipatico?), e poi perchè correggere le skin di blogger (anche solo per cambiare l'hosting di poche immagini) è facile e piacevole come chiedere informazioni stradali a Taipei.
Comunque, ce l'ho fatta, ed adesso funziona tutto, e pare anche più veloce...

In compenso, continuano a dar rogne i widget di Technorati; non sarebbero male, se solo si decidessero a lasciarli uguali senza cambiarli ogni mese, e costringendo il povero blogger a correggere il codice per star dietro ai loro nuovi widget...
Aggiungiamoci il fatto che l'"Authority" che mi assegna Technorati continua a variare in maniera casuale tra 1 e 17, senza nessun particolare motivo ed anche nello stesso giorno... che Technorati sia metereopatico?
Proverò a fissare le ultime novità che si sono sognati, gli lascerò un mesetto di tempo e poi, se non dovesse diventare ragionevolmente stabile, mi sa tanto che saluterò Technorati...

Mi sono recentemente iscritto al circuito di scambio banner di Newenergia: un po' presto per dare un giudizio, ma il luogo per il momento non è troppo affollato e quindi ci si sta bene (personalmente, sono un solitario, ed aborro i luoghi troppo affollati).
Mi sono iscritto anche alla loro classifica "Top Siti Energia": se volete votarmi, e farmi salire un po' inclassifica, trovate il pulsantino in fondo a destra, ma anche subito qui sotto:
New Energia il portale dell'energia alternativa, verde e non


sabato 28 novembre 2009

Corbellerie fotovoltaiche - cessato pericolo

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A tutto c'è un limite.
Per quanto possa sembrare strano ed incredibile, c'è quindi anche un limite all'insipienza ed ottusità dei nostri politici.
Che, messi di fronte al fatto di aver proposto una clamorosa "corbelleria" in un emendamento alla finanziaria, si sono affrettati a ritirarlo (come ci informa Il Sole 24 ore di ieri).

Affinchè nulla vada perduto e nulla vada dimenticato, mi prendo la briga di proporre qui il testo integrale di questa "corbelleria", fortunatamente abortita.
Così, tra l'altro, vi potrete render conto di quanto la politica si faccia ogni giorno più lontana dalla gente comune. Non solo per i concetti espressi e le dubbie finalità del suo operare, ma anche per il modo di esprimersi, del tutto astruso ed irrispettoso della lingua italiana. 

Art 2
Nuove disposizioni in materia di certificati verdi e di sviluppo della rete di trasmissione dell’energia elettrica ai fini della produzione da fonti rinnovabili
1 – all’articolo 2, comma 148, della legge 24/12/2007, n. 244, sono aggiunte le seguenti parole: “A decorrere dal 1 gennaio 2010, per la produzione da fonte rinnovabile non programmabile nelle zone indicate dalla società Terna spa entro il 30 novembre di ogni anno, i coefficienti di cui alla predetta tabella 2 sono ridotti del 10% per quei produttori che non si dotino, direttamente o indirettamente, di opportuna capacità di accumulo di energia nella medesima zona di rete in cui sono installati gli impianti di produzione in misura pari almeno al 10% della producibilità media giornaliera come definita dal Gestore dei servizi elettrici spa in relazione a ciascuna tipologia di fonte e a ciascuna zona. A decorrere dal 1 gennaio 2011 le predette percentuali sono aumentate al 20%”.
2 – All’articolo 2, comma 148, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 sono soppresse le parole “in sede di prima applicazione e, nell’ultimo periodo, le parole “il valore di riferimento è”.
3 – all’art. 2, comma 149, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole “al prezzo medio riconosciuto ai certificati verdi registrato nell’anno precedente dal Gestore del mercato elettrico (GME) e trasmesso al GSE entro il 31 gennaio di ogni anno” sono sostituite dalle parole “pari alla differenza tra 120 euro per MWh e il valore medio annuo del prezzo di cessione dell’energia elettrica definito dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas in attuazione dell’articolo 13, comma 3, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, registrato nell’anno precedente e comunicato dalla stessa Autorità entro il 31 gennaio di ogni anno a decorrere dal 2010”.
4 – Entro il 30 novembre di ciascun anno, la società Terna spa trasmette ad ogni regione, nonché alla Conferenza unificata Stato Regioni Città Autonomie locali, al Ministero dello Sviluppo economico e all’Autorità per l’energia elettrica e il gas, un rapporto relativo alla regione stessa, indicante, sia per l’anno successivo che per i successivi 10 anni, in ragione degli interventi previsti dal Piano di sviluppo di Terna spa di cui all’art. 1-quinquies, comma 9, del decreto legge 29 agosto 2003, convertito nella legge 27 ottobre 2003, n. 290, la massima quantità di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile che può essere connessa ed erogata con continuità, nel rispetto della sicurezza di funzionamento del sistema elettrico nazionale e attuando il principio della priorità di dispacciamento per le fonti rinnovabili.
5 – nell’ambito dell’elaborazione del medesimo piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale, la società Terna spa indica gli interventi di sviluppo necessari all’incremento di capacità di modulazione nelle aree di maggior insediamento di fonti rinnovabili intermittenti.

mercoledì 25 novembre 2009

Corbellerie fotovoltaiche

Un’altra minaccia al fotovoltaico
In Italia va tutto bene, gli obbiettivi di Kyoto li abbiamo alle spalle, le nostre fonti energetiche sono ottime ed abbondanti... e quindi possiamo anche inventarci l’ennesima porcata contro le energie alternative.
L’ultima furbata compare nella nuova finanziaria, ed a partorirla deve esser stato un genio.
Seguite il ragionamento:
Il problema principale delle energie alternative è la loro intermittenza e discontinuità: il fotovoltaico funziona solo se c’è il sole, l’eolico solo se c’è vento, ecc.
Ma una fonte intermittente è mal digerita da una rete di distribuzione primitiva come quella italiana.
La soluzione ovvia sarebbe quella di rendere un po’ meno primitiva la rete di distribuzione, no?
Oltre che ovvia sarebbe intelligente, e quindi i nostri lungimiranti politici, furbi come volpi svizzere, se ne sono pensata un’altra. La loro proposta è... (tenetevi forte): ogni impianto di produzione “non programmabile” deve dotarsi di un impianto di «accumulo di energia» per poter funzionare quando l'energia rinnovabile non è disponibile. Accumulo sotto forma di bacino idroelettrico, o batterie, o qualunque altra tecnologia che permette di produrre elettricità quando il vento non fa girare l'elica o la nuvola oscura il pannello fotovoltaico.
Già, certo, stupidi che siamo stati: come abbiamo fatto a non pensarci prima?
Marco Pigni, direttore dell'Aper, l'associazione dei produttori di energia ottenuta da fonti rinnovabili, la definisce senza mezzi termini "una corbelleria".
Marco Pigni è un signore: i termini che vengono in mente a me sono molto più pesanti, e riportarli nel blog non sarebbe elegante.
Ma io ho un’idea migliore, che adesso mi affretterò a suggerire (potrei brevettarla e diventare ricchissimo, ma sono fondamentalmente un idealista e quindi ci rinuncio).
E l’idea è questa: un bel decreto legge, che stabilisca che sopra agli impianti fotovoltaici il sole brilli 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. E che dove ci sono gli impianti eolici tiri sempre vento.

Fonte: Il Sole 24 ore

venerdì 20 novembre 2009

supporti fai-da-te per pannelli fotovoltaici

Tom Woods, sul suo blog, ci offre la sua esperienza relativamente alla costruzione di supporti per pannelli fotovoltaici “fai-da-te” in legno.
Tom li utilizza a terra, ma nulla vieta di usare supporti del genere anche su un tetto piano (ma con alcuni accorgimenti: ne parleremo dopo…).
Esperienza interessante, articolo da leggere, ma evidenziamo i punti deboli:
  • la struttura non è sufficientemente ancorata al suolo
    La struttura è appoggiata a quattro “plinti” (=blocchi in calcestruzzo, presumibilmente gettati in opera; ovvero, si scava un buco nel terreno, ci si inseriscono un po’ di tondini di ferro, si lascia sporgere un gancio o supporto per la struttura in legno, e si getta direttamente il calcestruzzo…)
    Operazione semplice, ma poco efficace: la resistenza è data praticamente solo dal peso dei blocchi, che nel caso di Tom non è sufficiente.
    Molto più efficace sarebbe costruire delle fondazioni che scendano più in profondità, ponendo quindi dei micro-pali di calcestruzzo; oppure costruire un cordolo interrato lungo tutto il perimetro della struttura, adeguatamente armato di ferri; o ancora, scendere con i nostri plinti fino ad incontrare lo strato di roccia sotto al terreno, ed ancorarsi su questa con appositi fissaggi.
    Se il terreno è roccioso, possiamo risparmiare il plinto e fissare la struttura direttamente alla roccia (utilizzando in questo caso i fissaggi appositi: meccanici oppure con tasselli chimici)
  • la struttura in legno non è ben progettata
    Va bene la cornice perimetrale, ma la traversa diagonale in legno proprio non va.
    Questa traversa serve a mantenere rigida la struttura, impedendole di deformarsi: ovvero, serve a fare in modo che la nostra struttura rettangolare resti un rettangolo, e non si deformi diventando un trapezio.
    Però il legno lavora ottimamente a compressione, ma non altrettanto bene a trazione.
    Quindi, una singola traversa non basta: ne servirebbero due, a formare una “x”.
    Ma realizzare una struttura con la “x” è complicato, oltre che appesantire la struttura…
    La soluzione consiste semplicemente nel sostituire quell’unica traversa diagonale di legno con due tiranti fatti in cavo di acciaio, oppure in lama in ferro.
    I due tiranti non devono essere vincolati uno all’altro nel punto di contatto, ma liberi di scorrere: quindi, i cavi non dovranno esser morsettati fra di loro al centro o, se i tiranti sono realizzati con lame di ferro, non dovranno esser saldate fra di loro al centro.
  • La struttura dovrebbe durare, sperabilmente, trent’anni… ovvero, la vita utile dei pannelli.
    Tom utilizza “treated lumber”, ovvero legno impregnato… è quel legno, solitamente verdino, che si usa normalmente per l’arredo giardino. E non va bene, perché si tratta per lo più di abete o pino, destinato a durare (nonostante il trattamento) al massimo una decina d’anni all’aperto.
    A meno di non volerci fare manutenzione periodica, e ritrattarlo ogni tre/quattro anni con l’impregnante… un lavoraccio.
    Meglio sarebbe utilizzare legno più durevole, come rovere o acacia; una mano d’impregnante, trattare e proteggere con catramina le teste e le parti destinate ad essere interrate o a contatto con il calcestruzzo… e poi alla prossima manutenzione ci penseremo dopo non meno di sei o sette anni.
  • I cavi d’acciaio, usati come tiranti, vengono inseriti direttamente dentro un foro nel legno. Non va bene.
    Il cavo d’acciaio, in conseguenza dei piccoli ma continui movimenti (dovuti, per esempio, al vento, alle escursioni termiche, ecc.) finirà per usurare il legno; il tirante risulterà così meno teso, i movimenti si faranno ancor più ampi, e l’usura del legno aumenterà ancora… fino a rendere del tutto inutile il tirante, o danneggiare addirittura il palo, che verà letteralmente segato dal cavo.
    Qual è il modo giusto per fissare un tirante??
    Dentro il foro nel legno bisogna introdurre un pezzetto di tubo di ferro a stretta misura (ovvero: lo dobbiamo cacciar dentro a martellate, con un mazzuolo di gomma, e deve restare ben incastrato). Poi nel tubo di ferro, così incastrato, passeremo il cavo d’acciaio, ed il legno sarà protetto dal tubo di acciaio.
  • Un ultimo consiglio: privilegiare ferramenta di acciaio inox. I nostri dadi, viti e barre filettate di acciaio, anche se zincate, tra quindici anni saranno ridotte a grumi di ruggine impossibili da sbloccare o svitare. Ogni operazione di manutenzione (fosse anche solo stringere delle viti allentate) diventerà una sofferenza…
    Conviene spendere qualche euro in più, ed utilizzare ferramenta inox.
Il legno è un materiale affascinante, ed ha indubbiamente i suoi vantaggi, anche estetici.
Se invece si è più pratici e meno eleganti, ed interessa che le cose vengano fatte presto, facilmente, economicamente, e che non abbiano bisogno di manutenzione, c’è sempre la soluzione dei versatili tubi da ponteggio. Oggi c’è un enorme offerta sul mercato dell’usato di tubi e relativi morsetti “fuori norma” e quindi non più utilizzabili per i ponteggi, ma ancora validissimi per costruire una struttura che debba sostenere dei pannelli fotovoltaici.

Se queste strutture non devono esser appoggiate a terra ma su un tetto piano, bisogna osservare un apio di accorgimenti:
  • su un tetto piano non possiamo usare masse di calcestruzzo come zavorra, in quanto la capacità di carico è solitamente molto limitata.
  • e neppure ancorarsi con fissaggi passanti non è una buona idea: i fissaggi forano la guaina, che è stata messa lì per fermare l'acqua...
E' possibile utilizzare fissaggi passanti solo se il lavoro viene fatto da un artigiano esperto di tetti: ripristinare una guaina forata si può fare, ma farlo bene non è semplice.
Al posto dei fissaggi passanti è preferibile piuttosto usare dei tiranti in cavo d'acciaio, ancorati sul bordo del tetto (ma in questo caso: attenti alle ombre!).
Altro accorgimento per evitare di danneggiare la guaina: sotto i "piedi" della struttura, anteporre un elemento per allargare il piede (se usiamo i tubi da ponteggio, potranno essere gli appositi "piedini" rotondi; altrimenti potrà essere un piastrellone in calcestruzzo, o un pezzo di lamiera di spessore rilevante). A sua volta, questo "piede" non va appoggiato direttamente sulla guaina, ma sopra uno o due straterelli di guaina tagliata di misura appena superiore, destinata a fare da "cuscinetto" (basta appoggiarla a freddo, non occorre termosaldarla).

mercoledì 18 novembre 2009

tetto fotovoltaico da record: Coop Prato


Altro impianto fotovoltaico da record, realizzato utilizzando spazi altrimenti improduttivi.
In questo caso, si tratta della copertura del nuovo "Polo Logistico Coop Italia Non Food" di Prato.

Un edificio che dovrebbe essere un simbolo dell'insostenibilità, sia per la sua funzione che per come normalmente vengono costruiti i magazzini... ma che è stato invece realizzato nella maniera più "verde" possibile: caldaie a condensazione, riscaldamento a pavimento, sonde di luminosità per il controllo delle lampade fluorescenti con alimentatori elettronici di classe A etc etc.

Ma la ciliegina sulla torta è l'impianto fotovoltaico sulla copertura: 15.650 pannelli in silicio policristallino della Mitsubishi Electric, 2895 kWp, per una produzione annua stimata di 3.200.000 kWh di energia elettrica, grande quanto 5 campi di calcio (è il primo per dimensione in Italia tra gli impianti montati su singola copertura).

L'aspetto interessante è che l'impianto dovrebbe produrre 500.000 kWh IN PIU' rispetto al fabbisogno dell'edificio che lo ospita... quindi l'edificio non è soltanto completamente autonomo, ma addirittura "pompa" energia verde in rete!

Fonte: Comunicato Stampa sul sito e-Coop

lunedì 16 novembre 2009

Nuova versione di DOCET



DOCET è un software gratuito sviluppato dall'ENEA per la certificazione energetica degli edifici residenziali.
Il software è scaricabile qui (è necessario registrarsi sul sito).

La nuova versione è aggiornata secondo la metodologia di calcolo semplificata, riportata all'interno delle norme tecniche UNI TS 11300.

Il software è utile non solo ai professionisti che si occupano della certificazione energetica degli edifici, ma anche al privato che, purchè dotato del background tecnico necessario, può usarlo per simulare, studiare ed ottimizzare gli interventi di miglioramento da realizzare a casa propria. Il software Docet infatti, nonostante la sua complessità, è straordinariamente semplice da utilizzare.

Per maggiori dettagli vedi qui.

martedì 10 novembre 2009

Gruppo d'acquisto fotovoltaico per i comuni di Roncadelle e Paderno Franciacorta

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Segnalo un'interessante iniziativa dei comuni di Roncadelle e Paderno Franciacorta (iniziativa che è però estesa anche agli abitanti dei comuni limitrofi): l'istituzione di un "gruppo d'acquisto" per impianti fotovoltaici, in collaborazione con Energoclub Onlus.
L'iniziativa dovrebbe permettere sia un risparmio economico (il gruppo d'acquisto ha maggior potere contrattuale, e quindi riesce a spuntare prezzi migliori nei confronti dei fornitori), sia ridurre le difficoltà burocratiche connesse (gestire trenta pratiche, tutte sostanzialmente simili tra di loro, è solo poco più difficile che gestirne una sola...).
Maggiori informazioni e contatti direttamente sul sito del Comune di Roncadelle.

mercoledì 28 ottobre 2009

Delibere Regione FVG n. 2116 e 2117

Con il fotovoltaico le delibere in questione c'entrano solo "di sponda", soprattutto adesso che il Governo (anzi, governo, con la "g" minuscola...) ha tagliato la maggior tariffa incentivante legata al risparmio energetico...

Comunque sono interessanti lo stesso, e quindi le segnalo.

La Delibera n. 2116 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia del 24/9/09 comprende il "Protocollo regionale VEA per la Valutazione della qualità Energetica e Ambientale degli edifici" quale strumento attuativo di valutazione di cui si dota la Regione ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 18 agosto 2005 n. 23 (Disposizioni in materia di edilizia sostenibile), per disciplinare la valutazione del livello di sostenibilità degli interventi edilizi e per graduare i contributi previsti dalla legge stessa.

La Delibera n. 2117 della Regiona Autonoma Friuli Venezia Giulia del 24/9/09 comprende invece il "Regolamento recante le procedure per la certificazione VEA di sostenibilità energetico ambientale degli edifici, di cui all’articolo 6 bis, della legge regionale 18 agosto 2005 n. 23 (Disposizioni in materia di edilizia sostenibile)"

sabato 17 ottobre 2009

inaugurato impianto fotovoltaico record a Roma

In Italia siamo abituati alle inaugurazioni "politiche", effettuate magari in periodo di elezioni, e che anticipano di molto la reale operatività di quanto viene inaugurato...

Ebbene, il fotovoltaico va (virtuosamente) in controtendenza anche su questo.

Perchè è capitato che in questi giorni, a Roma, sia stato inaugurato un impianto fotovoltaico da record, sui tetti della Fiera: superficie di 38.000 metri quadri, realizzato in tecnologia "thin film" (film sottile).

Ebbene, l'aspetto particolare è che, anche se è stato inaugurato appena adesso, che sia già operativo da sei mesi. Ed in questi sei mesi ha sempre garantito almeno il 20% del fabbisogno elettrico della Fiera, arrivando al 28% nei mesi estivi, e con una punta del 48% nel mese di luglio.

Spesa: 10 milioni di euro, che rientreranno presto, visto il notevole risparmio sulle bollette e gli incentivi del Conto Energia.

(fonte: Corriere.it)

venerdì 16 ottobre 2009

impianto fotovoltaico fai-da-te



Una delle principali ricerche che portano gli utenti di Google su questo blog è "fotovoltaico fai da te" o "impianto fotovoltaico fai da te".
Quindi, significa che l'argomento interessa...

Bene, comincio col puntualizzare: il "faidate" per il fotovoltaico in Italia è molto difficile, se non impossibile.
Il progetto dell'impianto deve essere firmato da un tecnico, e la posa deve essere corredata da un "certificato di conformità" che solo un artigiano abilitato può rilasciare. E su queste cose il "fai da te" è semplicemente impossibile.

Quello che si può fare, anche per risparmiare, è collaborare con l'installatore: sia il prestarsi come "garzoni di bottega", sia il predisporre lavori secondari (posa delle canale, fissaggio al muro dei quadretti, predisposizione del sistema di fissaggio...). Sono tutti lavori che, in accordo con l'installatore, potremo fare noi, sia risparmiando qualche euro (che male non fa), sia dando sfogo al nostro istinto di bricoleur.

A questo punto, è doveroso segnalare quella che è probabilmente la maggior risorsa in rete per il "fai-da-te" fotovoltaico: il sito Build It Solar, e soprattutto la relativa sezione dedicata al fotovoltaico. Una miniera inesauribile di documentazione, progetti, riferimenti... tutto rigorosamente in inglese, ed orientato soprattutto al mercato staunitense (dove il fai-da-te invece è possibile...), ma comunque molto interessante.
Ad esempio vi si possono trovare non solo i classici impianti "grid connected" e quelli "ad isola", ma anche tutta una sezione dedicata ad impianti ibridi (grid connected ed al contempo autonomi, dotati di batterie).

Se poi vi volete sbizzarrire con il solare termico (dove il fai-da-te è possibile anche in Italia), allora eccovi qua tutta la documentazione che potete desiderare.

Insomma, ci potete passare settimane, su Build it solar!

giovedì 15 ottobre 2009

tiriamo le somme...

Ed eccomi al 139° post di questo blog, ed in occasione del Blog Action Day 2009 dedicato al "climate change" ne approfitto per fare un piccolo esame di coscienza.
Ho iniziato l'avventura di questo blog due anni fa e, nelle mie intenzioni, avrebbe dovuto accompagnarmi nella realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di casa mia: avrebbe dovuto essere un diario, giorno per giorno, dei progetti, dei problemi, di quanto veniva fatto e di quanto restava ancora da fare.
Impianto che avrei realizzato per dare il mio piccolo contributo ad un bilancio energetico sostenibile, che avrebbe dovuto essere un esempio per i vicini, che avrebbe dovuto darmi quel minimo di tranquillità d'animo che deriva dalla consapevolezza di poter pensare "quello che IO potevo fare l'ho fatto".
Ad oggi, il mio tetto è nelle stesse identiche condizioni di due anni fa.
Il "perchè" non è certo facile nè veloce da spiegare, ma ci provo:

problemi tecnici
Quello che ritenevo un tetto in buone condizioni si è rivelato, durante i sopralluoghi, esser in condizioni non proprio ottimali. Nulla che, al momento, non possa venir tamponato fissando un po' di tegole e sostituendone qualcun altra... ma non certo un tetto che possa esser lasciato così com'è per i prossimi vent'anni.
Quindi, prima di posare l'impianto fotovoltaico ci sarebbe la necessità di fare un po' di manutenzione straordinaria del tetto. Che già di per sè non sarebbero due lire...
Ma in questo periodo vuoi metterti a scoperchiare un tetto per rifarlo, senza approfittarne per coibentarlo, approfittando così dei contributi del 55%? Sarebbe una follia!
Ma, anche se non tantissimi, sono altri soldi... ed altre carte per la domanda... ed altri progetti... ed altre leggi che cambiano continuamente... ed altro tempo che passa.

problemi paesaggistici
Casa mia non è nulla di speciale, ma ha la disgrazia di trovarsi all'estremo confine di quello che, in gergo urbanistico, viene definita "zona A", ovvero una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Il che significa che, in teoria, qualsiasi modifica esterna dell'aspetto dell'immobile deve essere preventivamente autorizzato.
La cultura comune vuole quindi che, se voglio affollare il tetto di padelloni satellitari multicolori o di split di climatizzatori lo posso ovviamente fare (e viene fatto) senza problemi: il risultato ce l'abbiamo sotto gli occhi ogni giorno (ne parlavo ad esempio in questo post). ma se voglio metterci i pannelli fotovoltaici... ORRORE! E vi ritrovate a dover pagare a caro prezzo un professionista per fargli compilare una massa di carte impressionante, ed attendere un certo numero di mesi nella speranza di ottenere l'autorizzazione...

Sicurezza nei cantieri
Due anni fa, quando ho pensato per la prima volta di realizzare l'impianto fotovoltaico, la legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro era la celeberrima e semprecitata 626.
Nel frattempo è entrata in vigore il  D. Lgs. 81/08, pomposamente chiamato "testo unico", che di unico ha solo una cosa: la farraginosità.
Si vede benissimo che è una di quelle legge, raffazzonate a forza di "taglia e incolla", i cui articoli sono più motivati da fattori emotivi e giornalistici che non da reali fattori tecnici.
Il problema delle impalcature e dell'edilizia che lavora "in nero" è quotidianamente sui giornali? Ebbene, eccovi qua ben 12 articoli articoli che trattano dei "lavori in quota", dove "in quota" non significa sulla parete del Cervino o sulla facciata di un palazzo di 30 piani ma... a più di due metri da terra.
Ed ecco che improvvisamente tutta una serie di lavori, che fino a ieri venivano svolti regolarmente, richiedono oggi una serie di adempimenti e strutture assolutamente sproporzionati.
Spazzacamini ed antennisti andavano sui tetti "in libera" tranquillamente? Oggi non è più possibile: oggi devono (meglio, "dovrebbero") andarci bardati come alpinisti, fissando le sicure a delle "linee vita" omologate, approvate e firmate da un tecnico...
Quindi anche l'impianto fotovoltaico, che due anni fa poteva esser realizzato da personale che si assicurava in maniera un po' improvvisata, oggi può esser realizzato solo con un'impalcatura di sicurezza a norma, con tanto di omologazione e firma...
Ed i costi salgono... provate a farvi fare un preventivo per un semplicissimo ponteggio, e vedrete quanti mesi di stipendio se ne vanno...
Già, certo, ma la sicurezza... e le morti bianche... e bla bla...
Può darsi, ma io non ho mai sentito di nessun spazzacamino caduto dal tetto. E si, mi ricordo, di aver letto una quindicina di anni fa di un antennista ubriaco caduto da un tetto da qualche parte in Piemonte...
ERGO: per come la vedo io, andare su un tetto NON è particolarmente rischioso, SE lo si fa con la dovuta attenzione e nelle dovute condizioni fisiche.
Se invece pretendiamo che anche l'imbecille distratto o ubriaco ci possa andare in sicurezza... spiacente, ma questo è impossibile. L'imbecille distratto o ubriaco sarà SEMPRE in pericolo, anche con il ponteggio, anche con la linea vita firmata e benedetta dal Papa... semplicemente perchè, come ci insegna Schiller, "contro la stupidità anche gli Dei lottano invano".
Però oggi sta il fatto che, se voglio rifare il tetto e montare l'impianto fotovoltaico, DEVO fare il ponteggio. Il preventivo più basso che ho trovato, al momento, è di oltre 4000 euro. Oltre ad IVA. Per il trasporto, il montaggio, lo smontaggio ed un mese di noleggio. SENZA comprendere il progetto del ponteggio (PIMUS).

Ed allora, chiederete? Questo benedetto impainto fotovoltaico, in definitiva, lo fai o non lo fai?
La risposta, al momento, è "non so". O, meglio, "non so più". Ormai ho "perso" anche la finestra "buona" per il 2009 per fare i lavori (avete mai visto qualcuno rifare un tetto in inverno?!?), quindi comunque se ne riparlerà per il 2010.
A questo punto devo ancora rifarmi i conti in tasca, usare il "simulatore fotovoltaico" dell'ing. Caffarelli con tutti i numeri aggiornati e decidere definitivamente cosa e come fare.

Ed allora? Tutto inutile?

No, assolutamente no. Anzi, il bilancio di questi due anni di attività e passione è del tutto positivo.
Personalemte, perchè ho scoperto tante cose e tanti dettagli tecnici sul fotovoltaico che mi mettono al di sopra di molti sedicenti "installatori professionisti".
Poi perchè comunque di queste mie conoscenze ho fatto opera di diffusione: sia attraverso il blog, sia attraverso amici e conoscenti.
E, indirettamente, ho contribuito quindi al sorgere di almeno tre impianti in casa di amici (che avevano la fortuna di vivere in zone senza vincoli paesaggistici, e con minori problemi "strutturali correlati" rispetto a me). E credo di aver dato una mano anche ad un paio di internauti, che mi hanno contattato direttamente per consigli, ed ai molti che invece sono passati per il mio blog senza lasciare traccia del loro passaggio...
A tutti sono io a dire grazie, perchè sono loro che sono riusciti a dare un senso al mio lavoro che, altrimenti, sarebbe stato vano. Ed a darmi la tranquillità d'animo di poter pensare: "Quello che potevo fare io l'ho fatto."

giovedì 1 ottobre 2009

Fotovoltaico: è il momento di tagliare gli incentivi?

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Il "Conto Energia" ha permesso in due anni di raggiungere in Italia risultati eccezionali, tant'è che il limite di 1200 MWp di impianti installati sarà probabilmente raggiunto in un qualche momento del 2010.
E dopo?
Gli incentivi del "conto energia", pur riducendosi percentualmente di anno in anno, nel momento in cui venissero a mancare del tutto comporterebbero un impatto non indifferente sul mercato.
Bisogna quindi stare attenti a non ripetere gli errori dell'ingessata industria automobilistica nazionale, che arranca di anno in anno con un accanimento terapeutico fatto di incentivi. Nel momento in cui verranno a mancare gli incentivi all'industria automobilistica, questa crollerà senza speranza (ed allora si dovranno comunque fare i conti); perchè questa si è dimostrata comunque del tutto incapace di ri-modularsi e di ritrovare nuove strategie industriali che le permettano di sopravvivere senza incentivi...
E, restando nel campo del fotovoltaico, lo stesso problema lo possiamo osservare nella vicina Spagna. La tariffa incentivante spagnola era una delle più generose, ed ha permesso una crescita enorme del mercato iberico, che è diventato il secondo al mondo come potenza installata (dopo la Germania e prima di Giappone e Stati Uniti). Ma la crisi economica ha indotto Zapatero a tagliare gli incentivi, causando quindi una crisi in questa neonata industria.
Quindi, cosa fare in Italia per prepararsi?
Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia dichiara che "Stiamo programmando di ridurre gli incentivi in maniera graduale per evitare il trauma spagnolo"
Ed in queste sue dichiarazioni incontra il favore delle associazioni di categoria.
Ad esempio Gifi (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane) propone un un nuovo regime tariffario per il periodo 2011-2015. Il limite di potenza incentivabile verrebbe innalzato ad almeno 7.000 MWp (dagli attuali 1.200 MW), suddiviso in 5 classi di potenza (oggi sono 3), e distinguendo due tipologie di impianti: a terra e su edifici. Il taglio dell'incentivo, sarebbe inizialmente compreso tra il 5 e il 20%, con un ulteriore decurtazione annua del 5% dal 2012 fino al 2015 (qui i dettagli della proposta Gifi)
Il tutto, permetterebbe di arrivare in maniera graduale ed indolore alla "grid parity", al magico momento in cui il costo economico di produzione di un kWh fotovoltaico sarà pari a quello di un kWh prodotto con combustibili fossili.

(fonte: Il Sole 24 ore)

mercoledì 30 settembre 2009

Blog Action Day 2009: Climate Change



“Cosa può fare un singolo blog per cambiare il mondo?”

“Da solo, ben poco.”

“Ma per fortuna, non siamo soli. Al mondo ci sono un sacco di blog!”




Con questa introduzione prende il via il conto alla rovescia verso il Blog Action Day 2009, quest’anno interamente dedicato ai cambiamenti climatici.

Il Blog Action Day è un singolo giorno durante l’anno in cui tutti i blogger scrivono riguardo uno ed un solo tema. E lo fanno a modo loro. Ognuno con le proprie sfumature, ognuno relativamente alla propria nicchia, contribuendo a sensibilizzare la rete (e non solo) su di un problema che coinvolge l’intero pianeta.
Come si partecipa?

Prendervi parte è facile: il 15 Ottobre 2009 pubblica uno o più articoli che abbiano in qualche modo a che fare con i cambiamenti climatici. Fai in modo di scrivere qualcosa di originale, legato alla tua nicchia e piacevole da leggere. Incitane la discussione con i tuoi lettori.

Sul sito ufficiale è possibile registrare il proprio blog (non è fondamentale, ma aiuta a farsi un’idea del numero di persone coinvolte), scaricare i badge pubblicitari, e vedere i blog partecipanti.

Io quest’anno parteciperò senz'altro.  E tu?

(via Francescogavello)

martedì 29 settembre 2009

Tremonti, ricordati!

Notizie preoccupanti ci arrivano dalla rete: il sito Edilio ci informa che per il prossimo anno non viene confermato lo sgravio fiscale del 55% per l'efficienza energetica in edilizia.


Decisione scellerata ed inaccettabile, a dir poco...

Nell'occasione, i nostri politici nostrani non perdono l'occasione per dimostrare la loro isteria; secondo l'ANSA, il ripristino dei bonus è legato al gettito derivante dallo "scudo fiscale" (e già qui ci sarebbe da piangere: in pratica, il destino degli ecoincentivi sarebbe legato alla buona volontà degli evasori fiscali...)
Però Tremonti non manca contemporaneamente di promettere che i proventi dello scudo fiscale andranno a favore di «scuola, università, cinque per mille».
Ma quante cose vogliono fare con 'sta manciata di soldi?!?!

Ed allora parte la catena di blog, promossa da Kuda, che già ha avuto successo in passato:

il Kuda
Letizia Palmisano
Fiore
Verdi Ferrara
Ciwati
Tau Zero
La sinistra in sesto
Andrea Mollica
Sinistra Bellusco
Discutendo
Virus1973
Pratiche Sociali
YANNB
Vilma
Sursum Corda
Maligut
VIVERE Cernusco
Informazione senza filtro
Marcella Zappaterra

Partecipa anche tu alla catena di blog a favore delle detrazioni del 55% per l'efficienza energetica: qui.

Aggiornamento del 30/9/09: hanno aderito alla catena di blog anche:
  • Libera!Libera!: http://www.liberalibera.it/?p=911
  • Blogeko: http://blogeko.libero.it/2009/ripristino-dei-bonus-per-lefficienza-energetica-catena-di-blog-dipendera-dallo-scudo-fiscale/
  • Bloghissimo: http://www.bloghissimo.it/politica-e-costume/costume/tremonti-ricordati-delle-detrazioni-del-55-per-lefficienza-energetica-catena-di-blog.html
  • BNotizie: http://www.bnotizie.com/2009/09/29/ripristino-dei-bonus-per-l%E2%80%99efficienza-energetica-catena-di-blog-dipendera-dallo-scudo-fiscale/
  • News Kit: http://www.newskit.it/risparmio-energetico/ripristino-dei-bonus-per-l%E2%80%99efficienza-energetica-catena-di-blog-dipendera-dallo-scudo-fiscale.html
  • Kledy: http://www.kledy.de/story.php?title=tremonti-ricordati-delle-detrazioni-del-55-per-lefficienza-energetica-catena-di-blog

venerdì 25 settembre 2009

Nucleare? Per intanto va avanti il fotovoltaico...

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Sunpower e Sunray annunciano l'avvio di un impiantino da 80 ettari, per totali 100 MWp...
Nulla di particolare, se non fosse che tale impianto verrà realizzato a Montalto di Castro, sede della già abortita centrale nucleare (e, secondo incontrollate voci di corridoio, possibile candidata ad ospitare una nuova centrale nucleare).

Si osserva sempre con piacere quando il fotovoltaico avanza, mentre il nucleare è destinato a restare inesorabilmente fermo al palo...

giovedì 24 settembre 2009

La vergogna del fotovoltaico in Piemonte

Riporto dal blog Nuove Tecnologie Energetiche:

In epoche remote, pare che fosse considerato sconveniente esporre biancheria intima ad asciugare all’aperto. Si riteneva allora opportunoproteggere la pubblica decenza coprendo i vergognosi oggetti con un telo che salvaguardasse la sanità mentale del passante che ne sarebbe potuto essere sconvolto.

La regione Piemonte sembra avere un atteggiamento simile nei riguardi dell’energia solare, che ritiene evidentemente cosa vergognosa e contraria alla pubblica decenza. In una legge recentemente approvata, proibisce di installarli a meno che non siano invisibili. Suggerisce addirittura di coprirli, magari con un bel telo, come si faceva una volta con le mutande ad asciugare.

Ecco cosa scrive Leonardo Libero alla mailing list del blog NTE dopo un esame della legge regionale.

Cari amici, <..> la Regione Piemonte ha premurosamente pensato anche ai tetti piani. E al paragrafo 3.7 della Legge n. 13 ha scritto:

<>

Come dire che la stessa Regione (n.b. governata dal Centro-Sinistra) in questi giorni tutta presa nell’organizzazione del convegno megagalattico UNIAMO LE ENERGIE (7 – 11 ottobre), si vergogna di far vedere applicati, perfino nel più sperduto villaggio, i saggi criteri energetici che con tanto battage promuove.


Ma sono poi così brutti i pannelli fotovoltaici?!?!
Certo che tutto questo zelo per evitare l'orrenda vista dei pannelli fotovoltaici potrebbe esser dedicato a migliori cause...

Di buono c'è che comunque questa legge obbliga l'installazione del fotovoltaico su tutte le nuove costruzioni; e quindi il passaggio di cui sopra è probabilmente frutto dell'eccesso di zelo di qualche oscuro burocrate...

Comunque: è disponibile in rete sia il testo completo della legge, che il regolamento attuativo.

martedì 15 settembre 2009

20.000, e non sentirli...

Era il primo marzo (ovvero, poco più di sei mesi fa) allorchè, tra il vario ciarpame che affolla questa pagina, installai il contatore di visite di Flagcounter...
Da allora siete passati di qui in 20.000 - solo dall'Italia.
Poi in 181 dalla Germania, in 100 dagli USA, 73 svizzeri, 54 inglese, 48 francesi...
Numeri che, a dirli così, fanno un po' impressione... ma lusingano. Fa piacere, insomma, sapere che oltre 20.000 persone da ogni angolo del pianeta sono passate da queste parti ed hanno letto qualcosa di mio (la percentuale di "rimbalzi" è molto bassa... me lo assicura Google Analytics)
Grazie, continuate così...

giovedì 10 settembre 2009

Vigneto fotovoltaico

I raggi del sole maturano l’uva e nello stesso tempo producono elettricità. Succede in Puglia, vicino Bari, dove è da qualche giorno in esercizio il primo impianto fotovoltaico in Italia realizzato su un vigneto a tendone per la produzione di uva da tavola.

L’iniziativa è di un intraprendente imprenditore agricolo pugliese che ha pensato bene di integrare il reddito derivante dalla coltivazione dell’uva con quello della produzione di energia elettrica da fotovoltaico.

L’impianto è stato realizzato a coprire 1000 mq di un vigneto che si estende per 3 ettari, ha una potenza di 50 kWp e riuscirà a produrre circa 60.000 kWh all’anno. Ha richiesto 280 mila euro di investimento.

Caratteristiche assai interessanti sono:
  • la struttura dell’impianto fotovoltaico è realizzata in modo da non arrecare danno o disturbo alla produttività del vigneto sottostante
  • l’energia prodotta sarà utilizzata, in parte per il riscaldamento del vigneto per avere una raccolta precoce (primizia) e quindi di maggior valore economico, ed il resto ceduta in vendita alla rete
  • l’impianto è del tipo "integrato" e produrrà un reddito aggiuntivo a quello agricolo stimato in 30.000 euro all’anno
Gli agricoltori italiani sono avvisati!
Per la cronaca: nell’agro di Castellana Grotte, sempre in provincia di Bari, da circa un anno è in esercizio il primo impianto fotovoltaico italiano applicato ad un frutteto.

(fonte: pienosole.it)

lunedì 31 agosto 2009

Okkupati - Installatori di pannelli fotovoltaici - Puntata del 30-08-2009

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Mi sono guardato il servizio di Okkupati riservato al mercato del lavoro nel settore fotovoltaico, andato in onda ieri...
Me lo sono guardato con calma, nell'orario più comodo a me, senza pause pubblicitarie e senza dovermi sorbire altri servizi che non mi interessavano.
Su youtube.

Il che conferma che la televisione è un oggetto primitivo ed obsoleto, e che a casa mia antenne TV non ce ne saranno MAI (è già quasi una decina d'anni che sono bandite...)

Commentando il servizio: poco più di uno spot pubblicitario per le aziende protagoniste, ma che rende l'idea di quale sia l'effettivo lavoro dell'installatore di impianti fotovoltaici...

venerdì 28 agosto 2009

fotovoltaico ed opportunità di lavoro

La crescita del fotovoltaico in Italia crea un "circolo virtuoso" di ricadute positive, compresa la creazione di nuovi posti di lavoro e di nuove professionalità... e si sa quanto ce ne sia bisogno, in questo momento.
E pare infatti che ci sia una gran fame di "installatori di pannelli"... ma anche di progettisti (capaci), elettricisti, muratori, carpentieri, lattonieri... insomma, di tutte quelle figure professionali ed artigianali che oggidì ruotano attorno all'installazione di un impianto fotovoltaico.

Di questo aspetto si occuperà la trasmissione RAI "Okkupati" nella puntata di domenica 30, alle ore 12.55

Un orario più disgraziato non riuscivano a trovarlo?
Vabbeh, tanto io non ho la TV... mi arrangerò a guardare la puntata, quando mi è più comodo, sul loro sito.

venerdì 7 agosto 2009

pannelli fotovoltaici come barriera antirumore lungo l'autostrada

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Sempre a proposito dell'utilizzo intelligente per impianti fotovoltaici di spazi e strutture altrimenti improduttivi...

Lungo l'Autostrada del Brennero è stata realizzata una barriera antirumore, a protezione dell'abitato di Marano (comune di Isera). Avrebbe potuto essere una barriera come tante altre, semplici lastre di vetro o tavolati di legno... invece hanno deciso, intelligentemente, di utilizzare pannelli fotovoltaici.

Ecco così realizzato un impianto lungo 1041 metri, con un'altezza media di m 5,60, per una superficie di 4907 m2. L'impianto è costituito da 3846 moduli da 185 Wp, per un totale di 712 KWp ed una produttività annua pari a 680 MWh.

Ed anche questo, senza rubare neppure un centimetro quadrato di terreno...

Fonte: Autostrada del Brennero spa

giovedì 30 luglio 2009

Anche Terna si dà al fotovoltaico

Anche Terna ha scoperto la convenienza del fotovoltaico.

Attraverso la sua controllata Sungrid spa (già inTERNAtional spa), realizzerà una serie di impianti di generazione fotovoltaica di piccola taglia, nelle aree delle stazioni elettriche di proprietà Terna.

Complessivamente verranno realizzati impianti per circa 100 MWp di pannelli fotovoltaici, la cui energia prodotta beneficerà degli incentivi pubblici previsti dal Conto Energia e sarà ceduta al Gse ai prezzi di mercato, per un investimento di 300 milioni di euro.

L'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, ha dichiarato: “Non vogliamo certo diventare produttori di elettricità. Si tratta semplicemente di un modo per valorizzare i terreni di nostra proprietà attualmente non utilizzati, a beneficio del servizio elettrico, ad esempio per ampliare le stazioni”.

(Fonte: Casaeclima)

lunedì 27 luglio 2009

Altro impianto fotovoltaico da record

Giusto di ieri è la notizia dell'impianto fotovoltaico da record che verrà installato sui tetti della Fiera di Milano.
Oggi ci arriva notizia di un altro impianto da record: sui tetti dell'Interporto di Padova verrà installato un impiantino da 15 MWp, costituito da 67.500 moduli fotovoltaici su una superficie di 250.000 m2.
L'impianto verrà realizzato dalla sussidiaria italiana della Solon spa (sussidiaria italiana della Solon di Berlino), ed un aspetto interessante è che i moduli saranno praticamente " a km zero", visto che verranno prodotti a Carmignano di Brenta.
fonte: Il Gazzettino

domenica 26 luglio 2009

sui tetti della Fiera di Milano un impianto fotovoltaico da record

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Tempo fa, in un post su questo blog, osservavo che l'unica cosa che certamente non manca per lo sviluppo del fotovoltaico è lo spazio, e che c'è un enorme potenziale di sviluppo senza intaccare i terreni agricoli: basta la fantasia per individuare questi spazi nel tessuto urbano...

I fatti mi danno ragione: è stata bandita una gara per la realizzazione di un impianto da almeno 18 MWp (18 MEGAwatt!!!!) sui tetti dei capannoni del nuovo polo fieristico di Rho-Pero.
La superficie utile è di 270.000 metri quadrati (equivalenti a 27 ettari), i lavori partiranno a settembre e si concluderanno entro dicembre 2010.

L'impianto dovrebbe produrre 15 MWh/anno, ed evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 5 tonnellate/anno.

Senza contare poi i soldini che porterà nelle casse dell'Ente Fiera...

martedì 21 luglio 2009

La catena ha vinto ancora!

Fotovoltaico su tutti i nuovi edifici, i blog vincono ancora!

Era il 12 febbraio quando nel decreto milleproroghe il Governo inseriva con la fiducia lo spostamento a gennaio 2010 dell'obbligo per gli edifici di nuova costruzione di utilizzare fonti rinnovabili. 65 blog avevano aderito al mio appello per chiedere il rispetto della norma originale introdotta da Prodi, cioè il decorrere dell'obbligo da gennaio 2009.

Poi a marzo, in sordina, venne introdotto l'obbligo per regioni e provincie autonome, una parziale vittoria alla quale, scrivevo, sarebbe arrivata quella definitiva. E' importantissimo che questo obbligo arrivi ora, prima del fantomatico piano casa.Oggi ho finalmente scovato la notizia tanto attesa: "A far data dal 25 giugno 2009 il DPR n° 59 del 2 Aprile u.s. rende obbligatoria l'installazione di impianti fotovoltaici in edifici di nuova costruzione, pubblici e privati, e nel caso di ristrutturazioni."

Il DPR recita testualmente: "Nel caso di edifici di nuova costruzione, pubblici e privati, o di ristrutturazione degli stessi conformemente all'articolo 3, comma 2, lettera a), del decreto legislativo, è obbligatoria l'installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica." L'impianto termico deve produrre almeno il 50% (20% per gli edifici situati nei centri storici) dell'energia richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria.

Ecco i 65 incatenati: ilKuda, CernuscoTV, Osservatorio sul Razzismo in Italia, Zadig, Follonica, Marcella Zappaterra, Alessandro Ronchi, Verdi Forlì-Cesena, Verdi Emilia Romagna, BaseVerde, Blog del Giorno, Letizia Palmisano, LETIZIA'S BLOG, Fiore Blog, Verdi di Ferrara, il Derviscio, Ciwati, PD Cogliate, Sale del mondo, Informazione senza filtro, Ladri di marmellate, Resistenza civile, Life in Italy, Ma'pe iabbu, Maurizio Baruffi, Dea Maltea, Eco, Sciura Pina, SpreadRSS, Tau2 Zero, BlogEko, Marcello Saponaro, Amico Fragile, Ambiental..mente, Pd Vedano, Writer, Voglio il fotovoltaico, No alla turbogas a pontinia, agorambiente, laStanzaDelBarone, Opinioni e Benessere, il Filo di Arianna, Maxso's blog, Jacopo Fo, Evil Genius, Gianluca Aiello, YourPage, AttivAzione, Sostenibilitalia, Orlandi Energie, Verdi Treviglio, IlFerdinando, Grilli e Cicale di Latina, Giudo Elettrico, La Parola, Riciard's, la Tana del Mostro, Fonte Live, the Wistleblower, Appunti e Virgole, Al massimo dell'energia, Pollodellavaldichianna, Agoravox, Nuclearenograzie, Solarenews, Ultras Cernùsk.

Ripubblicate i link, che fa bene alla salute!

lunedì 20 luglio 2009

Guida ICMQ alla Certificazione Energetica degli edifici

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La ICMQ ha rilasciato una guida tecnico-legislativa completa ed esaustiva alla certificazione energetica degli edifici.

Tale pubblicazione è disponibile gratuitamente in rete; per scaricarla cliccare qui.

domenica 19 luglio 2009

A trento, linee-vita obbligatorie sui tetti

La Provincia di Trento, in attuazione della legge 3/2007, ha emanato un regolamento tecnico per la prevenzione dei rischi di infortunio a seguito di cadute dall'alto.
Tale regolamento rende obbligatorio l'inserimento di misure, accessi e ancoraggi (cosiddette "linee vita") nella progettazione e realizzazione di interventi edilizi sulle coperture degli edifici, pena il mancato rilascio del permesso di costruire.
Il regolamento si applica a tutti gli edifici pubblici e privati di qualsiasi tipologia e destinazione d'uso, su tutto il territorio della Provincia di Trento.

venerdì 17 luglio 2009

Il fotovoltaico? Meglio dei BTP!

Considerato che ormai i BTP non se li fila più nessuno, l'affermazione potrebbe anche far sorridere.
Considerando però che la fonte di cotanta saggezza è Il Sole 24 ore, la cosa fa riflettere...

Io è da un paio d'anni che vado predicando la convenienza, anche economica, del fotovoltaico... e questi, da bravi massimi esperti di economia, lo scoprono oggi.
Complimenti, comincio a capire com'è che siamo arrivati a questa crisi...

mercoledì 15 luglio 2009

scambio recensioni siti e blog etici

Se vuoi aderire anche tu pubblica la presentazione del tuo blog nello spazio dei commenti a: http://www.jacopofo.com/scambio_link_siti_etici_ecologici_artistici_gratis

Ass. socio-culturale no profit 'Le Acque dell'Etica'
L'Associazione no profit Le Acque dell'Etica www.leacquedelletica.com ha la competenza e l'energia libera di occuparsi dell'ideazione, cura e messa in opera di Festival artistici e culturali, Premi d'arte e cultura, Eventi d'importanza sociale e di partecipazione civica ed Iniziative di risveglio consapevole e riaffermazione del buon vivere. Le Acque dell'Etica www.leacquedelletica.com vuole rendersi letto fluviale complice di quegli insiemi esistenziali più sensibili e nudi, ripetutamente schiacciati da circuiti illogici ed irrazionali. (...) Chi se non bambini, ecosistema, anziani, animali, diversamente abili, giovani, vegetali (volutamente mischiati e accomunati per la loro importanza) sono fonte e protagonisti di tutto questo pulsare di energia vitale?E poi attraverso quali creature l'energia della vita, indivisibile dall'energia della poesia e della sensibilità, trova felice sbocco se non in talenti istintivi emergenti nella musica, scrittura, teatro, pittura, scultura (...)? www.leacquedelletica.com!

www.youimpact.it
www.youimpact.it è la piattaforma di sharing rivolta ad una community “eco-tech” che si confronta, con un atteggiamento propositivo e in maniera divertente e piacevole, sulle tematiche ambientali, offrendo a tutti gli internauti la possibilità di condividere video, audio e immagini. Una nuova visione “green” dell’intrattenimento e della creatività. Inoltre, per ogni contenuto inserito in www.youimpact.it, LifeGate con Impatto Zero® crea 1 mq di nuove foreste in Costa Rica, un contributo concreto alla salvaguardia dell’ambiente.

www.ilpeduncolo.it
Il peduncolo.it I sottili piaceri della vita... Questo nostro nuovo Social Network Enogastronomico nasce con l'intento di fondare una community libera ed indipendente all'interno della quale tutti, appassionati e non, possano esprimere le proprie idee sul mondo del vino e dell'enogastronomia, al di là di qualsiasi tipo di condizionamento. Visitateci all'indirizzo www.ilpeduncolo.it, registratevi e partecipate attivamente allo sviluppo di questo nuovo sito. Social Network Enoastronomico www.ilpeduncolo.it I sottili piaceri della vita...

no turbogas Pontinia
No turbogas Pontinia nasce dall'esigenza di un punto d'incontro per accedere a informazioni che riguardino: ambiente, politica, info comitati locali contrari alla costruzione di centrali Turbogas, inceneritori e nucleare. No turbogas Pontinia favorevole a: Sviluppo Sostenibile, Energie Rinnovabili (acqua, sole, vento), libera informazione e politica dal basso. Contrario ad ogni tipo di pratica dove la libertà venga reclusa dai poteri forti. Il blog No turbogas Pontinia si batte contro la Turbogas da 400MW (ACEA) e la Biomasse da 40MW (Pontinia Rinnovabili Srl) nel comune di Pontinia (LT).

http://oltreilponte.blogspot.com
Vivo di musica, amo leggere, son disabile, sono di sinistra, adoro la radio, i telefilm, e sto bene nei pressi di un palco, di un locale in cui sentirmi in famiglia, o di una distesa verde come la Bassa emiliana...

http://4erre.blogspot.com
http://4erre.blogspot.com è un piccolo blog di resistenza urbana. Nel panormana desolante di disinformazione, ho aperto quasto piccolo blog che punta in alto partendo dal basso. http://4erre.blogspot.com vuole infatti essere un blog di informazioni variamente resistenti (politica, ecologia, ecosostenibilità) che si rivolge innanzitutto ad una piccola rete di amici e conoscenti: informare i più vicini cercando di innescare dei processi virtuosi che dalla prossimità possano dilagare sempre più. Resistenza a macchia d'olio.

www.ingiro.de Viaggi enogastronomici
La nostra associazione InGiro (www.ingiro.de) organizza viaggi enogastronomici in Italia. Ci piace fare conoscere l'Italia (anche) attraverso la cucina. Cuciniamo insieme piatti regionali, andiamo a cercare il tartufo, camminiamo e andiamo a trovare i produttori e presidi Slow Food per assaggiare i loro prodotti. Sul nostro sito www.ingiro.de trovate tutti i viaggi con programma dettagliato. Organizziamo anche escursioni a piedi sulle colline della provincia di Bologna. Siccome ci piace fare conoscere i piccoli produttori, spesso biologici, a e promuovere il consumo locale, anche queste camminate finiscono spesso con una merenda-degustazione (in caseifici, in un mulino, un'azienda agricola, una cantina...). Anche il programma delle camminate lo trovate sul sito www.ingiro.de

http://50056tv.blogspot.com
Blog Blig Blug Sperimentazione WEB 2.0 e utilizzo risorse della rete, ecologia ed accessori dalla toscana. Coindivisione come arte sociale... mai contro ... nessuno, ma a sostegno ed a favore di..NOI. SCAMBIO LINK SCAMBIO BANNER

http://voglioilfotovoltaico.blogspot.com/
E' il blog di uno qualunque che un bel giorno ha deciso di mettersi i pannelli fotovoltaici sul tetto. E che non ci è ancora riuscito, e continua a lottare per farlo: lottare per i (comprensibili) problemi tecnici (tutto sommato, è un po' più complicato che non installare un tostapane...), con i problemi economici (si, i pannelli fotovoltaici hanno il vizio di costare...), ma anche e soprattutto lottare con la burocrazia (che sembra mettere appositamete i bastoni tra le ruote), con installatori sedicenti professionisti ma che di voltovoltaico non ne capiscono la classica cippa, con... beh, sceglietevi voi un ulteriore avversario a caso ed a piacere. Nel caso decidiate anche voi di installarvi l'impianto, nel mio blog troverete molti consigli per rendervi la lotta forse un po' più semplice...

Http://www.collettivokassel.org
Visioni per metropolizzare le periferie, per soddisfare bisogni immateriali che contribuiscono ad alleviare carenze materiali, per contribuire alla salvaguardia del territorio e alla rinascita del senso di collettività, per continuare a sognare attraverso la negazione degli stereotipi. Collettivo Kassel nasce nel 1994 come azione critica per percorrere strade nuove, non battute,e visitare luoghi aperti e appartati. Strade e luoghi che aiutino a guardare con occhi nuovi la terra meridiana ed il mare di mediazione,il Mediterraneo.Occhi di un viaggiatore che rimane distaccato dai luoghi per rientrarvi . O quelli di chi cammina in un mercato affascinato dalle grida, dalle preziose mercanzie,e dagli odori di spezie e di vita.Gli occhi di un uomo meridiano che sa che solo condividendo, nel rispetto della reciprocità e dello scambio, passioni, umori, saperi ed esperienze, puó sopravvivere agli orrori di questo tempo e trovare nuove relazioni vitali. Kassel parte da qui. Dal navigare un mare di mediazione tra terre, popoli e passioni.

http://blog.libero.it/joiyce
Sale del mondo è un blog di contro-informazione sganciato da qualsiasi ideologia o colore politico. Uno spazio di denuncia e di confronto, una voce che viene dal basso, che non ha padroni, nata per dare voce a chi voce non ne ha. Testimonia lo scempio, il disastro ambientale e sanitario, dei rifiuti campana. Sale del mondo ha scavato nelle radici di questa imbarazzante pagina della storia del nostro paese, ricostruendo nei dettagli il percorso che le ecomafie hanno fatto in 15 anni per conquistare il potere sul territorio e garantirsi introiti elevati attraverso traffici illegali sotto gli occhi di tutti. L'autore svela i retroscena negati ad arte dal potere politico, i vili e meschini interessi economici legati agli impianti di incenerimento. Sale del mondo ha poi allargato i suoi confini all'intero paese, raccontando malcostume e malaffare politico del sistema italia, i privilegi della casta. Le continue minacce perpetrata ai danni dell'ambiente e dell'ecosistema, e tanto altro ancora...

www.mauvera.it
in www.mauvera.it musica e diapositive di Maurizio Veraldi, musicista suonatore di fisarmonica diatonica (organetto),fondatore del gruppo musicale Zuf de Zur di Gorizia e membro dell'Orchestra di Poesia del Friuli Venezia Giulia.In www.mauvera.it è possibile ascoltare e scaricare brani in mp3 di composizione e realizzati con i gruppi con cui collabora.In www.mauvera.it il messaggio comune a tutti i progetti è l'accettazione di ogni forma di diversità.Nell'ultimo cd prodotto "PARTIGIANI"vengono musicati testi della Resistenza e nasce contro ogni forma di revisionismo storico.


Aeolo, Rivista letteraria e oltre
Aeolo (www.aeolo.it) è una rivista letteraria che nasce dalla passione di un gruppo di studenti dell’Università di Pisa che hanno unito le loro forze per spazzare via la bonaccia che domina nella cultura contemporanea. Come i venti soffiano da direzioni diverse ed anche opposte, noi vogliamo divergere, essere d’accordo, scontrarci per creare nuovi luoghi d’incontro, nuovi punti di vista, nuovi modi di comunicare. La rivista è strutturata in quattro parti:
1. VENTO: sezione tematica;
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Un sito nato come motore di ricerca gratuito per idee regalo, ora è un portale sui regali che contiene articoli, sezioni sul Natale e sui regali San Valentino, un blog aggiornato quotidianamente, una directory e delle risorse gratuite da scaricare! Regalo Idee è stato creato con lo scopo di fornire esattamente delle IDEE e non delle proposte d'acquisto specifiche come viene fatto in tanti altri siti sui regali, focalizzando l'attenzione sul destinatario e sui suoi interessi, in modo che il gesto del regalare sia più ricco di senso e non fatto distrattamente. Enjoy!

Questione di Gigahertz
http://badwireless.blogspot.com Questo blog vuole essere uno spazio dove spiegare che l'uso delle microonde per le telecomunicazioni senza fili (telefonini cellulari, wireless, bluetooth, satellitari) è una grossa fesseria - ancor più se fatta per esser collegati a internet mentre si passeggia - che mette in pericolo la nostra salute. Ed anche che non è poi così utile ed inevitabile.

a scuola dagli alberi
www.ascuoladaglialberi.net presenta i tratti essenziali del progetto culturale per la sostenibilità ambientale e sociale A SCUOLA DAGLI ALBERI: valorizzare territorio e culture attraverso gli alberi e la creatività umana attraverso quella della natura. Conoscere la natura dentro e fuori di sé dà una maggior consapevolezza per costruire una vita di qualità. www.ascuoladaglialberi.net svela un modo piacevole e facile per trovare i tesori nascosti da montagne di parole incomprensibili: il racconto e le altre arti che sono la mia specialità. Su www.ascuoladaglialberi.net trovate l’avvio.

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Doc, opinioni e benessere
Il mio blog http://ossessionicompulsioni.blogspot.com/ nasce dall'intenzione di essere un luogo in cui chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo possa parlarne e condividere con altri la propria esperienza e i propri problemi. Il tema portante di http://ossessionicompulsioni.blogspot.com/ si lega strettamente al benessere psicofisico dell'essere umano e quindi si intreccia pienamente con la mia vita. E' un diario e un luogo di ritrovo in cui parlo della mia avventura per essere un essere umano ogni giorno migliore e più felice. http://ossessionicompulsioni.blogspot.com/ è la mia voce e la voce di tutti coloro che vogliono unirsi a me e condividere le loro storie. Saluti.

martedì 14 luglio 2009

Perchè non sciopero

Io non sono mai stato nella fortunata posizione di chi può scioperare.
Nei pochi mesi della mia vita passati come dipendente, ero supplente in una scuola statale, e non godevo del diritto di sciopero; diritto che, peraltro, non avrei avuto valido motivo di esercitare.
E per il resto della mia vita sono sempre stato il mio stesso principale... e scioperare sarebbe stata un'operazione abbastanza stupida, no?
Oggi il fatto di esser stato invitato a scioperare come blogger mi lascia quindi un po' spiazzato... sarebbe una splendida opportunità per scoprire finalmente cosa si prova a scioperare.
Ma non mi interessa, per i motivi che (in maniera senz'altro migliore di come potrei riuscirci io), ha spiegato Paolo Attivissimo nel suo blog.

Una sola citazione:
Tanto varrebbe cercare di sensibilizzare un coccodrillo ai problemi dell'etica kantiana.

Osservo inoltre che la mia stessa posizione, oltre che da Paolo Attivissimo, è condivisa anche dal Contadino Ste, ilKuda, Luci,... e da tanti altri.

giovedì 9 luglio 2009

Fotovoltaico ed agricoltura: il progetto Biosolare

.
La recente novità della circolare dell'Agenzia delle Entrate su fotovoltaico e reddito agricolo mi ha fatto scoprire (nel mai calmo mare magnum di internet) un altro interessante progetto: Biosolare Fotovoltaico Collettivo.
Riportando dalla loro presentazione:

Alla base di tutto esiste la volontà di un gruppo di persone di costituire una società agricola che svolga effettivamente tale attività. All’interno dell’attività “normale” di conduzione del terreno o di allevamento si andrà ad autofinanziare un impianto fotovoltaico che può variare da 200 kw a 700 kw (attività comunque connessa all’attività agricola). Per diventare socio della società proposta non è necessaria la qualifica di imprenditore agricolo, chiunque può partecipare sottoscrivendo la propria quota
.

Un progetto che non può che incontrare il mio personalissimo ed entusiastico favore, anche se non (per banalissimi motivi geografici) la mia adesione...

mercoledì 8 luglio 2009

Fotovoltaico e reddito agricolo

Buone notizie per gli agricoltori che installano un impianto fotovoltaico. L'Agenzia delle Entrate ha rilasciato la circolare n. 32/e del 6 luglio 2009, con la quale chiarisce tutti gli aspetti fiscali relativi.

Roma, 06 luglio 2009

OGGETTO: Imprenditori agricoli -produzione e cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche nonché di carburanti e di prodotti chimici derivanti prevalentemente da prodotti del fondo: aspetti fiscali. Articolo 1, comma 423, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 e successive modificazioni.


PREMESSA
Negli ultimi anni il legislatore, nell’ottica dello sviluppo della produzione di energia mediante fonti rinnovabili, ha introdotto disposizioni di carattere fiscale volte ad incentivare l’esercizio di tale attività da parte di imprenditori agricoli
In particolare, l’articolo 1, comma 423, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006) aveva stabilito che “La produzione e la cessione di energia elettrica da fonti rinnovabili agroforestali effettuate dagli imprenditori agricoli costituiscono attività connesse ai sensi dell’articolo 2135, terzo comma, del codice civile e si considerano produttive di reddito agrario”.
L’articolo 2-quater, comma 11, del decreto legge 10 gennaio 2006, n. 2, convertito con modificazioni dalla legge 11 marzo 2006, n. 81, ha integrato la citata norma aggiungendo, dopo le parole “energia elettrica”, quelle “e calorica” e dopo “fonti rinnovabili agroforestali”, le parole “e fotovoltaiche”.
L’articolo 1, comma 369, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007) ha sostituito il citato comma 423, riformulandolo come segue: “Ferme restando le disposizioni tributarie in materia di accisa, la produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche nonché di carburanti ottenuti da produzioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo e di prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli provenienti prevalentemente dal fondo, effettuate dagli imprenditori agricoli, costituiscono attività connesse ai sensi dell’articolo 2135, terzo comma, del codice civile e si considerano produttive di reddito agrario”.
L’ultimo intervento normativo in materia è contenuto nella legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008) e, in particolare, nel comma 178 dell’articolo 1, con il quale il legislatore ha integrato il citato comma 423, specificando alla fine che le predette attività si considerano produttive di reddito agrario, “fatta salva l’opzione per la determinazione del reddito nei modi ordinari, previa comunicazione all’ufficio secondo le modalità previste dal
regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1997, n. 442.”
In altri termini, tale ultima previsione normativa ha reso opzionale, per gli imprenditori agricoli che svolgono le attività in parola, la determinazione del reddito nei modi ordinari.

AMBITO SOGGETTIVO
Come accennato in premessa, ai sensi dell’articolo 1, comma 423 della legge finanziaria 2006 e successive modificazioni, le attività effettuate dagli imprenditori agricoli di produzione e cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche, nonché di carburanti e prodotti chimici ottenuti da vegetali derivanti prevalentemente dal fondo, costituiscono attività connesse ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile e si considerano produttive di reddito agrario.
L’imprenditore agricolo, ai sensi del medesimo articolo 2135, è colui che svolge le attività di coltivazione del fondo, selvicoltura e allevamento di animali, nonché le attività connesse, ovvero, quelle attività svolte dal medesimo soggetto che si pongono in un rapporto di effettiva relazione e coerenza con l’attività agricola principale.
Fino all’emanazione della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per l’anno 2007), la determinazione del reddito agrario su base catastale ai sensi dell’articolo 32 del TUIR, costituiva il regime naturale esclusivo per le sole persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali esercenti l’impresa agricola.
L’articolo 1, comma 1093, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, ha disposto che “Le società di persone, le società a responsabilità limitata e le società cooperative che rivestono la qualifica di società agricola ai sensi dell’articolo 2 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, come da ultimo modificato dal comma 1096 del presente articolo, possono optare per l’imposizione dei redditi (…)”.
Pertanto, a decorrere dal 1° gennaio 2007, per effetto della citata disposizione la determinazione su base catastale del reddito agrario è stata estesa, per opzione, anche alle società di persone, alle società a responsabilità limitata e alle società cooperative che ai sensi dell’articolo 2 del citato d.lgs. n. 99 del 2004 rivestono la qualifica di società agricole, ossia che svolgono esclusivamente le attività agricole e connesse di cui al richiamato articolo 2135 c.c. e la cui ragione sociale (se trattasi di società di persone) o denominazione sociale (se trattasi di società di capitali) contiene la locuzione “società agricola”.
Conseguentemente, i soggetti destinatari del regime fiscale previsto per la produzione di energia da fonti rinnovabili sono: -le persone fisiche, le società semplici e gli enti non commerciali che esercitano
le attività agricole di cui all’articolo 2135 del c.c.;
-le società di persone, le società a responsabilità limitata, e le società cooperative che rivestono la qualifica di società agricola ai sensi dell’articolo 2 del D.Lgs. n. 99 del 2004 che optano per la determinazione del reddito su base catastale.

AMBITO OGGETTIVO
Come detto, il comma 423 della legge finanziaria 2006 ha ampliato la categoria delle attività agricole connesse di cui al terzo comma dell’articolo 2135 del codice civile, riconducendo tra le stesse anche le produzioni di:
  • energia elettrica e calorica derivante da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche;
  • carburanti ottenuti da produzioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo;
  • prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli provenienti prevalentemente dal fondo.
Al riguardo si precisa che, di norma:
  • per fonti “rinnovabili agroforestali”: s’intendono le biomasse, ovvero, la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura(comprendente sostanze vegetali ed animali) e dalla silvicoltura (es. biomasse legnose che si ottengono da legna da ardere, cippato di origine agroforestale, o pellet derivante dalla segatura di legno) (cfr. decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, articolo 1, lettera a);
  • per fonti “fotovoltaiche”: s’intendono i moduli o pannelli fotovoltaici, in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica ;
  • per “carburanti derivanti da produzioni vegetali”: s’intendono prodotti quali il bioetanolo (etanolo ricavato dalla biomassa ovvero dalla parte biodegradabile dei rifiuti, destinato ad essere usato come carburante); il biodiesel (etere metilico ricavato da un olio vegetale o animale, destinato ad essere usato come carburante); il biogas carburante ed altri carburanti simili (cfr. decreto legislativo 30 maggio 2005, n. 128 Allegato I, articolo 2, comma 2);
  • per “prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli”: s’intendono prodotti quali biopolimeri, bioplastiche, ecc. che si ottengono per esempio da amido e miscele di amido, ecc. (prodotti della c.d. chimica verde).

DETERMINAZIONE DEL REDDITO
Come noto, l’articolo 32 del TUIR disciplina la determinazione del reddito agrario, disponendo che lo stesso è costituito dal reddito medio ordinario del terreno derivante dal capitale di esercizio e dal lavoro di organizzazione impiegati nell’esercizio di attività agricole e nei limiti delle potenzialità del terreno. Il successivo articolo 34 precisa che il reddito agrario si determina mediante l’applicazione di tariffe d’estimo stabilite per ciascuna qualità e classe secondo le norme della legge catastale.
Tra le attività produttive di reddito agrario, il comma 2 del citato articolo 32, alla lettera c), richiama anche le attività connesse di cui al terzo comma dell’articolo 2135 del codice civile, tra le quali, per effetto delle modifiche normative in commento, sono ora comprese la produzione e cessione di energia elettrica e calorica derivante da fonti agroforestali e fotovoltaiche, nonché di carburanti ottenuti da produzioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo e di prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli provenienti prevalentemente dal fondo, effettuate da un imprenditore agricolo.
Sotto il profilo fiscale, quindi, la qualificazione delle attività sopra richiamate come attività agricole connesse comporta l’applicazione del principio di tassazione del reddito su base catastale in luogo di quella analitica. Ciò, naturalmente, nel presupposto che risulti verificato il requisito della “prevalenza” che caratterizza le attività agricole connesse, ossia a condizione che, nel caso di specie, le fonti di produzione dell’energia provengano prevalentemente dal fondo.
Sebbene letteralmente la norma richiami il concetto di prevalenza solo con riferimento alla produzione di carburanti e di prodotti chimici, si ritiene che il suddetto requisito deve sussistere anche per la produzione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili in ragione dell’assimilazione operata dal legislatore di tale produzione alle attività agricole connesse.
Ne consegue che le produzioni di energia e carburanti di cui alla norma in esame effettuate dall’imprenditore agricolo saranno considerate produttive di reddito agrario solo qualora risulti verificato, con riferimento ai prodotti utilizzati per tali produzioni, il requisito della prevalenza.
In linea generale, il requisito risulta soddisfatto quando, in termini quantitativi, i prodotti utilizzati nello svolgimento dell’attività connesse ed ottenuti direttamente dall’attività agricola svolta nel fondo, risultano prevalenti, ossia superiori, rispetto a quelli acquistati presso terzi. Nel caso in cui il confronto quantitativo non è possibile perché i beni sono di natura diversa, si fa riferimento al valore degli stessi, rapportando il valore normale dei prodotti agricoli ottenuti dall’attività agricola svolta nel fondo e il costo dei prodotti acquistati da terzi. Il requisito della prevalenza si considera in tal caso soddisfatto quando il valore dei prodotti propri è superiore al costo sostenuto per acquistare prodotti di terzi (cfr. circolari 14 maggio 2002 n. 44 e 15 novembre 2004 n. 44).
Laddove non è possibile effettuare il confronto in quanto i prodotti non sono suscettibili di valutazione (come ad esempio nel caso dei residui zootecnici), la prevalenza potrà essere riscontrata effettuando una comparazione “a valle” del processo produttivo dell’impresa, tra l’energia derivante da prodotti propri e quella derivante da prodotti acquistati da terzi.

DETERMINAZIONE DEL REDDITO DERIVANTE DALLA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E CALORICA DA FONTE FOTOVOLTAICA
La produzione di energia da fonte fotovoltaica, a differenza di quella derivante da fonti agroforestali, non richiede l’utilizzazione di prodotti provenienti dal fondo, bensì necessita della installazione di specifici impianti (pannelli fotovoltaici) in grado di convertire le radiazioni solari in energia elettrica o calorica. Si tratta, dunque, di un’attività connessa “atipica” in quanto il suo svolgimento non richiede all’imprenditore agricolo l’impiego di prodotti derivanti dalla coltivazione del fondo. Tale produzione prescinde, infatti, dalla coltivazione del fondo, del bosco o dall’allevamento di animali; ciò nonostante, trattandosi di attività agricola “connessa” presuppone, comunque, un collegamento con l’attività agricola tipica, caratterizzata dalla presenza di un’azienda con terreni coltivati e distinti in catasto con attribuzione di reddito agrario. In particolare, i terreni, di proprietà dell’imprenditore agricolo o, comunque nella sua disponibilità, devono essere condotti dall’imprenditore medesimo ed essere ubicati nello stesso comune ove è sito il parco fotovoltaico, ovvero in comuni confinanti.
Per rispettare la ratio della disposizione si rende, inoltre, necessario individuare specifici criteri di “connessione” con l’attività agricola che consentano di evitare di attrarre al regime dei redditi agrari attività prive di un significativo rapporto con l’attività agricola stessa. Al riguardo, il Ministero per le politiche agricole e forestali, con nota prot. n. 3896 del 27 luglio 2008 indirizzata alla scrivente, ha indicato i requisiti necessari per poter qualificare la produzione in parola come produttiva di reddito agrario, tenendo anche conto delle finalità ambientali che il legislatore ha inteso perseguire con la disciplina in esame.
In sintesi, sulla base delle indicazioni fornite dal predetto Ministero:

1.
“la produzione di energia fotovoltaica derivante dai primi 200 KW di potenza nominale complessiva, si considera in ogni caso connessa all’attività agricola;

2.
la produzione di energia fotovoltaica eccedente i primi 200 KW di potenza nominale complessiva, può essere considerata connessa all’attività agricola nel caso sussista uno dei seguenti requisiti:
a) la produzione di energia fotovoltaica derivi da impianti con integrazione architettonica o da impianti parzialmente integrati, come definiti dall’articolo 2 del D.M. 19 febbraio 2007, realizzati su strutture aziendali esistenti.
b) il volume d’affari derivante dell’attività agricola (esclusa la produzione di energia fotovoltaica) deve essere superiore al volume d’affari della produzione di energia fotovoltaica eccedente i 200 KW. Detto volume deve essere calcolato senza tenere conto degli incentivi erogati per la produzione di energia fotovoltaica;
c) entro il limite di 1 MW per azienda, per ogni 10 KW di potenza installata eccedente il limite dei 200 KW, l’imprenditore deve dimostrare di detenere almeno 1 ettaro di terreno utilizzato per l’attività agricola.
Relativamente ai limiti di potenza previsti, si è utilizzato il parametro di 200 KW in considerazione del fatto che l’articolo 2, comma 150, lettera a), della legge 244/2007, ha esteso lo scambio sul posto a tutti gli impianti con potenza nominale media annua non superiore al predetto limite; per quanto riguarda il limite di 1 MW si fa riferimento all’articolo 2, commi 144 e 145 della legge 244/2007 che sancisce detto limite come riferimento della produzione diffusa di energia da fonti rinnovabili”.
In altri termini, alla luce delle suddette indicazioni, la produzione e la cessione di energia fotovoltaica da parte di imprenditori agricoli è sempre produttiva di reddito agrario per la parte generata dai primi 200 KW di potenza nominale installata. Diversamente, ossia se generata da impianti di potenza superiore ai superiori a 200 KW, l’energia prodotta in eccesso rispetto a quella che sarebbe derivata da un impianto di potenza fino a 200 KW, è produttiva di reddito agrario solo se ricorre uno dei requisiti richiamati alle lettere a), b) e c).
Si osserva che i requisiti richiesti, sono stati individuati tenendo conto, comunque, della necessità che esista un legame tra la produzione di energia ed il fondo. In particolare, nel caso di produzione di energia fotovoltaica che eccede il limite dei 200 KW, il requisito di cui alla lettera a) richiede l’integrazione degli impianti fotovoltaici con le strutture esistenti sul fondo (es. capannoni, strutture per ricovero animali o attrezzature, serre ecc.); il requisito di cui alla lettera b) richiede lo svolgimento effettivo di attività agricole da cui derivi un volume d’affari superiore a quello derivante dalla produzione di energia eccedente il predetto limite; il requisito di cui alla lettera c) richiede che l’imprenditore agricolo, per ogni 10 KW di potenza installata in eccesso rispetto alla franchigia, dimostri di coltivare 1 ettaro di terreno.
Ad esempio, nel caso l’imprenditore abbia installato un impianto di potenza pari a 1 MW (1000 KW), dovrà coltivare almeno 80 ettari di terreno:
1000 KW – 200 KW (franchigia) = 800 KW
800 : 10 = 80
Il reddito derivante dalla produzione e vendita dell’energia tramite impianti che eccedono i limiti prima illustrati, invece, costituisce per la parte eccedente reddito d’impresa e sarà determinato secondo le regole ordinarie di tale categoria di reddito, contrapponendo i relativi costi e ricavi.

DISCIPLINA FISCALE DELLA TARIFFA INCENTIVANTE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTE FOTOVOLTAICA
L’articolo 7, comma 2, lettera d) del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 ha previsto per l’elettricità prodotta mediante conversione fotovoltaica della fonte solare una specifica tariffa incentivante, di importo decrescente e di durata tale da garantire un’equa remunerazione dei costi di investimento e di esercizio.
Detta tariffa ha lo scopo di reintegrare il costo sostenuto per l’impianto e di incentivare lo sfruttamento dell’impianto stesso per un lungo periodo di tempo. La stessa viene erogata dal Gestore del Sistema Elettrico (di seguito anche GSE) per un periodo di venti anni, in ragione dell’energia fotovoltaica prodotta annualmente.
Chiarimenti sul trattamento fiscale della tariffa incentivante sono già stati forniti dalla scrivente con circolare n. 46/E del 19 luglio 2007.
Alla luce delle precisazioni già rese, con riferimento agli imprenditori agricoli si fa presente che ai fini delle imposte dirette la tariffa incentivante sarà:
a) irrilevante, se il soggetto percettore è un imprenditore agricolo, società semplice, ente non commerciale, società agricola (s.r.l., s.n.c. s.a.s. e soc. cooperativa che opta per la tassazione del reddito catastale) titolare di reddito agrario;
b) rilevante come contributo in conto esercizio ai sensi dell’articolo 85 del TUIR, se il percettore è un imprenditore agricolo persona fisica, ente non commerciale o società semplice che produce e cede energia fotovoltaica al di fuori dei limiti stabiliti al punto n. 2 del paragrafo precedente. Si precisa che la tariffa incentivante percepita sarà comunque irrilevante per la parte riferibile all’energia prodotta entro i predetti limiti e che si considera produttiva di reddito agrario, mentre concorrerà alla determinazione del reddito d’impresa per la parte riferibile ai KW di energia prodotta al di fuori dei predetti limiti;
c) interamente rilevante come contributo in conto esercizio ai sensi dell’articolo 85 del TUIR, se la tariffa incentivante è percepita da società agricole che abbiano optato per la determinazione del reddito su base catastale e producono e cedono energia al di fuori dei limiti stabiliti al punto n. 2 del paragrafo precedente, oppure, se la tariffa è percepita da società di capitali o società di persone che non abbiano optato per la determinazione del reddito su base catastale oppure. Il regime naturale di determinazione dell’imponibile fiscale di dette società, infatti, è quello proprio del reddito d’impresa.
Si ricorda, infine, che ai fini dell’imposta sul valore aggiunto la tariffa incentivante è esclusa dal campo di applicazione dell’imposta (cfr. circolare 46/E del 2007).

5.1 Ritenuta applicabile sulla tariffa incentivante corrisposta ad imprenditore agricolo o società agricola.
Nella circolare n. 46/E del 2007 è stato evidenziato che l’applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto nella misura del quattro per cento sulla tariffa corrisposta per incentivare l’installazione degli impianti fotovoltaici presuppone lo svolgimento di un’attività d’impresa da parte del destinatario del contributo. In altri termini, l’applicazione della ritenuta riguarda sia i soggetti che rivestono la qualifica di imprenditori commerciali, sia i soggetti che, pur non rivestendo tale qualifica, conseguono redditi di natura commerciale o posseggono più in generale redditi la cui determinazione ha luogo sulla base delle disposizioni disciplinanti il reddito d'
impresa (cfr. risoluzione n. 193/E del 17 giugno 2002).
Con particolare riferimento ai contributi corrisposti alle imprese agricole, il Ministero delle Finanze, con risoluzione prot. n. 150 del 5 giugno 1995, ha chiarito che “la ritenuta d’acconto del 4 per cento deve essere applicata sui contributi corrisposti alle imprese agricole costituite sotto forma di società di persone, oltre che di capitali, in quanto i redditi da esse prodotti sono considerati redditi d’impresa in forza del combinato disposto dell’articolo 6, comma 3 e dell’articolo 51, comma 2, lettera c) [ora articolo 55, comma 2, lett. c] del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con DPR 22 dicembre 1986, n. 917”.
Relativamente alle persone fisiche, alle società semplici ed agli enti non commerciali che esercitano l’impresa agricola, la stessa risoluzione ha specificato che “allorquando la tassazione ha luogo esclusivamente sulla base del reddito catastale, nessuna rilevanza fiscale assumono i ricavi ed i costi effettivi, atteso che la determinazione catastale del reddito ne prescinde totalmente. Diverso è il caso in cui risultino superati i limiti della potenzialità del terreno fissati dall’articolo 29 [ora articolo 32 del TUIR] …: in tal caso, infatti, il reddito derivante dal superamento di detti limiti va classificato come reddito d’impresa(…) Questa circostanza (…) implica altresì l’obbligo di operare la ritenuta alla fonte (…) sui contributi a fondo perduto erogati (…)”.
Ciò premesso si ritiene, quindi, che sulla tariffa incentivante corrisposta dal GSE a persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali per la parte di produzione di energia che eccede i limiti indicati al paragrafo 4 debba essere operata la ritenuta del 4 per cento, in quanto tale energia si considera prodotta nell’ambito del reddito d’impresa. A tal fine il GSE, all’atto della corresponsione della tariffa, dovrà acquisire ai propri atti una dichiarazione del produttore che attesti se l’energia è prodotta in regime d’impresa o meno.
Per quanto concerne le società di persone, le società a responsabilità limitata e le società cooperative, che possono optare per la determinazione del reddito su base catastale ai sensi del comma 1093 della legge finanziaria 2007, si osserva che l’articolo 3 del D.M. 27 settembre 2007, n. 213, “Regolamento recante modalità applicative per l'imposizione dei redditi ai sensi
opzione per l'dell' articolo 32 del testo unico delle imposte sui redditi (…)”, precisa che il reddito dalle stesse conseguito “è considerato reddito d’impresa”.
In altri termini, la predetta disposizione afferma che le società sopra richiamate, anche quando optano per la determinazione del reddito su base catastale, restano a tutti gli effetti titolari di reddito d’impresa.
Si ritiene, pertanto, che nei confronti delle società che optano per la determinazione del reddito ai sensi dell’articolo 34 del TUIR, sulla tariffa incentivante ad essi corrisposta debba essere sempre operata la ritenuta del 4 per cento.

DISCIPLINA FISCALE DEI CERTIFICATI VERDI
I “Certificati verdi” sono titoli che il GSE emette a favore dei produttori di energia da fonti rinnovabili e che certificano la quantità e la qualità di energia prodotta. I certificati sono emessi a favore degli operatori i cui impianti sono stati qualificati dal medesimo GSE come impianti alimentati da fonte rinnovabile (IAFR).
Al fine di incentivare la produzione di energia rinnovabile, il decreto legislativo n. 79 del 16 marzo 1999, cosiddetto “Decreto Bersani”, ha previsto per gli importatori e i soggetti produttori di energia da fonti non rinnovabili, l’obbligo di immettere nel sistema elettrico nazionale un quantitativo di energia prodotta da fonti rinnovabili in misura pari ad una quota percentuale (legislativamente determinata) dell’energia importata/prodotta da fonti non rinnovabili.
Lo stesso decreto prevede che i soggetti interessati possono adempiere tale obbligo direttamente, ovvero immettendo in rete l’energia derivante da fonti rinnovabili, oppure acquistando da terzi i “Certificati verdi” negoziati in un apposito mercato gestito dal Gestore del Mercato Elettrico (GME).
Detti certificati costituiscono beni immateriali strumentali al pari delle concessioni, licenze, ecc. Ciò premesso, si illustra di seguito il trattamento fiscale dei suddetti titoli ai fini dell’IVA e delle imposte dirette nel caso in cui gli stessi formano oggetto di trasferimento da parte degli imprenditori agricoli.

6.1 IVA
In coerenza con le direttive comunitarie in materia, le cessioni di beni immateriali quali i diritti di invenzione, brevetti, marchi, ecc. e quelle di beni virtuali sono considerate prestazioni di servizi ai sensi dell’articolo 3, comma 2,
n. 2, del Dpr 26 ottobre 1972, n. 633.
Conseguentemente il trasferimento di certificati verdi (quali beni strumentali immateriali) è imponibile ai fini dell’imposta sul valore aggiunto ai sensi del citato articolo 3, comma 2, n. 2 (cfr. risoluzione del 20 marzo 2009, n. 71/E) e sconta l’aliquota ordinaria del 20 per cento.

6.2 Imposte dirette
Ai fini delle imposte dirette il trattamento fiscale dei proventi derivanti dalla cessione di certificati verdi è il seguente:
1. se l’imprenditore agricolo è titolare di reddito agrario, gli introiti derivanti dalla cessione dei certificati verdi non generano componenti positivi di reddito tassabili autonomamente, bensì costituiscono elementi reddituali assorbiti dal reddito determinato su base catastale;

2. se l’imprenditore agricolo produce energia oltre i limiti prima indicati (cfr. paragrafo 4 della presente circolare), i proventi derivanti dalla cessione dei certificati verdi riferibili all’energia che si considera produttiva di reddito d’impresa, costituiscono plusvalenze ai sensi dell’articolo 86 del TUIR.


7 INQUADRAMENTO AI FINI IVA E IRAP DELL’ATTIVITA’ DI PRODUZIONE E CESSIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA PARTE DI PRODUTTORI AGRICOLI


7.1 IVA
Ai fini dell’imposta sul valore aggiunto le cessioni di energia non sono operazioni riconducibili a quelle elencate nella tabella A, parte I, del DPR 26 ottobre 1972, n. 633, pertanto, alle stesse si applica l’IVA nella misura ordinaria del 20 per cento.
L’aliquota IVA ridotta del 10 per cento trova applicazione quando la cessione rientra nei casi elencati al punto 103) della Tabella A, Parte III, allegata al citato DPR, ovvero, quando la cessione di energia è effettuata “(…) per uso domestico; (…) per uso di imprese estrattive, agricole e manifatturiere (…); (…) ai clienti grossisti di cui all’art. 2, comma 5, del D.Lgs. 16 marzo 1999, n. 16; (…)”.
Ne consegue, pertanto, che la cessione di energia elettrica prodotta da imprenditori agricoli mediante fonti agroforestali o fotovoltaiche sconterà l’aliquota ridotta del 10 per cento, quando è effettuata ai sensi del citato numero 103.
In relazione alla produzione e cessione di energia elettrica, l’imprenditore agricolo dovrà tenere una contabilità separata ai sensi dell’articolo 36 del DPR n. 633 del 1972, per l’attività agricola e per l’attività di produzione e vendita di energia.

7.2 IRAP
Tra i soggetti passivi dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), l’articolo 3, comma 1, lettera d) del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, include anche i produttori agricoli titolari di reddito agrario.
Detti soggetti, ai sensi dell’articolo 9 del medesimo decreto IRAP, determinano la base imponibile per differenza tra l’ammontare dei corrispettivi e l’ammontare degli acquisti destinati alla produzione soggetti a registrazione ai fini dell’imposta sul valore aggiunto e applicano l’aliquota nella misura dell’1,9 per cento.
Tale aliquota, inizialmente stabilita in misura ridotta per un periodo transitorio, è stata oggetto di vari interventi normativi che ne hanno prolungato l’applicazione, fino alla sua stabilizzazione avvenuta ad opera dell’articolo 2, comma 1, della legge 22 dicembre 2008, n. 203, a decorrere dal 1° gennaio 2008.
Con circolare 4 giugno 1998, n. 141/E, la scrivente, con riferimento all’applicazione delle aliquote ridotte previste dall’articolo 45, comma 1, aveva precisato che le stesse erano applicabili alla parte di base imponibile corrispondente all’esercizio di un’attività agricola rientrante nei limiti dell’articolo 29 (attualmente articolo 32) del TUIR, indipendentemente dalla natura del soggetto esercente l’attività medesima (persone fisiche, società di persone, o società di capitale), ed anche se operante in altri settori (es. industriale, assicurativo, commerciale, ecc.). Diversamente, in relazione all’attività agricola eccedente i predetti limiti e produttiva di reddito d’impresa, la medesima circolare ha precisato che si rende applicabile l’aliquota IRAP nella misura ordinaria.
Si ritiene, pertanto, anche con riferimento alle attività di produzione e vendita di energia elettrica e di carburante richiamate nell’articolo 1 del comma 423 in commento, che le stesse saranno da assoggettare all’aliquota IRAP:
-nella misura dell’1,9 per cento, per il valore della produzione riferito
all’attività svolta entro i limiti stabiliti nell’articolo 32 del TUIR, o in
quelli individuati nel paragrafo 4 della presente circolare con specifico
riferimento alla produzione e cessione di energia elettrica e calorica derivante da fonte fotovoltaica; -nella misura ordinaria del 3,9 per cento, per il valore della produzione che eccede i sopra richiamati limiti.
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Le Direzioni regionali vigileranno affinché le istruzioni fornite e principi enunciati con la presente circolare vengano puntualmente osservati dagli uffici.