Ed eccomi al 139° post di questo blog, ed in occasione del Blog Action Day 2009 dedicato al "climate change" ne approfitto per fare un piccolo esame di coscienza.
Ho iniziato l'avventura di questo blog due anni fa e, nelle mie intenzioni, avrebbe dovuto accompagnarmi nella realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di casa mia: avrebbe dovuto essere un diario, giorno per giorno, dei progetti, dei problemi, di quanto veniva fatto e di quanto restava ancora da fare.
Impianto che avrei realizzato per dare il mio piccolo contributo ad un bilancio energetico sostenibile, che avrebbe dovuto essere un esempio per i vicini, che avrebbe dovuto darmi quel minimo di tranquillità d'animo che deriva dalla consapevolezza di poter pensare "quello che IO potevo fare l'ho fatto".
Ad oggi, il mio tetto è nelle stesse identiche condizioni di due anni fa.
Il "perchè" non è certo facile nè veloce da spiegare, ma ci provo:
problemi tecnici
Quello che ritenevo un tetto in buone condizioni si è rivelato, durante i sopralluoghi, esser in condizioni non proprio ottimali. Nulla che, al momento, non possa venir tamponato fissando un po' di tegole e sostituendone qualcun altra... ma non certo un tetto che possa esser lasciato così com'è per i prossimi vent'anni.
Quindi, prima di posare l'impianto fotovoltaico ci sarebbe la necessità di fare un po' di manutenzione straordinaria del tetto. Che già di per sè non sarebbero due lire...
Ma in questo periodo vuoi metterti a scoperchiare un tetto per rifarlo, senza approfittarne per coibentarlo, approfittando così dei contributi del 55%? Sarebbe una follia!
Ma, anche se non tantissimi, sono altri soldi... ed altre carte per la domanda... ed altri progetti... ed altre leggi che cambiano continuamente... ed altro tempo che passa.
problemi paesaggistici
Casa mia non è nulla di speciale, ma ha la disgrazia di trovarsi all'estremo confine di quello che, in gergo urbanistico, viene definita "zona A", ovvero una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Il che significa che, in teoria, qualsiasi modifica esterna dell'aspetto dell'immobile deve essere preventivamente autorizzato.
La cultura comune vuole quindi che, se voglio affollare il tetto di padelloni satellitari multicolori o di split di climatizzatori lo posso ovviamente fare (e viene fatto) senza problemi: il risultato ce l'abbiamo sotto gli occhi ogni giorno (ne parlavo ad esempio in questo post). ma se voglio metterci i pannelli fotovoltaici... ORRORE! E vi ritrovate a dover pagare a caro prezzo un professionista per fargli compilare una massa di carte impressionante, ed attendere un certo numero di mesi nella speranza di ottenere l'autorizzazione...
Sicurezza nei cantieri
Due anni fa, quando ho pensato per la prima volta di realizzare l'impianto fotovoltaico, la legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro era la celeberrima e semprecitata 626.
Nel frattempo è entrata in vigore il D. Lgs. 81/08, pomposamente chiamato "testo unico", che di unico ha solo una cosa: la farraginosità.
Si vede benissimo che è una di quelle legge, raffazzonate a forza di "taglia e incolla", i cui articoli sono più motivati da fattori emotivi e giornalistici che non da reali fattori tecnici.
Il problema delle impalcature e dell'edilizia che lavora "in nero" è quotidianamente sui giornali? Ebbene, eccovi qua ben 12 articoli articoli che trattano dei "lavori in quota", dove "in quota" non significa sulla parete del Cervino o sulla facciata di un palazzo di 30 piani ma... a più di due metri da terra.
Ed ecco che improvvisamente tutta una serie di lavori, che fino a ieri venivano svolti regolarmente, richiedono oggi una serie di adempimenti e strutture assolutamente sproporzionati.
Spazzacamini ed antennisti andavano sui tetti "in libera" tranquillamente? Oggi non è più possibile: oggi devono (meglio, "dovrebbero") andarci bardati come alpinisti, fissando le sicure a delle "linee vita" omologate, approvate e firmate da un tecnico...
Quindi anche l'impianto fotovoltaico, che due anni fa poteva esser realizzato da personale che si assicurava in maniera un po' improvvisata, oggi può esser realizzato solo con un'impalcatura di sicurezza a norma, con tanto di omologazione e firma...
Ed i costi salgono... provate a farvi fare un preventivo per un semplicissimo ponteggio, e vedrete quanti mesi di stipendio se ne vanno...
Già, certo, ma la sicurezza... e le morti bianche... e bla bla...
Può darsi, ma io non ho mai sentito di nessun spazzacamino caduto dal tetto. E si, mi ricordo, di aver letto una quindicina di anni fa di un antennista ubriaco caduto da un tetto da qualche parte in Piemonte...
ERGO: per come la vedo io, andare su un tetto NON è particolarmente rischioso, SE lo si fa con la dovuta attenzione e nelle dovute condizioni fisiche.
Se invece pretendiamo che anche l'imbecille distratto o ubriaco ci possa andare in sicurezza... spiacente, ma questo è impossibile. L'imbecille distratto o ubriaco sarà SEMPRE in pericolo, anche con il ponteggio, anche con la linea vita firmata e benedetta dal Papa... semplicemente perchè, come ci insegna Schiller, "contro la stupidità anche gli Dei lottano invano".
Però oggi sta il fatto che, se voglio rifare il tetto e montare l'impianto fotovoltaico, DEVO fare il ponteggio. Il preventivo più basso che ho trovato, al momento, è di oltre 4000 euro. Oltre ad IVA. Per il trasporto, il montaggio, lo smontaggio ed un mese di noleggio. SENZA comprendere il progetto del ponteggio (PIMUS).
Ed allora, chiederete? Questo benedetto impainto fotovoltaico, in definitiva, lo fai o non lo fai?
La risposta, al momento, è "non so". O, meglio, "non so più". Ormai ho "perso" anche la finestra "buona" per il 2009 per fare i lavori (avete mai visto qualcuno rifare un tetto in inverno?!?), quindi comunque se ne riparlerà per il 2010.
A questo punto devo ancora rifarmi i conti in tasca, usare il "simulatore fotovoltaico" dell'ing. Caffarelli con tutti i numeri aggiornati e decidere definitivamente cosa e come fare.
Ed allora? Tutto inutile?
No, assolutamente no. Anzi, il bilancio di questi due anni di attività e passione è del tutto positivo.
Personalemte, perchè ho scoperto tante cose e tanti dettagli tecnici sul fotovoltaico che mi mettono al di sopra di molti sedicenti "installatori professionisti".
Poi perchè comunque di queste mie conoscenze ho fatto opera di diffusione: sia attraverso il blog, sia attraverso amici e conoscenti.
E, indirettamente, ho contribuito quindi al sorgere di almeno tre impianti in casa di amici (che avevano la fortuna di vivere in zone senza vincoli paesaggistici, e con minori problemi "strutturali correlati" rispetto a me). E credo di aver dato una mano anche ad un paio di internauti, che mi hanno contattato direttamente per consigli, ed ai molti che invece sono passati per il mio blog senza lasciare traccia del loro passaggio...
A tutti sono io a dire grazie, perchè sono loro che sono riusciti a dare un senso al mio lavoro che, altrimenti, sarebbe stato vano. Ed a darmi la tranquillità d'animo di poter pensare: "Quello che potevo fare io l'ho fatto."
Coraggio...
RispondiEliminaIo ad installare l'impianto FV ci sono riuscito (ma è stato facile: l'ho piazzato su un carport, in giardino... sono riuscito a fare io gran parte del lavoro, usando solo una normalissima scala, e lasciando l'elettricista solo a pasticciare con cavi ed inverter. E nessun tipo di vincolo paesistico nella mia zona).
E, non lo nego, mi è stato utile anche quanto ho letto sul tuo blog e quanto hai scritto nel forum di Energeticambiente.
Ti auguro di riuscire a superare le difficoltà e di riuscire ad installare il tuo impianto - sarebbe il colmo che proprio tu non ci riesca!!! :D
Wolfy
Ciao, sono di Fagagna (UD) e anch'io abito (purtroppo) in zona urbanistica A4: per la mia esperienza, se riesci a realizzare l'integrazione totale con la copertura , non dovrebbe occorrere neanche la DIA. Altra alternativa, più semplice (che io poi nei miei 10 e più preventivi ho scartato per salvare un pò di metri del piccolo orto) è realizzare la struttura a terra, a Martignacco e dintorni ce ne sono un due.
RispondiEliminaAuguroni e salutoni
Ciao, innanzitutto in bocca al lupo per il tuo fotovoltaico.Sono poco addentrato ne ldiscorso, ma tu che ci sei da un po, e conosci chi è riuscito ad installarlo, mi puoi dare un rendiconto sulla validità del sistema fotovoltaico italiano?insomma, i contributi che danno, se ci sono ancora, sono reali o a conti fatti li incassa l'azienda che ti fa il lavoro? nel senso che per fare tutto in regola e fatturato non ti fa un minimo di sconto!Si riesce davver con le dimensioni domestiche a recuperare i soldi della bolletta o c'è solo una parte di risparmio?Gli impianti Hanno bisogno di manutenzioni o basta la pulizia delle superfici? dopo quanti anni cala il rendimento e scusa per le tante domande, a fine ciclo utile lo smaltimento dei pannelli è facile da fare o ha degli sborsi consistenti, a carico di chi? Sono tutte domande che nascono dalle tante opinioni sentite in giro e di cui non ho parametri per fare un riscontro e darmi delle risposte, ma l'argomento mi interessa molto e come dici vorrei poter dire ai miei figli " ho fatto quello che potevo" per il nostro pianeta.grazie
RispondiEliminaRiccardo
Ciao,hai ragione il tetto deve essere ok infatti prima di installare i pannelli ho preso il muratore e insieme a lui ho posato per una superfice superiore a quella dei pannelli una guaina termoadesiva,(io avevo coibentato sempre faidate con polistirene 6cm),così da essere tranquillo per l'impemeabilizzazione.A casa dei miei invece ho montato uno stupendo pergolato realizzato faidate con interasse ad hoc per installazione integrata ma nel mio comune non ho potuto.Ora aspettiamo l'enel... anche il solare termico a circolazione naturale e i camini ventilati contribuiscono a calmare un pò la mia coscienza ecologica antinuclearista...poi però esigo che lo stato inizi a calare la produzione elettrica da fonti fossili,ma per ora non lo fa...
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