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Il "Conto Energia" ha permesso in due anni di raggiungere in Italia risultati eccezionali, tant'è che il limite di 1200 MWp di impianti installati sarà probabilmente raggiunto in un qualche momento del 2010.
E dopo?
Gli incentivi del "conto energia", pur riducendosi percentualmente di anno in anno, nel momento in cui venissero a mancare del tutto comporterebbero un impatto non indifferente sul mercato.
Bisogna quindi stare attenti a non ripetere gli errori dell'ingessata industria automobilistica nazionale, che arranca di anno in anno con un accanimento terapeutico fatto di incentivi. Nel momento in cui verranno a mancare gli incentivi all'industria automobilistica, questa crollerà senza speranza (ed allora si dovranno comunque fare i conti); perchè questa si è dimostrata comunque del tutto incapace di ri-modularsi e di ritrovare nuove strategie industriali che le permettano di sopravvivere senza incentivi...
E, restando nel campo del fotovoltaico, lo stesso problema lo possiamo osservare nella vicina Spagna. La tariffa incentivante spagnola era una delle più generose, ed ha permesso una crescita enorme del mercato iberico, che è diventato il secondo al mondo come potenza installata (dopo la Germania e prima di Giappone e Stati Uniti). Ma la crisi economica ha indotto Zapatero a tagliare gli incentivi, causando quindi una crisi in questa neonata industria.
Quindi, cosa fare in Italia per prepararsi?
Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia dichiara che "Stiamo programmando di ridurre gli incentivi in maniera graduale per evitare il trauma spagnolo"
Ed in queste sue dichiarazioni incontra il favore delle associazioni di categoria.
Ad esempio Gifi (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane) propone un un nuovo regime tariffario per il periodo 2011-2015. Il limite di potenza incentivabile verrebbe innalzato ad almeno 7.000 MWp (dagli attuali 1.200 MW), suddiviso in 5 classi di potenza (oggi sono 3), e distinguendo due tipologie di impianti: a terra e su edifici. Il taglio dell'incentivo, sarebbe inizialmente compreso tra il 5 e il 20%, con un ulteriore decurtazione annua del 5% dal 2012 fino al 2015 (qui i dettagli della proposta Gifi)
Il tutto, permetterebbe di arrivare in maniera graduale ed indolore alla "grid parity", al magico momento in cui il costo economico di produzione di un kWh fotovoltaico sarà pari a quello di un kWh prodotto con combustibili fossili.
(fonte: Il Sole 24 ore)
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