giovedì 18 ottobre 2012

Quer pasticciaccio brutto del fotovoltaico gratis...

Poco più di due anni fa avevo annunciato su questo blog l'iniziativa della provincia (minuscolo deliberato) di Trieste che avrebbe permesso (nelle intenzioni) di "mettere a disposizione della cittadinanza mille impianti fotovoltaici senza alcun onere di spesa legata all’acquisto o all’installazione degli stessi."

Già allora esprimevo qualche perplessità sull'iniziativa, che essenzialmente non era diversa da mille altre che nello stesso periodo i fornitori offrivano direttamente agli utenti, e che possiamo riassumere in: "Tu, utente, hai a disposizione un tetto ben orientato? Bene, io, azienda, ci metto l'impianto ed i pannelli, tu non scuci una lira, tu per un tot di anni ti cucchi l'energia elettrica domestica gratis, ed io azienda invece mi cucco i proventi del "conto energia".

E mi chiedevo quale fosse il ruolo della provincia (minuscolo sempre deliberato)...

Ebbene, adesso si è scoperto quale era il ruolo della provincia. La provincia ha svolto il ruolo che doverosamente svolge qualsiasi amministrazione pubblica italiana da trent'anni a questa parte, ovvero rallentare il tutto a dismisura, dando magistrale dimostrazione di come rendere difficile il facile attraverso l'inutile.

Il tutto è saltato fuori con un articolo de Il Piccolo del 15 ottobre, in cui sostanzialmente si scopre che:

  • a distanza di oltre due anni, il progetto è ben lontano dall'esser concluso
  • nel frattempo, con l'ultimo, famigerato "conto energia", ed il taglio drastico dei relativi incentivi, i fornitori non possono ovviamente più permettersi la fornitura a queste condizioni

In tutto ciò c'era un unico ruolo della provincia che avrebbe avuto senso, e riguardava l'attivazione degli impianti fotovoltaici in zone tutelate (e quindi i progetti soggetti a nulla osta da parte della locale sovrintendenza): la provincia avrebbe dovuto farsi parte attiva in modo da trovare una soluzione "politica" per semplificare questi procedimenti, renderli quindi meno costosi ed accelerarli.
Infatti, se il fornitore (secondo le intenzioni iniziali) poteva sostenere i normali costi di progettazione e realizzazione degli impianti, non avrebbe potuto sostenere i maggiori costi dell'autorizzazione paesaggistica...

Ebbene, anche in tutto ciò la provincia ha fallito: tutte le domande che riguardavano impianti in zone sottoposte a vincolo paesaggistico sono state "temporaneamente accantonate", e quindi in due anni nulla è stato fatto...

Quindi, riassumendo:

  • chi, due anni fa, si fosse rivolto direttamente ad un qualsiasi fornitore, oggi avrebbe l'impianto 

mercoledì 22 agosto 2012

finalmente entrato in vigore l'obbligo di installazione di impianti da fonti rinnovabili

Il 31 maggio scorso è finalmente definitivamente entrato in vigore il Dlgs 28/2011, che sancisce l'obbligo di installazione di impianti alimentati da energie rinnovabili per gli edifici di nuova coostruzione o sottoposti a rilevanti interventi di ristrutturazione.

Sinteticamente: devono venir installati impianti di produzione energia termica che garantiscano:

  • almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda snitaria
  • il 20% del fabbisogno per il raffrescamento ed il riscaldamento (se la richiesta del titolo edilizio è presentata dal 31/5/12 al 31/12/2013)
  • il 35% del fabbisogno per il raffrescamento ed il riscaldamento (se la richiesta del titolo edilizio è presentata dal 01/01/13 al 31/12/2016)
  • il 50% del fabbisogno per il raffrescamento ed il riscaldamento (se la richiesta del titolo edilizio è presentata dopo il 31/12/2016
In caso i edifici pubblici, le percentuali sono aumentate del 10%.

Ovviamente, il relativo regolamento non è stato ancora emanato...


martedì 21 agosto 2012

SCONVOLGENTE PERCORSO DI UN TECNICO PER REALIZZARE E FARE INCENTIVARE UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO


Una delle frasi più ricorrenti, in questo periodo di crisi,  è che la burocrazia uccide il Paese.
Verissimo!

Voglio raccontare, a scopo dimostrativo della coerenza della mia affermazione, un caso reale e concreto di autentica follia, elencando con precisione a cosa va incontro un tecnico per completare l’iter burocratico per la realizzazione e l’incentivazione di un impianto fotovoltaico.

Supponiamo di essere sfortunati al primo passo e che l’edificio dove vogliamo installare l’impianto ricada in tutela paesaggistica o di centro storico. Via con la prima raffica di scartoffie di cui riporto un preciso e dettagliato elenco :

1) modulo di richiesta in funzione dei vari enti
2) estratto mappa catastale
3) estratto prg
4) tavola di progetto
5) relazione tecnica
6) Documentazione fotografica
7) documento di identità del richiedente/i
8) documento di identità del progettista
9) allegato di consenso nel caso di più proprietari.

Presentato il primo “plico” occorre armarsi di santa pazienza e aspettare che la Commissione esamini il progetto nella speranza che venga approvato. Supponiamo di essere stati fortunati ed avere ottenuto l’approvazione “al primo tentativo”. Ora disponiamo dell’autorizzazione della tutela.

Secondo passo del  calvario : presentazione della DIA (o altro titolo autorizzativo/abilitativo) in Comune. Anche in questo caso la nostra stampante dovrà darsi da fare: sempre per non essere generico elenco con precisione gli elaborati necessari, premesso che questo aspetto è di competenza comunale e pertanto nella varie zone d’Italia possono esserci  delle diversità. Il caso specifico è per la provincia di Trento.
1) modulo dia
2) modulo allegato B (elaborati parte integrante della domanda di concessione / denuncia d'inizio di attività);
3) modulo allegato C (provvedimenti relativi domanda di concessione / denuncia d'inizio di attività)  
4) Eventuale parere positivo autorizzazione paesaggistica di cui sopra
5) planimetria di progetto con schema elettrico unifilare
6) relazione tecnica impianto
7) estratto mappa catastale
8) estratto prg
9) documentazione fotografica
10) documento del richiedente
11) documento del progettista
12) quadro sinottico degli elaborati
13) modulo statistica (vero capolavoro burocratico!)
14) comunicazione di inizio lavori (con tutte le scartoffie della ditta DURC, dichiarazione organico ecc)  
15) modulo accettazione ditta.

Con una buona parte della risma di carta inserita nella stampante già consumata,  proseguiamo e cambiamo “fronte” e iniziamo la maratona  della connessione alla rete (più faticosa dei canonici 42.195 km) . Qui occorre fare un distinguo poiché ogni Ente Gestore ha il suo ITER. In Trentino lavorare con SET Distribuzione è abbastanza agevole avendo a che fare con persone che dimostrano disponibilità, capacità e soprattutto buon senso. Ma nel caso si avesse a che fare con ENEL le cose vanno in maniera ben diversa: un vero inferno, senza timore di essere retorici.
Ultimamente avrebbe dovuto essere messa in atto una semplificazione: i portali informatici Internet…. Ebbene, specie nel caso di ENEL, questa si è invece rivelata un’astuta trappola per ostacolare occultamente gli operatori. Il portale è quanto di più inefficiente e ingestibile possa esistere. Diverso per il portale SET che pare ben strutturato e, a parte qualche comprensibile problemino di start-up, funziona bene.

In ogni caso, cercando di uniformare la procedura, diversa appunto da gestore a gestore,  l’iter è il seguente  1) Compilazione di modulo dati del cliente
2) Presentazione del progetto
3) Relazione tecnica
4) Dichiarazione di proprietà del tetto da parte dell’aspirante produttore
5) Documenti di identità.

L’Ente distributore risponde con un preventivo di connessione che dovrà essere sottoscritto con l’immancabile modulo. Dopodiché sarà presentata la fattura da pagare, la cui attestazione di pagamento dovrà ovviamente essere caricata sul portale.

Fatto questo inizia la parte più INSIGNIFICANTE del tutto. Realizzare l’impianto!

Una volta concluso questo lavoro assolutamente secondario, il massacro burocratico continua.

Ed ecco una nuova trappola per l’utente : il portale GAUDI!!!! Ovvero il Registro Nazionale degli impianti di produzione. Agli albori del fotovoltaico si chiamava CENSIMP (censimento impianti) ed era una pratica che si espletava in non più di 10 minuti. Ma siccome era troppo facile… hanno reputato necessario complicare e burocratizzare ancora di più le cose! Vediamo allora, sempre per essere precisi e non generici, i passi di questa ennesima pazzia. Prima registrazione sul portale con i soliti dati del cliente che ormai il tecnico conosce già a memoria: il primo risultato è un foglio di attestazione che l’impianto è stato “censito” . Una volta finiva appunto qui, ora no. Occorre, perdendo TANTO tempo rientrare nel portale per vedere se l’Ente Gestore ha “validato” la pratica. Fatto questo il tecnico deve attivare una diavoleria che si chiama UPNR o UPR (Unità produttiva rilevante o non rilevante).  Poi deve, in un'altra sezione, andare ad inserire la data in cui l’impianto è stato finito. Ma non finisce qui! Ora il povero tecnico dovrà aspettare che ENEL e TERNA si parlino fra di loro (cosa che appare estremamente difficoltosa) per “abilitare la connessione”. Senza questo “importantissimo e fondamentale” (in senso ironico se non si capisse…..) passaggio, ENEL  non va dall’utente a connettere l’impianto. In pratica deve abilitare sé stessa… senza che l’utente  possa fare nulla.
Supponiamo di avere scavallato anche questa tappa …. di strada e di carta ne abbiamo ancora da stampare a tonnellate ( con gioia immensa degli energivori…). Passiamo quindi alla comunicazione di fine lavori ENEL….

Ecco la lista dettagliata  e vi assicuro che non vi stiamo prendendo in giro: è tutto vero !

1) regolamento di esercizio
2) allegato a al rde - dichiarazione di conformità e verifica dell’impianto di produzione e sistema di protezione di interfaccia + foto autotest inverter
3) allegato b al rde - schema elettrico unifilare
4) allegato c al rde – elenco e recapiti del personale autorizzato
5) allegato d al rde - addendum tecnico al regolamento di esercizio
6) allegato e  al rde : scheda sui rischi specifici relativi alle attività ENEL nel punto di connessione
7) allegato f al rde -  dichiarazione sostitutiva per inverter ,per delibera aegg 84/2012
8) allegato a al preventivo- accettazione del preventivo – con c.d.i.
9) attestazione di pagamento del preventivo
10) attestazione gaudi ( si proprio lei…quella di prima!!!!)
11) allegato p , comunicazione fine lavori
12) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di avvio dell’iter autorizzativo
13)  relazione tecnica (sopra i 6 kW).

A questo punto , forse, se non abbiamo sbagliato una crocetta o una scritta in uno degli infiniti moduli, che per aumentare il livello di difficoltà vengono modificati con ammirevole e perseverante frequenza, il nostro impianto è connesso alla rete.
Pensate sia finita qui?? No, no..  benvenuti nelle forche Caudine del GSE o ancora peggio delle Agenzie delle dogane (se l’impianto serve anche per autoprodursi l’energia e ha potenza superiore ai 20 kW…. In pratica se fai una cosa giusta devi essere giustamente punito con ulteriori massacri burocratici)
La pratica GSE è davvero un esempio inappuntabile del perché stiamo affondando come Paese… di come questa burocrazia inutile e idiota assorba energie che potrebbero essere usate in maniera più produttiva.
Iniziamo con entrare nel portale (se funziona…..) e registrare utente e impianto. Compilare una scheda tecnica che ha dell’incredibile (ad esempio dobbiamo riportare i numeri di matricola dei contatori di produzione e scambio installati….. ) e altre cosette.

Poi inizia la mattanza dell’inserimento degli allegati elettronici…. Anche qui non vi stiamo prendendo in giro anche se, effettivamente, pare una barzelletta…. Eccoli , numerati, con teutonica precisione:

1) richiesta di concessione tariffe incentivanti
2) certificato antimafia
3) dichiarazione sost. di atto di notorietà con allegato documento di identità
4) scheda tecnica finale d'impianto
5) relazione tecnica (solo impianti p> 6kw)
6) schemi elettrici di sistema
7) elaborati grafici di dettaglio
8) planimetria (solo impianti p> 6kw)
9) 5 fotografie impianto
10) elenco moduli fotovoltaici (ebbene si , numeri di matricola UNO AD UNO)
11) elenco convertitori
12) dichiarazione proprietà immobile
13) autorizzazione alla costruzione dell'impianto
14) dichiarazione del comune attestante la validità del titolo autorizzativo
15) comunicazione codice pod
16) verbali di installazione contatori
17) attestazione gaudi (ancora lei!!! Ormai anche chi legge ci sarà affezionato)
18) certificati di ispezione di fabbrica di moduli ed inverter
19) documento di identità del soggetto responsabile/legale rappresentante.

Ultimamente siccome non bastava…. altri 2-3 certificati dei pannelli ma ve li risparmiamo….
Ma anche con il GSE non è ancora finita…. Nella beata speranza che si ottenga l’agognata “TARIFFA RICONOSCIUTA” e non si incappi nelle più strampalate richieste di integrazioni, occorre ancora burocratizzare la convenzione Conto Energia e Scambio sul Posto (o ritiro dedicato), nel prossimo futuro quella per la tariffa omnicomprensiva. Di questo, per decenza,Vi risparmiamo i vari passaggi.
Se, per caso, il vostro impianto superasse la potenza dei 20 kW dovrete addentrarvi nel simpatico mondo della domanda per officina elettrica. Sarete stufi di elenchi, ma non mi esimo nello scrivere che sono circa 10 documenti. Poi dovrete abilitarvi su un ennesimo portale (qui davvero per riuscirci occorre essere un vero mago informatico tanto che sul mercato ci sono figure professionali che si propongono di fare esclusivamente questo) per comunicare ogni anno l’energia auto consumata.

Occorrerebbe scrivere un libro per snocciolare tutti gli ostacoli che la burocrazia, ideata ad hoc da “utili” enti,  crea a tecnici e aspiranti produttori. Per essere ancora precisi un breve elenco : 4 diversi conti energia in due anni!, delibere AEGG, circolari VV.FF, e ultimamente una nuova norma tecnica di connessione, la CEI 0-21, che di tecnico non ha molto, ma è stata emanata ad arte con il principale scopo di ostacolare le connessioni richiedendo l’uso di  materiali e dispositivi irreperibili sul mercato (voglio sentire chi si permette di confutare questa affermazione) , con lo scopo di aumentare artificiosamente il costo degli impianti. Tutto questo andando contro la naturale tendenza alla  riduzione dei costi che dovrebbe portare  un giorno al vero scopo e sogno di chi si dedica al settore:  poter realizzare impianti senza incentivazione.  Ma questo nostro sogno rappresenta anche l’autentico TERRORE dei possessori delle inquinanti centrali termolettriche (rendimento generale del sistema di produzione poco superiore al 40%... cioè il 60% del potere calorifico del combustibile bruciato e che inquina viene sprecato ) cioè i monopolisti…..

Una  domanda ora pare lecita : vi sembra normale tutto questo? Vi sembra logico, civile?

Vi sembra indice di ricerca di competitività? Si sprecano fiumi di parole per incentivare la crescita e ci troviamo di fronte a  simili paradossali situazioni?

O… forse, vi è una ferrea volontà da parte di chi perde svariati milioni di euro di guadagni, a causa della produzione di energia da fonti rinnovabili, di “impantanare” il settore con la burocrazia?

Vi pare normale che il responsabile del settore energia del Ministero dello Svilippo Economico sia una persona che ha lavorato anni proprio per ENEL?

Perché invece non si inizia a pensare alla completa riconversione del sistema di produzione di energia elettrica, della rete di distribuzione,  sul principio che le centrali dovranno avere il compito di supportare con ampia capacità di modulazione di potenza la produzione da fonti rinnovabili che hanno profili di erogazione non totalmente prevedibili? (anche se sono stati fatti grandi passi avanti su questo).

E’ improponibile per un politico dichiararsi ufficialmente contrario alle Energie Rinnovabili, perché la gente ha capito che un futuro sostenibile passa solo ed esclusivamente attraverso la produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili.

E quindi per bloccare tutto, per non fare perdere  milioni di euro ai monopolisti dell’energia, ma non perdere nemmeno la propria “facciata” politica si ricorre ad una demenziale e apertamente velenosa burocrazia nella quale si riscontra, inoltre, la totale mancanza di rispetto nei confronti delle competenze  dei tecnici abilitati ad esercitare la propria professione.

E’ triste e umiliante dovere riconoscere che purtroppo non vi stiamo raccontando  una barzelletta né che si tratti di una lamentela di chi non ha voglia di lavorare….ma, come la storia insegna,  le tecnologie migliori alla fine vincono e sarà così anche questa volta. Alla faccia di chi ci vuole male!!!

lunedì 20 agosto 2012

Ogni Resistenza è Futile: Il governo distrugge l'industria fotovoltaica

broken solar cells


Ogni Resistenza è Futile: Il governo distrugge l'industria fotovoltaica:

Messaggio ricevuto da una mailing list.

Ciao XXXX, sono YYYY della cooperativa ZZZZ ti scrivo dal Trentino, anche per noi il V conto enegia stà rappresentando la fine dei progetti sul fotovoltaico (probabilmente continueremo a istallare piccoli impianti per qualche nostro socio). 
Stiamo monitorando la situazione, ma se non ci saranno ulteriori novità credo sarà molto difficile continuare l'attività in questa direzione.
Ti farò sapere come procede la nostra attività e se riusciremo a trovare qualche formula da poter utilizzare.

Triste, eh?

Non ho mai sopportato la stupidità.
Soprattutto nei rappresentanti del governo.

domenica 24 giugno 2012

nuova bozza (ufficiosa) del quinto Conto Energia

Energía Solar Fotovoltaica

Dovrebbe essere imminente la pubblicazione del decreto interministeriale relativo al V Conto Energia.
Nel frattempo, ha cominciato a circolare una bozza, secondo la quale sembrerebbe che siano state accolte solo parzialmente le richieste delle Regioni e delle varie associazioni di categoria.

Secondo tale bozza:
  • verrà mantenuta l'introduzione di un registro a partire dai 12 chilowatt, fatta eccezione per impianti di amministrazioni pubbliche 
  • il costo massimo annuo viene fissata in 6,7 miliardi di euro, dopodiché cesserà qualsiasi ulteriore incentivo al fotovoltaico (per la cronaca: attualmente siamo già a 5,8 miliardi di euro, e per quando il decreto sarà pubblicato si saranno già probabilmente superati i 6 miliardi)
    In pratica: il Conto Energia sta per morire
  • sono previste agevolazioni alle zone colpite dai recenti sismi
  • vi saranno delle modifiche tariffarie per gli impianti superiori al megawatt
  • le tariffe incentivanti previste nel primo semestre dal quinto Conto Energia (per quei pochi che riusciranno ad usufruirne) variano 10,9 centesimi di euro per chilowattora per impianti al suolo oltre i 5 megawatt fino ai 20,1 centesimi per impianti per un sistema su tetto tra 1 e 3 chilowatt.

sabato 2 giugno 2012

TAR: i pannelli fotovoltaici non degradano l'ambiente


Il TAR del Veneto, con la sentenza n. 48/2012, ha stabilito che la presenza di pannelli fotovoltaici non comporta necessariamente degrado per l'ambiente circostante, anche in presenza di eventuali vincoli paesaggistici per la zona.

Riporto integralmente questa interessante sentenza:


N. 00048/2012 REG.PROV.COLL.
N. 01265/2011 REG.RIC.
 REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Seconda) ha pronunciato la presente SENTENZA ex art. 60 cod. proc. amm., nel giudizio introdotto con il ricorso 1265/11, integrato da motivi aggiunti, proposto da [...], rappresentati e difesi dagli avv.ti [...], con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in è...;
contro il Comune di Susegana, in persona del sindaco pro tempore, non costituito in giudizio;
il Ministero per i beni e le attività culturali, in persona del ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Venezia, domiciliataria ex lege;
per l’annullamento, quanto al ricorso principale, del provvedimento 12 maggio 2011, prot. n. 7816, con cui il Comune di Susegana ha negato l’autorizzazione paesaggistica per lavori di “posizionamento di pannelli fotovoltaici integrati sulla falda di copertura”, del presupposto parere 7 aprile 2011 prot. n. 9306, della competente Soprintendenza con cui le opere oggetto dell’istanza sono state ritenute incompatibili con i valori paesaggistici tutelati; nonché della comunicazione 15 aprile 2011 prot. n. 6127 del Comune di Susegana, recante i motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza presentata dai ricorrenti. nonché, quanto ai motivi aggiunti depositati il 24 novembre 2011, del provvedimento 21 settembre 2011, prot. n. 15701 del Comune di Susegana, con il quale è stata comunicata la determinazione definitiva di diniego sull’istanza di autorizzazione paesaggistica 9 maggio 2011, n. 7536, presentata dai ricorrenti, dei pareri 19 luglio 2011 prot. n. 20050 e 30 agosto 2011 prot. 23631, della competente Soprintendenza con cui le opere oggetto dell’istanza sono state ritenute incompatibili con i valori paesaggistici tutelati.
Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione in giudizio dell’Amministrazione per i beni e le attività culturali;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 14 dicembre 2011 il cons. avv.[...] e uditi l’avv. [...] per i ricorrenti e l’avv. dello Stato [...] per l’Amministrazione statale;
Sentite le stesse parti ai sensi dell’art. 60 cod. proc. amm.;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1.1. [...] sono proprietari di una villetta d’abitazione monofamiliare a Colfosco di Susegana (Treviso), in un’area residenziale, nella quale è presente un cospicuo numero di altre costruzioni consimili, e che è soggetta a vincolo paesaggistico, istituito con d.m. 6 novembre 1965, e relativo alla zona che circonda il castello di Collalto.
1.2. [...] hanno deciso d’installare dei pannelli fotovoltaici, integrati con il tetto dell’abitazione, ed hanno perciò richiesto una prima autorizzazione paesaggistica, sulla quale si è pronunciata negativamente la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso con parere 7 aprile 2011, prot. n. 9306, assumendo che l’intervento sarebbe stato incompatibile con i valori paesaggistici tutelati. Ne è seguito il provvedimento 12 maggio 2011, prot. n. 7816, a firma del responsabile del procedimento dell’Area IV – gestione del territorio del Comune di Susegana, con il quale è stata comunicata la determinazione definitiva di diniego sull’istanza di autorizzazione paesaggistica: atto che, insieme al parere, è stato impugnato con il ricorso principale in esame.
1.3. Nel frattempo, tuttavia, i ricorrenti avevano presentato un nuovo progetto, ritenuto meno impattante, anche per uniformarsi all’indicazione resa dalla commissione edilizia comunale (e cioè di uniformare l’intera superficie a falda con i pannelli, eliminando la porzione a coppo, in modo tale da rendere omogenea la falda interessata) ma anche su questo la Soprintendenza si è pronunciata negativamente con i due successivi parere 19 luglio 2011 prot. n. 20050 e 30 agosto 2011 prot. 23631, cui è seguito il nuovo diniego comunale 21 settembre 2011, prot. n. 15701, impugnato con motivi aggiunti unitamente ai nuovi pareri.
1.4. Si è costituita in giudizio l’Amministrazione statale, concludendo per la reiezione, ma non quella comunale, sebbene ritualmente evocata.  
2.1. Il ricorso principale, dopo la presentazione del nuovo progetto, destinato evidentemente a sostituire il precedente, è divenuto improcedibile.
2.2. Il parere sfavorevole e vincolante della Soprintendenza appare viziato da travisamento e difetto di motivazione ed è evidentemente fondato – come osservato dai ricorrenti – sul postulato che la presenza dei pannelli fotovoltaici costituisca comunque un degrado per l’ambiente circostante, quale che siano la modalità di installazione e le loro dimensioni: ciò che, viceversa, secondo ragionevolezza ed esperienza, non si può affermare per la gran parte degli stessi – ormai diffusamente presenti sul territorio, e largamente incentivati dalle leggi statali e regionali – e comunque per l’impianto de quo. Infatti, nel secondo progetto, i pannelli fotovoltaici costituiscono l’omogenea copertura di una sola falda del tetto – con cui fanno dunque corpo – della costruzione, la quale a sua volta appartiene alla tipologie delle villette unifamiliari su due piani, di recente e normale fattura, posta al lato di una strada totalmente urbanizzata (dove si contano decine di costruzioni consimili) e non lontana da una scuola e da una chiesa: la stessa Soprintendenza, del resto, riconosce che è fuori del nucleo abitato in cui si trova la costruzione interessata che il sito assume connotati di rara bellezza naturalistica.
2.3. Affermare che un simile intervento possa alterare il panorama della zona non pare ragionevolmente sostenibile, considerato che il Castello di Collalto, ragione e perno del vincolo, si trova a chilometri di distanza: la presenza dei pannelli fotovoltaici appoggiati sul tetto di una qualsiasi abitazione, e formanti corpo con esso, è insignificante in un siffatto contesto, tanto più considerata l’ampia ed acquisita presenza sul territorio regionale di impianti simili, di contenute analoghe dimensioni, tali da essere ormai divenuti un elemento architettonico sostanzialmente insignificante.
2.4. In altri termini, non s’intende affermare che, nello specifico contesto, quei pannelli non aggravano un ipotetico preesistente degrado, ma invece che gli stessi si pongono come un intervento che non altera il contesto perché, in concreto, non lo trasforma.  
3.1. I pareri 19 luglio 2011 prot. n. 20050 e 30 agosto 2011 prot. 23631, della Soprintendenza ed il provvedimento 21 settembre 2011, prot. n. 15701 del Comune di Susegana vanno dunque annullati.
3.2. Per effetto dell’annullamento giurisdizionale, che, stante l’originaria illegittimità dell’atto amministrativo, produce i suoi effetti ex tunc, si deve ritenere definitivamente consumato il potere della Soprintendenza di ripronunciare un ulteriore parere, in conformità al disposto di cui all’art. 146, comma V segg, del d. lgs. 42/04: su tale fondamento il Comune dovrà riprovvedere sull’autorizzazione paesaggistica richiesta.  
4. Le spese di lite, integralmente compensate con il Comune, seguono la soccombenza per l’Amministrazione per i beni e le attività culturali, e sono liquidate come da dispositivo.  
P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Seconda) definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe,
a) dichiara improcedibile il ricorso principale;
b) accoglie il ricorso per motivi aggiunti e, per l’effetto, annulla il provvedimento 21 settembre 2011, prot. n. 15701 del Comune di Susegana, ed i pareri 19 luglio 2011 prot. n. 20050 e 30 agosto 2011 prot. 23631 della Soprintendenza.
Compensa le spese di lite tra i ricorrenti ed il Comune e condanna l’Amministrazione per i beni e le attività culturali alla loro rifusione in favore dei ricorrenti, liquidandole in € 2.500,00 per diritti ed onorari, oltre i.v.a. e c.p.a. ed all’importo del contributo unificato di legge.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.
Così deciso in Venezia nella camera di consiglio addì 14 dicembre 2011 con l’intervento dei signori magistrati: [...]
 Il 25/01/2012 DEPOSITATA IN SEGRETERIA IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

martedì 29 maggio 2012

supporti per fotovoltaico fai-da-te

La foto non ha bisogno di molti commenti: dei plinti realizzati in maniera semplice, economica, quasi geniale:



Un po' di considerazioni e di possibili miglioramenti:

  • il calcestruzzo preparato non è propriamente "a regola d'arte": troppa acqua...
  • conviene usare un calcestruzzo con ghiaia da getto ed aggiungere un po' di sabbia fine: ne guadagnerà il lato estetico (la superficie sarà più liscia ed omogenea)
  • conviene riempire totalmente i catini (o secchi) di calcestruzzo, realizzando anche una lieve pendenza verso il bordo (insomma, la superficie deve essere conica): in tal modo non vi sarà ristagno d'acqua (come invece capiterà nel caso della foto)
    Ed un ristagno d'acqua significa un allevamento di zanzare, oltre al fatto che il piede metallico della struttura sarà facilmente soggetto a corrosione
    (Nell'esempio della foto c'è tutto il tempo per rimediare: basta aggiungere ancora un po' di calcestruzzo...)
  • l'uso di catini (anziché dei classici secchi di vernice) permette di ottenere dei plinti più larghi e di superficie più ampia 

lunedì 7 maggio 2012

L'angolo dello spam fotovoltaico

Nella moderazione dei commenti, mi trovo a cancellare un sacco di commenti del tipo "mio cugggino fa per il fotovoltaico i prezzi più basi di questo angolo della galassia", "per un preventivo telefona al xxxxxxxxx e dì che ti mando io", "quel fornitore è un ladro: vieni da me" ecc.

Indubbiamente antipatici, soprattutto nel contesto in cui vengono proposti, e resi ancor più antipatici dal fatto che cercano di mimetizzarsi spesso come commenti "seri"...

Però se un artigiano SERIO ha da proporsi SERIAMENTE, perché negargli un po' di sacrosanta pubblicità?

Quindi, se volete promuovere a vostra attività connessa in qualsiasi maniera al fotovoltaico: inserite senza timore  un commento a questo post; metteteci pure i vostri riferimenti, inserite il link del vostro sito... e siate corretti.

Se volete promuovere la vostra attività che non nulla a che fare con il fotovoltaico... beh, procedete pure: in un post riservato esplicitamente allo spam, perché mai negare un link a chicchessia?

Per gli altri utenti: sappiate che quella presente in questo post è pubblicità, e vale come tale.

Ed adesso sfogatevi: buona vita e buon spam a tutti!!!!!

domenica 6 maggio 2012

clamoroso: prezzo dell'energia elettrica ZERO!


No, non mi riferisco alla solita storiella "mettiti il fotovoltaico così la tua energia elettrica sarà a costo zero"... mi riferisco invece ad un evento clamoroso ed a cui (sperabilmente) in futuro dovremo abituarci: il prezzo del kWh in Borsa ha toccato lo zero per diverse ore diurne, è successo sul mercato del giorno prima per la zona Sud il 2 e il 3 maggio.
Ovvero: per merito dell'apporto delle rinnovabili nelle ore diurne di maggior produzione, unito alla scarsa modulabilità di produzione di quei dinosauri tecnologici che sono le centrali tradizionali, per alcune ore il costo dell'energia è sceso a ZERO EURO PER MEGAWATTORA.


Guardatevi un po' il grafico:




Se volete approfondire, leggete l'interessante articolo di Qualenergia.

Tutto da rallegrasi sotto un certo aspetto, ma da preoccuparsi per quelle che potranno esser le reazioni dei "soliti noti", delle lobby e dei potentati dell'energia. Sono da prevedersi colpi bassi, a danno delle rinnovabili, che ormai stanno minacciando seriamente la sopravvivenza della loro gallina dalle uova d'oro.
Sono già cominciati, se ci fate caso: secondo alcuni ridicoli personaggi della politica italiana (*) la colpa dell'elevata bolletta elettrica italiana non sarebbe determinato dai costi elevati del petrolio e del gas, dal fatto che le strutture tradizionali sono obsolete e poco efficienti, dal fatto che sono gestite da degli incapaci, dal fatto che le aziende produttrici ci lucrano sopra oltre il lecito...  no, la colpa è del costo delle rinnovabili!!!
Peccato che a smentirli ci siano le stime di Irex, secondo le quali il fotovoltaico nel 2011 ha permesso agli italiani un risparmio di 400 milioni di euro!

(*) esiste un personaggio della politica italiana attuale che non sia ridicolo? A me non viene in mente nessuno... basti pensare che il politico emergente del momento è un comico. Beh, comico per comico, forse almeno in questo è il momento di affidarsi a dei professionisti... :D

sabato 28 gennaio 2012

500 Euro dalla Provincia di Gorizia per chi installa un impianto fotovoltaico

Solar panel 3
Il bando, pubblicato già nel Dicembre scorso, stanzia un contributo a fondo perduto per i residenti nella Provincia di Gorizia che vogliono installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa.
L’impianto deve avere una potenza nominale compresa tra 1 e 4,5Kwp, il contributo è di € 500, è cumulabile con l’incentivo GSE e va richiesto prima dell’inizio dei lavori di installazione.
Le domande devono pervenire entro e non oltre le 12.00 del 30/06/2012.
I soggetti beneficiari sono: persone fisiche proprietarie o usufruttuarie di abitazioni private, condomini di unità abitative e/o di edifici.
Gli immobili dovranno essere situati nel territorio provinciale e sugli stessi non dovranno sussistere procedure esecutive e pignoramenti in corso. Gli immobili devono essere esclusivamente ad uso abitativo.

Le domande, sulle quali dovrà essere apposta una marca da bollo di euro 14,62, dovranno essere redatte in modo completo secondo il modello predisposto, disponibile presso la portineria della Provincia o scaricabile QUI e dovranno essere consegnate a mano presso l’ufficio protocollo della Provincia di Gorizia, C.so Italia, 55

fonte: bora.la